Comitato difesa verde e territorio Molfetta: «Ultimo appello per salvare i pini»
Il comitato chiede al Comune di rivedere il progetto
lunedì 11 novembre 2024
13.54
«Rivolgiamo un ultimo appello all'amministrazione comunale (e, per conoscenza, alla Città Metropolitana) per salvare i pini di via don Minzoni. L'appello è stato lanciato mentre volgono al termine i lavori di (pseudo) "riqualificazione" della prima aiuola spartitraffico e si è prossimi a riprendere l'abbattimento dei restanti pini lungo la predetta strada, dopo, quindi, aver constatato i risultati delle opere sinora realizzate».
Questo l'inizio dell'appello lanciato dal Comitato difesa verde e territorio Molfetta, che dichiara quanto segue.
«I nuovi alberi, sebbene di quantità superiore a quelli eradicati, non sono affatto in grado - a causa del fogliame inconsistente (e tale resterà per ancora molti anni data la giovane età) - di attenuare le temperature estive e contrastare l'inquinamento atmosferico e acustico con grave danno per la salute delle persone anziane nonché dei bambini e ragazzi visto che nei pressi insistono importanti istituti scolastici.
Dubbi sorgono anche per la circonferenza del tronco rispetto alle dimensioni indicate dalla Pubblica Amministrazione.
Fermatevi ora, rivedete il progetto prima di provocare un danno irreparabile anche nella considerazione che le nostre stagioni, caratterizzate da scarsità di precipitazioni per il nostro territorio con conseguente razionamento delle risorse idriche, non consentirà una corretta irrigazione dei giovani alberi e delle siepi con pericolo per la sopravvivenza degli stessi e danno per le casse comunali.
Ci si fermi, allora, prima di distruggere il patrimonio di verde esistente visto che le esperienze realizzate in diversi Comuni non lontani da noi (p.es. Spinazzola) ci dicono che è possibile conciliare la salvaguardia delle essenze arboree adulte (in massima parte della stessa tipologia dei nostri alberi) e una razionale sistemazione delle strade e dei marciapiedi per consentire un normale passaggio senza alcun rischio per pedoni e veicoli.
L'andamento climatico che sta provocando tragedie in tutto il mondo: siccità prolungate e fame nel continente africano, (una delle cause della emigrazione da quelle terre) e piogge torrenziali e disastri in altre parti del mondo, è frutto di un uso distorto del territorio.
Il Comitato non demorde, continuerà la sua battaglia nell'interesse non solo di chi vi abita in quella zona, ma anche di chi vi lavora, vi studia e dell'intera cittadinanza perché l'unico rimedio e contrasto all'aumento della temperature, alla presenza di polveri sottili e di anidride carbonica nonché ai rischi idraulici dipende da un corretto uso della natura, salvaguardando in primis l'esistente».
Questo l'inizio dell'appello lanciato dal Comitato difesa verde e territorio Molfetta, che dichiara quanto segue.
«I nuovi alberi, sebbene di quantità superiore a quelli eradicati, non sono affatto in grado - a causa del fogliame inconsistente (e tale resterà per ancora molti anni data la giovane età) - di attenuare le temperature estive e contrastare l'inquinamento atmosferico e acustico con grave danno per la salute delle persone anziane nonché dei bambini e ragazzi visto che nei pressi insistono importanti istituti scolastici.
Dubbi sorgono anche per la circonferenza del tronco rispetto alle dimensioni indicate dalla Pubblica Amministrazione.
Fermatevi ora, rivedete il progetto prima di provocare un danno irreparabile anche nella considerazione che le nostre stagioni, caratterizzate da scarsità di precipitazioni per il nostro territorio con conseguente razionamento delle risorse idriche, non consentirà una corretta irrigazione dei giovani alberi e delle siepi con pericolo per la sopravvivenza degli stessi e danno per le casse comunali.
Ci si fermi, allora, prima di distruggere il patrimonio di verde esistente visto che le esperienze realizzate in diversi Comuni non lontani da noi (p.es. Spinazzola) ci dicono che è possibile conciliare la salvaguardia delle essenze arboree adulte (in massima parte della stessa tipologia dei nostri alberi) e una razionale sistemazione delle strade e dei marciapiedi per consentire un normale passaggio senza alcun rischio per pedoni e veicoli.
L'andamento climatico che sta provocando tragedie in tutto il mondo: siccità prolungate e fame nel continente africano, (una delle cause della emigrazione da quelle terre) e piogge torrenziali e disastri in altre parti del mondo, è frutto di un uso distorto del territorio.
Il Comitato non demorde, continuerà la sua battaglia nell'interesse non solo di chi vi abita in quella zona, ma anche di chi vi lavora, vi studia e dell'intera cittadinanza perché l'unico rimedio e contrasto all'aumento della temperature, alla presenza di polveri sottili e di anidride carbonica nonché ai rischi idraulici dipende da un corretto uso della natura, salvaguardando in primis l'esistente».