Comitato Civico per la tutela della Salute, alcune precisazioni sull'ospedale unico
La propaganda elettorale non cancella i rischi che corrono l'ospedale e la sanità pubblica
mercoledì 31 maggio 2017
14.27
Il Piano di Riordino Ospedaliero (PRO) deliberato dal Presidente Emiliano e dalla Giunta Regionale, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia (n.32 del 14 marzo 2017) prevede una drastica riduzione di posti letto per malati acuti nel nostro territorio e in particolare classifica:
• Molfetta ospedale di base, nel quale rimangono attivi Medicina, Chirurgia e Ortopedia; vengono invece trasferiti i reparti di Urologia e Cardiologia;
• Corato ospedale di primo livello, con Medicina, Chirurgia, Ortopedia, i reparti dell'area materno-infantile, Cardiologia e Rianimazione, quest'ultima da attivare ex novo; si tratta di un ospedale provvisorio da trasferire al nuovo ospedale di Andria, appena questo sarà edificato;
• Terlizzi riconvertito in presidio di Lungodegenza e Riabilitazione, con disattivazione di tutti i posti per acuti attualmente funzionanti.
Inoltre il PRO dispone nella programmazione a medio termine (prima del 2025) l'attivazione del nuovo ospedale di Andria, nel quale far confluire gli attuali ospedali di Andria, Corato e Canosa, e in quella a lungo termine (dopo il 2025) l'edificazione del nuovo ospedale del Nord Barese area adriatica, nel quale far confluire gli ospedali di Molfetta, Bisceglie e Terlizzi.
Straordinariamente, a distanza di soli due mesi dal deliberato, il Presidente torna nei suoi discorsi e interventi elettorali a parlare dell'ipotesi (cosiddetta "proposta Spaccavento") di un ospedale unico di primo livello da individuare dopo le elezioni amministrative fra Molfetta, Terlizzi, Corato, nel quale far confluire i tre presidi esistenti, con conseguente disattivazione degli altri due. Tale ipotesi presente in precedenti versioni del PRO (BURP 145/2016) era disposta dallo stesso Presidente come temporanea, in quanto ospedale di primo livello da far confluire nel nuovo ospedale di Andria al momento della sua attivazione. Quindi una proposta meditata, discussa e poi totalmente abbandonata dallo stesso Presidente nella delibera definitiva.
A questo punto è necessario fare alcune precisazioni:
• questo "ospedale unico", derivante da quelli attuali di Corato, Terlizzi e Molfetta, non in realtà non sarebbe un Ospedale di Primo Livello, in quanto non dotato delle specialità previste dal DM 70/2015 (in verità neanche l'ospedale di Corato, come deliberato dal vigente PRO, ha i requisiti del Primo Livello);
• l'"ospedale unico" non sarebbe in ogni caso una soluzione definitiva ai problemi dell'assistenza ospedaliera nel nostro territorio, tanto è vero che lo stesso Presidente gli ha sempre attribuito una funzione temporanea, in attesa del trasferimento al nuovo ospedale di Andria;
• un "ospedale unico", pur se temporaneo, comporterebbe comunque un grosso impiego di risorse (l'ennesimo considerati i soldi spesi negli ultimi anni nei tre presidi per allestire nuovi PS, sale operatorie, servizi ecc.), in quanto nessuno dei tre presidi è in grado di contenere i reparti previsti e quindi sarebbe necessario costruire una nuova palazzina aggiuntiva a uno degli stabili esistenti, soluzione assolutamente non in linea con i nuovi progetti di edilizia ospedaliera;
• ma soprattutto l'"ospedale unico" non sarebbe fruibile né utile per tutti i cittadini del territorio, tenendo conto sia delle distanze sia della viabilità; nessuno è in grado di spiegare perché un cittadino di Molfetta dovrebbe ricoverarsi o essere portato d'urgenza a Corato, in un ospedale meno attrezzato, piuttosto che nei più vicini e meglio attrezzati ospedali di Bisceglie e San Paolo, già ora dotati di Cardiologia, Rianimazione ed altre specialità intermedie; stesso discorso rispetto a Molfetta per i cittadini di Corato, che raggiungono molto più facilmente e velocemente Andria e Bisceglie. Tutto ciò non solo è oggettivo, ma è chiaramente delineato nel PRO, che prevede appunto la confluenza dell'ospedale di Corato in quello di Andria e la confluenza degli ospedali di Bisceglie, Molfetta e Terlizzi nel nuovo ospedale del Nord Barese area adriatica da costruire.
In conclusione, ribadiamo in sintesi ancora una volta le nostre richieste al Presidente Emiliano:
1. mantenere all'ospedale di Molfetta tutti i reparti esistenti, non trasferendo Urologia e Cardiologia; provvedimento da ufficializzare tramite rimodulazione del PRO;
2. potenziare subito la medicina territoriale, a cominciare dall'incremento delle ore di specialità ambulatoriale del poliambulatorio;
3. rifinanziare l'ospedale del Nord Barese area adriatica per un bacino d'utenza di oltre 230000 abitanti, con circa 300 posti da edificare fra Bisceglie, Molfetta e Terlizzi, per attivarlo prima del 2025.