Colpo da 15mila euro al Compro Oro: fermate tre persone. I nomi
Operazione "Lo specchio della verità" della Guardia di Finanza, coinvolto un molfettese di 32 anni. L'assalto lo scorso 11 gennaio
venerdì 17 luglio 2020
11.41
Dalle prime luci dell'alba i finanzieri del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari hanno eseguito, anche a Molfetta, un'ordinanza applicativa di tre misure cautelari personali nei confronti di tre soggetti ritenuti responsabili di concorso in rapina aggravata e in porto illegale di arma comune da sparo.
I tre destinatari dell'ordinanza, Michele Calabrese, 42enne di Barletta, Gianfranco Del Rosso, 32enne di Molfetta, e Domenico Gigante, 28enne di Terlizzi, sono gravemente indiziati di avere effettuato, lo scorso 11 gennaio 2020 a Corato, una rapina a mano armata presso l'esercizio commerciale con insegna "Compro oro e argento" unitamente a una quarta persona non ancora identificata, che ha consentito loro di impossessarsi di denaro, monili in oro e pietre preziose per un valore di circa 15 mila euro.
Un quarto soggetto è, invece, indagato a piede libero per favoreggiamento reale avendo aiutato i tre autori della rapina ad assicurare il prodotto del reato, denaro contante e gioielli. «In particolare - hanno riferito stamane gli inquirenti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria - la rapina è stata realizzata dopo un'attenta pianificazione e perlustrazione dei luoghi, con elevata spregiudicatezza e disprezzo per i provvedimenti delle Autorità, trattandosi di soggetti recidivi».
[YOUTUBE]
Infatti «Michele Calabrese e Gianfranco Del Rosso - hanno spiegato i finanzieri nel corso della conferenza stampa - annoverano numerose condanne definitive per diversi reati, anche di rapina e furto (finanche di associazione per delinquere di stampo mafioso per il 42enne di Barletta), ed entrambi sono stati attinti da misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. peraltro ancora in atto per lo stesso Michele Calabrese al momento della rapina».
L'esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l'epilogo dell'articolata e complessa attività di indagine (denominata "Lo specchio della verità") svolta dai militari del G.I.C.O. di Bari i quali - nonostante l'aspetto travisato degli autori della rapina a mano armata e l'utilizzo di un motociclo con targa contraffatta - sono riusciti, attraverso l'esame di innumerevoli fotogrammi estrapolati dalle immagini di diversi circuiti di videosorveglianza e l'incrocio dei dati delle intercettazioni e dei tabulati telefonici, a individuare i responsabili della violenta azione delittuosa.
Ai fini dell'individuazione degli autori della rapina è risultata determinante la collaborazione fornita proprio dal Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata di Bari, che costituisce una valida articolazione della Guardia di Finanza ad alta specializzazione nelle investigazioni di polizia giudiziaria, economica e finanziaria al contrasto dei reati di criminalità organizzata, del terrorismo nazionale e internazionale e del finanziamento dello stesso, nonché del traffico di armi e di sostanze stupefacenti.
Inoltre le investigazioni svolte successivamente alla commissione della rapina hanno fatto emergere come i soggetti sottoposti a misura cautelare stessero verosimilmente accordandosi per commettere ulteriori reati della stessa indole o in materia di stupefacenti (le «magliette bianche» e «prevendita») come si desume da talune conversazioni sia pure caratterizzate da un linguaggio criptico ed allusivo («due o tre discorsi veloce, veloce»... «un buon lavoro da fare»), considerato che nessuno dei soggetti intercettati vendeva abbigliamento o gestiva "prevendite".
Sono in corso le perquisizioni presso le abitazioni degli indagati - con il supporto delle unità cinofile del Gruppo Pronto Impiego nonché di un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bari - che hanno consentito di rinvenire lo scooter e l'abbigliamento utilizzato per l'esecuzione della rapina, una pistola a salve, tre bilancini di precisione e bustine per il confezionamento di sostanza stupefacente.
Gli esiti della presente attività di indagine costituiscono una chiara testimonianza del costante presidio esercitato dalla Procura di Trani, in stretta sinergia con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, per il contrasto di fenomeni criminali sociale, a salvaguardia della legalità e tranquillità dei cittadini.
I tre destinatari dell'ordinanza, Michele Calabrese, 42enne di Barletta, Gianfranco Del Rosso, 32enne di Molfetta, e Domenico Gigante, 28enne di Terlizzi, sono gravemente indiziati di avere effettuato, lo scorso 11 gennaio 2020 a Corato, una rapina a mano armata presso l'esercizio commerciale con insegna "Compro oro e argento" unitamente a una quarta persona non ancora identificata, che ha consentito loro di impossessarsi di denaro, monili in oro e pietre preziose per un valore di circa 15 mila euro.
Un quarto soggetto è, invece, indagato a piede libero per favoreggiamento reale avendo aiutato i tre autori della rapina ad assicurare il prodotto del reato, denaro contante e gioielli. «In particolare - hanno riferito stamane gli inquirenti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria - la rapina è stata realizzata dopo un'attenta pianificazione e perlustrazione dei luoghi, con elevata spregiudicatezza e disprezzo per i provvedimenti delle Autorità, trattandosi di soggetti recidivi».
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Infatti «Michele Calabrese e Gianfranco Del Rosso - hanno spiegato i finanzieri nel corso della conferenza stampa - annoverano numerose condanne definitive per diversi reati, anche di rapina e furto (finanche di associazione per delinquere di stampo mafioso per il 42enne di Barletta), ed entrambi sono stati attinti da misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. peraltro ancora in atto per lo stesso Michele Calabrese al momento della rapina».
L'esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l'epilogo dell'articolata e complessa attività di indagine (denominata "Lo specchio della verità") svolta dai militari del G.I.C.O. di Bari i quali - nonostante l'aspetto travisato degli autori della rapina a mano armata e l'utilizzo di un motociclo con targa contraffatta - sono riusciti, attraverso l'esame di innumerevoli fotogrammi estrapolati dalle immagini di diversi circuiti di videosorveglianza e l'incrocio dei dati delle intercettazioni e dei tabulati telefonici, a individuare i responsabili della violenta azione delittuosa.
Ai fini dell'individuazione degli autori della rapina è risultata determinante la collaborazione fornita proprio dal Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata di Bari, che costituisce una valida articolazione della Guardia di Finanza ad alta specializzazione nelle investigazioni di polizia giudiziaria, economica e finanziaria al contrasto dei reati di criminalità organizzata, del terrorismo nazionale e internazionale e del finanziamento dello stesso, nonché del traffico di armi e di sostanze stupefacenti.
Inoltre le investigazioni svolte successivamente alla commissione della rapina hanno fatto emergere come i soggetti sottoposti a misura cautelare stessero verosimilmente accordandosi per commettere ulteriori reati della stessa indole o in materia di stupefacenti (le «magliette bianche» e «prevendita») come si desume da talune conversazioni sia pure caratterizzate da un linguaggio criptico ed allusivo («due o tre discorsi veloce, veloce»... «un buon lavoro da fare»), considerato che nessuno dei soggetti intercettati vendeva abbigliamento o gestiva "prevendite".
Sono in corso le perquisizioni presso le abitazioni degli indagati - con il supporto delle unità cinofile del Gruppo Pronto Impiego nonché di un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bari - che hanno consentito di rinvenire lo scooter e l'abbigliamento utilizzato per l'esecuzione della rapina, una pistola a salve, tre bilancini di precisione e bustine per il confezionamento di sostanza stupefacente.
Gli esiti della presente attività di indagine costituiscono una chiara testimonianza del costante presidio esercitato dalla Procura di Trani, in stretta sinergia con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, per il contrasto di fenomeni criminali sociale, a salvaguardia della legalità e tranquillità dei cittadini.