Colpi di pistola per intimidire gli imprenditori edili, tre arresti dei Carabinieri
Blitz in città dove sono finiti in manette i componenti di una banda diventata il terrore degli imprenditori di Molfetta
mercoledì 7 agosto 2019
11.28
Estorsioni con colpi di pistola contro i finestrini di due autovetture di un 37enne imprenditore edile del posto ed un ordigno fatto esplodere sulla soglia della porta d'ingresso della sede di una società di costruzioni di Molfetta.
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta, diretti sul campo dal capitano Vito Ingrosso, sono risaliti ai responsabili di tali azioni criminose ed hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere per i reati, in concorso, di tentata estorsione, danneggiamento e ricettazione, aggravato dall'uso delle armi da fuoco e sostanze esplodenti.
Gli investigatori del Nucleo Operativo della locale Compagnia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Trani, hanno portato a termine una complessa ed altrettanto articolata attività investigativa che ha consentito di fare piena luce sui tre episodi criminosi che, nei mesi scorsi, hanno destato particolare allarme per la sicurezza pubblica cittadina.
In particolare i militari molfettesi - nella notte fra domenica e lunedì scorso - hanno eseguito 3 misure di custodia cautelare in carcere, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, su richiesta del sostituto procuratore del medesimo Tribunale, Giovanni Lucio Vaira, nei confronti di altrettanti componenti di un gruppo criminale, ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di tentata estorsione aggravata dall'uso delle armi in danno di due imprenditori edili, ricettazione aggravata, danneggiamento aggravato, uso e detenzione in luogo pubblico di armi comuni da sparo.
L'attività investigativa, condotta anche con il supporto di moderne tecnologie in uso all'Arma dei Carabinieri, ha consentito di acquisire certi ed inequivocabili elementi di colpevolezza nei confronti del 22enne Fabio De Candia, del 19enne Umberto Monopoli e del 18enne A. F., tutti di Molfetta e già noti ai database delle forze dell'ordine.
Le indagini sono state avviate il 14 marzo scorso, a seguito dell'esplosione di alcuni colpi d'arma da fuoco, indirizzati ai vetri, andati in frantumi, di un'utilitaria in uso ad un imprenditore edile della zona. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza hanno catturato la scena e non hanno lasciato dubbi sulla pericolosità dei due sconosciuti che avevano compiuto l'azione criminosa.
Gli stessi, giunti a bordo di un ciclomotore, completamente travisati, non esitarono, poco dopo la mezzanotte, ad estrarre la pistola e ad esplodere alcuni colpi d'arma da fuoco in direzione dei vetri dell'utilitaria. Nella stessa giornata, la vittima, un 37enne imprenditore edile del posto, che dapprima non aveva colto la gravità del gesto intimidatorio, ne denunciò l'accaduto ai Carabinieri della locale Stazione.
Il 23 marzo successivo, la stessa vittima, sempre nel centro abitato di Molfetta, subì il danneggiamento di un'altra autovettura in suo uso, sempre ad opera di due sconosciuti a bordo di uno scooter. In questa circostanza 5 furono i colpi di pistola che frantumarono i finestrini anteriori del fuoristrada dell'imprenditore.
Le indagini svolte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Molfetta su entrambi gli episodi, grazie anche alle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, hanno indirizzato i sospetti su alcuni giovanissimi del posto, i quali, nonostante l'età, erano già noti alle forze dell'ordine poiché si erano resi responsabili di una serie di reati contro il patrimonio e la persona.
In particolare i militari sono riusciti ad individuare il 22enne Fabio De Candia e il 19enne Umberto Monopoli, indagando su alcune minacce e richieste estorsive di denaro (per 50.000 euro) giunte su un'utenza telefonica in uso all'imprenditore edile, in momenti successivi ai danneggiamenti subiti.
I militari operanti, avendo individuato il Wi-Fi su cui si appoggiavano, sono riusciti a risalire - tramite uno screening telematico - a tutti i numeri appoggiati in quel momento sulla rete: di lì hanno individuato una scheda sim, attivata a Napoli, che sebbene fosse intestata ad un inesistente cittadino di origine africana, risultava essere stata utilizzata su un cellulare di proprietà di un familiare di uno degli arrestati.
Il 2 maggio scorso, alle ore 00.30, gli stessi componenti del gruppo posero in essere un altro tentativo di estorsione, facendo esplodere sulla soglia della porta d'ingresso della sede di una società di costruzioni, un ordigno che causò il danneggiamento della struttura portante del portone d'ingresso.
Le immagini di videosorveglianza raccolte dai militari della Compagnia di Molfetta, hanno consentito di ricostruire quanto accaduto, mentre gli Artificieri del Reparto Operativo dei Carabinieri di Bari e la Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo hanno effettuato i rilievi tecnici ed il sopralluogo del caso.
[YOUTUBE]
Anche in questa occasione la netta reazione della vittima e la denuncia presentata ai Carabinieri ha evitato che il gruppo portasse a termine il proprio disegno criminoso. Inoltre nel corso dell'attività investigativa sono emerse le responsabilità del 18enne A. F. in merito al possesso di una pistola.
Gli arrestati sono stati condotti presso il carcere di Trani a disposizione della locale Autorità Giudiziaria, mentre il quarto componente della banda, un 26enne del posto, è allo stato irreperibile e pertanto è attivamente ricercato.
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta, diretti sul campo dal capitano Vito Ingrosso, sono risaliti ai responsabili di tali azioni criminose ed hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere per i reati, in concorso, di tentata estorsione, danneggiamento e ricettazione, aggravato dall'uso delle armi da fuoco e sostanze esplodenti.
Gli investigatori del Nucleo Operativo della locale Compagnia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Trani, hanno portato a termine una complessa ed altrettanto articolata attività investigativa che ha consentito di fare piena luce sui tre episodi criminosi che, nei mesi scorsi, hanno destato particolare allarme per la sicurezza pubblica cittadina.
In particolare i militari molfettesi - nella notte fra domenica e lunedì scorso - hanno eseguito 3 misure di custodia cautelare in carcere, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, su richiesta del sostituto procuratore del medesimo Tribunale, Giovanni Lucio Vaira, nei confronti di altrettanti componenti di un gruppo criminale, ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di tentata estorsione aggravata dall'uso delle armi in danno di due imprenditori edili, ricettazione aggravata, danneggiamento aggravato, uso e detenzione in luogo pubblico di armi comuni da sparo.
L'attività investigativa, condotta anche con il supporto di moderne tecnologie in uso all'Arma dei Carabinieri, ha consentito di acquisire certi ed inequivocabili elementi di colpevolezza nei confronti del 22enne Fabio De Candia, del 19enne Umberto Monopoli e del 18enne A. F., tutti di Molfetta e già noti ai database delle forze dell'ordine.
Le indagini sono state avviate il 14 marzo scorso, a seguito dell'esplosione di alcuni colpi d'arma da fuoco, indirizzati ai vetri, andati in frantumi, di un'utilitaria in uso ad un imprenditore edile della zona. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza hanno catturato la scena e non hanno lasciato dubbi sulla pericolosità dei due sconosciuti che avevano compiuto l'azione criminosa.
Gli stessi, giunti a bordo di un ciclomotore, completamente travisati, non esitarono, poco dopo la mezzanotte, ad estrarre la pistola e ad esplodere alcuni colpi d'arma da fuoco in direzione dei vetri dell'utilitaria. Nella stessa giornata, la vittima, un 37enne imprenditore edile del posto, che dapprima non aveva colto la gravità del gesto intimidatorio, ne denunciò l'accaduto ai Carabinieri della locale Stazione.
Il 23 marzo successivo, la stessa vittima, sempre nel centro abitato di Molfetta, subì il danneggiamento di un'altra autovettura in suo uso, sempre ad opera di due sconosciuti a bordo di uno scooter. In questa circostanza 5 furono i colpi di pistola che frantumarono i finestrini anteriori del fuoristrada dell'imprenditore.
Le indagini svolte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Molfetta su entrambi gli episodi, grazie anche alle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, hanno indirizzato i sospetti su alcuni giovanissimi del posto, i quali, nonostante l'età, erano già noti alle forze dell'ordine poiché si erano resi responsabili di una serie di reati contro il patrimonio e la persona.
In particolare i militari sono riusciti ad individuare il 22enne Fabio De Candia e il 19enne Umberto Monopoli, indagando su alcune minacce e richieste estorsive di denaro (per 50.000 euro) giunte su un'utenza telefonica in uso all'imprenditore edile, in momenti successivi ai danneggiamenti subiti.
I militari operanti, avendo individuato il Wi-Fi su cui si appoggiavano, sono riusciti a risalire - tramite uno screening telematico - a tutti i numeri appoggiati in quel momento sulla rete: di lì hanno individuato una scheda sim, attivata a Napoli, che sebbene fosse intestata ad un inesistente cittadino di origine africana, risultava essere stata utilizzata su un cellulare di proprietà di un familiare di uno degli arrestati.
Il 2 maggio scorso, alle ore 00.30, gli stessi componenti del gruppo posero in essere un altro tentativo di estorsione, facendo esplodere sulla soglia della porta d'ingresso della sede di una società di costruzioni, un ordigno che causò il danneggiamento della struttura portante del portone d'ingresso.
Le immagini di videosorveglianza raccolte dai militari della Compagnia di Molfetta, hanno consentito di ricostruire quanto accaduto, mentre gli Artificieri del Reparto Operativo dei Carabinieri di Bari e la Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo hanno effettuato i rilievi tecnici ed il sopralluogo del caso.
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Anche in questa occasione la netta reazione della vittima e la denuncia presentata ai Carabinieri ha evitato che il gruppo portasse a termine il proprio disegno criminoso. Inoltre nel corso dell'attività investigativa sono emerse le responsabilità del 18enne A. F. in merito al possesso di una pistola.
Gli arrestati sono stati condotti presso il carcere di Trani a disposizione della locale Autorità Giudiziaria, mentre il quarto componente della banda, un 26enne del posto, è allo stato irreperibile e pertanto è attivamente ricercato.