Cittadinanza onoraria al "milite ignoto", Rc-Compagni di Strada: «Connessi con la tradizione pacifista di Molfetta»
Beppe Zanna e Paola de Candia: «Nel solco di don Tonino Bello e Guglielmo Minervini»
mercoledì 24 marzo 2021
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la seguente nota stampa a cura di Rifondazione comunista / Compagni di strada
"Grazie agli emendamenti proposti da PRC/CDS, l'attribuzione della cittadinanza onoraria al "milite ignoto" non è stata, a Molfetta, la becera esaltazione di quel nazionalismo e militarismo, che ha portato alla tragedia della prima guerra mondiale, definita "inutile strage" da Papa Benedetto XV, e che fu un sacrificio italiano così come di tutti gli altri popoli europei.
Il "Milite ignoto" è diventato il simbolo di tutti i caduti per la costruzione della nostra Repubblica antifascista, compresi i numerosi giovani fucilati perché accusati di diserzione, compresi i giovani vittime della crudele pratica della "decimazione" ideata e messa in pratica dal Generale Cadorna.
Ci siamo connessi all'articolo 11 della nostra Costituzione che ripudia la guerra, come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Ricordiamo che la Prima Guerra mondiale è stata una guerra di aggressione, anche se da cent'anni viene spacciata come guerra di difesa.
Ci siamo connessi con la tradizione pacifista della nostra città, nel solco di don Tonino Bello e Guglielmo Minervini.
La sinistra utile.
Beppe Zanna
Paola de Candia
Consiglieri comunali Rifondazione Comunista/Compagni Di Strada"
"Grazie agli emendamenti proposti da PRC/CDS, l'attribuzione della cittadinanza onoraria al "milite ignoto" non è stata, a Molfetta, la becera esaltazione di quel nazionalismo e militarismo, che ha portato alla tragedia della prima guerra mondiale, definita "inutile strage" da Papa Benedetto XV, e che fu un sacrificio italiano così come di tutti gli altri popoli europei.
Il "Milite ignoto" è diventato il simbolo di tutti i caduti per la costruzione della nostra Repubblica antifascista, compresi i numerosi giovani fucilati perché accusati di diserzione, compresi i giovani vittime della crudele pratica della "decimazione" ideata e messa in pratica dal Generale Cadorna.
Ci siamo connessi all'articolo 11 della nostra Costituzione che ripudia la guerra, come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Ricordiamo che la Prima Guerra mondiale è stata una guerra di aggressione, anche se da cent'anni viene spacciata come guerra di difesa.
Ci siamo connessi con la tradizione pacifista della nostra città, nel solco di don Tonino Bello e Guglielmo Minervini.
La sinistra utile.
Beppe Zanna
Paola de Candia
Consiglieri comunali Rifondazione Comunista/Compagni Di Strada"