Cittadella degli Artisti: dopo il caso mediatico restano incertezze, polemiche ed anche confusione

Tutta la vicenda che si concluderà con il nuovo bando

mercoledì 25 gennaio 2017 0.06
A cura di Nicolò Aurora
Il servizio de La Repubblica è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L'assemblea pubblica della scorsa settimana ha fatto poi strabordare la questione rendendola "trend topic" nelle discussioni cittadine. Parliamo, ancora una volta e sicuramente non ultima, della Cittadella degli Artisti.

Ma ripercorriamo la vicenda con ordine.

È il 2009 quando iniziano i lavori che rivoluzionano l'ex capannone ASM. Il 19 aprile del 2014 l'Orchestra della Magna Grecia inaugura la struttura con il concerto-evento "Sulle rive del lago Thun".
C'erano tutti i presupposti per un futuro radioso: l'A.T.I. composta da Fantarca soc. coop a r.l. (capogruppo), dalla Fondazione V.M. Valente, dalla Compagnia Teatrale "Tiberio Fiorilli" e dalla Coop. GEA, prendono a tutti gli effetti possesso della struttura annunciando una cartellonistica di rilievo, dando il via a quello che sarebbe dovuto essere un percorso certamente impegnativo, ma ricco di soddisfazioni.

Sin da subito però qualcosa inizia a rompersi. Dopo l'inaugurazione gli eventi si fanno più radi, il cinema non funziona a regime, la sala mostre viene utilizzata una sola volta, la libreria ed il bar non vengono mai aperti, la sala di registrazione resta immacolata e di gente se ne vede sempre meno.
A metà 2016 il primo segnale importante: la Fondazione Valente si tira fuori dall'ATI.

In piena primavera scoppia la bufera: il 24 maggio il Comune dispone una diffida ad adempiere agli obblighi contrattuali nei confronti dell'ATI che aveva già ricevuto una prima tranche di finanziamenti di 50.000€ dal Comune ma la programmazione realizzata non giustificava tale spesa. Arriva luglio ed il Comune revoca per gravi inadempimenti il contratto di concessione. Sulla cittadella si spengono le luci e cala il sipario, almeno quello artistico.

La struttura infatti continua a far parlare di se, anzi, forse neanche durante la sua breve attività è stata mai così al centro del dibattito cittadino: anche nelle stanze del Palazzo la Cittadella continua a pesare, specialmente sulle casse comunali. Sacrosantamente, aggiungiamo noi, per evitare che la struttura diventi preda dei vandali, il comm. Passerotti delibera, con carattere di urgenza, la spesa di 16.521,24€, per garantire la vigilanza della Cittadella che è chiusa, ma preservarla costa circa 17.000€. Non proprio noccioline.

Intanto viene contattata la seconda ATI, quella uscita inizialmente sconfitta, col fine di "traghettare" la struttura fino al nuovo bando ma i componenti di questa seconda cordata, seppur gentilmente, rifiutano la proposta. I costi preventivato sono troppo alti: ci vogliono, a detta dei componenti, 50.000€ solo per far fronte alle spese vive di gestione. Troppi per entrare in corsa e riaprire i battenti.

Il resto è storia recente: arriva La Repubblica e si riaccendono le luci dei media sulla struttura: l'ass. cult. TESLA indice un'assemblea pubblica a cui partecipano molte delle 272 associazioni iscritte all'albo comunale ma dopo varie dichiarazioni d'intenti, ben poco si conclude visto che senza il nuovo bando i margini di manovra si limitano ai dibattiti ed alle, fino ad ora poche, proposte.

Anche il Liberatorio Politico, esprimendo un parere personale e non legato ad alcuna associazione culturale, è intervenuto nella vicenda proponendo al comm. Passerotti che a traghettare la Cittadella siano solo alcune associazioni ben identificate, dando il via ad ulteriori dibattiti, polemiche e fraintendimenti, concludendo un quadro articolato ed affatto vicino ad una soluzione.

Ora tutti attendono il nuovo bando che il commissario sembra più che intenzionato ad emettere, riaccendono i fari a lungo spenti della Cittadella. Spenti a lungo come sono stati spenti gli interessi, le cure, la partecipazione ed il coinvolgimento dei molfettesi che sembrano accorgersi solo ora di questo bene pubblico.

Infatti, se i cittadini non parteciperanno attivamente al controllo ed alla vita della Cittadella, limitandosi a demandare ai futuri "capitani coraggiosi" che vinceranno il prossimo bando, rischieremo di avere una nuova incompiuta, che Molfetta non merita.