Cinone (Azione): «Gli agricoltori hanno pagato sin troppo gli errori del governo regionale»

La candidata al consiglio regionale: «Assoluta assenza della politica nel comparto strategico dell’economia pugliese»

martedì 8 settembre 2020 9.05
«Una politica concreta ed efficace deve essere accanto ai settori strategici dell'economia della regione, come l'Agricoltura, non abbandonarla mai a se stessa o, ancor peggio, causarne dei danni rilevanti».

È quanto afferma l'esponente di Azione, candidata al consiglio regionale con Scalfarotto Presidente, Titti Cinone, raccogliendo il grido di allarme di imprenditori e lavoratori del settore agricolo.

«Vivo nella terra che dà il nome ad una prestigiosa cultivar, la Coratina, e recepisco quotidianamente il senso di abbandono che avvertono i tanti imprenditori e lavoratori che hanno investito e continuano a investire nella terra. Il settore agricolo è la linfa vitale dell'economia pugliese ma chi fino ad oggi è stato al governo regionale sembra non averlo capito in questo quinquennio» commenta l'esponente del partito di Calenda.

«In Puglia, fatto surreale, l'assessorato all'agricoltura è affidato al governatore che, tra gli altri compiti, dovrebbe anche gestire la sanità in qualità di assessore. Come si può pensare di gestire a tempo parziale un settore così nevralgico per l'economia pugliese?» si chiede Titti Cinone.

«Non c'è da meravigliarsi se poi si commettono clamorosi errori nella gestione dei bandi del piano di sviluppo rurale, con conseguente perdita di importanti risorse economiche per un comparto che da sempre lotta con problemi e ristrettezze. E non bastano le "pezze" del governo nazionale: decisamente apprezzabile l'iniziativa della ministra Teresa Bellanova di avviare, con decreto ministeriale, un fondo rotativo da 15 mln di euro ("bonus rosa") destinato alle donne imprenditrici in agricoltura. Se da un lato il governo centrale studia le strategie per sostenere il comparto, dall'altro il governo regionale pecca di superficialità, con l'effetto di provocare effetti disastrosi ad uno dei settori più importanti dell'economia pugliese. Un'ultima conseguenza, purtroppo in linea con questa politica distratta, è appena di ieri, 7 Settembre: la CIA Due Mari ha denunciato una "Guerra dell'acqua" a causa della disparità di trattamento sulla distribuzione equa di acqua destinata all'Agricoltura dalla Diga di San Giuliano, di cui la nostra Regione è proprietaria al 50% con la Basilicata. Sono sempre più convinta che il metodo di lavoro suggerito da Ivan Scalfarotto sia l'unica strada possibile per riconoscere all'agricoltura, ma anche ad altri settori strategici, un ruolo determinante per rendere la Puglia regione punto di riferimento in Italia e nel mondo» conclude la candidata al consiglio regionale.