Chiesa e omosessualità, se ne parla a Molfetta
Presentato presso la Sala Finocchiaro il libro “Gesù e le persone omosessuali” edito da la Meridiana
venerdì 27 giugno 2014
10.22
Più che una presentazione, di quelle classiche e un po' formali, un vero e proprio momento di dialogo e confronto in cui sono intervenuti il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, il parroco di San Marcello di Bari, don Gianni De Robertis, l'autore del volume, Paolo Rigliano e il docente di Psicologia clinica dell'Università degli Studi di Bari, Alessandro Taurino che ha moderato e condotto l'incontro. Assente per ovvi motivi politici, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola che sarebbe dovuto intervenire sul tema.
È stato presentato nella serata di mercoledì 26 giugno, presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico, il libro Gesù e le persone omosessuali a cura di Paolo Rigliano ed edito dalla casa editrice molfettese la Meridiana organizzatrice dell'incontro assieme alla Consulta Femminile di Molfetta e all'Agedo (Associazione di Genitori Omosessuali).
Il volume, che racchiude otto preziose interviste a teologi, personalità di chiesa e non (F. Barbero, S.M. Castillo, M. Fox, E. Green, A. Maggi, V. Mancuso, J. Moight, L. Tomassone), si pone come strumento da utilizzare e da cui partire per esaminare quel binomio Chiesa-omosessualità, termini che ancora si pongono nelle logiche comuni in posizioni dicotomiche e fortemente contrastanti; due mondi apparentemente in collisione poiché retti da ideologie e dogmi insormontabili, ma che scavando a fondo hanno un forte elemento in comune, l'amore. "Se Dio è amore, allora è anche amore omosessuale", questo il concetto che risuona chiaro tra le pagine del libro. Lo stesso professor Taolino ha voluto porre l'accento su una visione più affettiva dell'omosessualità, che sorpassa il limite di fisicità che fa cadere la società – purtroppo ancora troppo spesso – in comportamenti di "deumanizzazione" della persona omosessuale, privandola di qualsiasi dignità tanto da diventare un oggetto che "necessita di essere riprogrammato" alla luce di dottrine e teorie che attingono anche a testi cattolici. E proprio il termine "persona" è uno dei concetti chiave e che l'autore ha volutamente inserito all'interno del titolo del libro: la sfida che Paolo Rigliano ha voluto lanciare è quella di riuscire a vedere la persone nell'altro, la sua umanità, l'unicità e specificità di ognuno, le stesse peculiarità che Gesù riconosceva in quelle "persone diverse", considerate scandalose in un contesto descritto dai Vangeli così oppressivo e chiuso, ma di cui amava circondarsi.
Un dialogo, quello svoltosi nella Sala Finocchiaro, che non poteva tralasciare l'intervento di don Gianni De Robertis che ha riportato le parole di Papa Francesco di ritorno dal suo scorso viaggio a Rio de Janeiro per la Giornata Mondiale della Gioventù: "Se una persona è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarla". Parole del Papa senza dubbio di grande apertura, che pongono uno spiraglio di luce dopo decenni di chiusura, di ostilità e coercizione verso chi è visto come diverso. Lo stesso don Gianni ha poi citato le parole note che il Cardinal Martini ha pronunciato in un confronto con Ignazio Marino, in cui rispetta il fondamento della dottrina morale secondo cui Dio ci ha creati uomo o donna e ammettendo la possibilità della scelta di un tipo di vita con un partner dello stesso sesso – in seguito a casi, circostanze particolari, a causa dell'inconscio e di talune inclinazioni natie – purché si tratti di "un'amicizia" duratura e fedele intesa come esclusiva unione di menti e cuori, superando e non ammettendo la "donazione sessuale". Affermazioni che non sono state certo accolte con lo stesso entusiasmo di quelle del Papa dal pubblico presente e dal sindaco Natalicchio che ha espresso come non può bastare l'idea della semplice e di facciata "amicizia" tra persone dello stesso sesso. Il sindaco ha espresso la necessità che la Chiesa avanzata e aperta descritta nelle pagine del libro sia quella riscontrabile nella realtà che ha bisogno di "illuminati" su determinate tematiche legate alla sfera dell'omosessualità e a cui il Comune sta cercando di far fronte pensando a come tutelare le coppie di fatto, sia etero che omosessuali, e rendendo Molfetta una città gay friendly.
Una tematica, quella dell'omosessualità e del rapporto con la fede, che non passa più taciuta in secondo piano così come dimostrato dai numerosi interventi del pubblico partecipante che ha voluto porre ed esporre le proprie domande e riflessioni ai relatori dell'incontro.
È stato presentato nella serata di mercoledì 26 giugno, presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico, il libro Gesù e le persone omosessuali a cura di Paolo Rigliano ed edito dalla casa editrice molfettese la Meridiana organizzatrice dell'incontro assieme alla Consulta Femminile di Molfetta e all'Agedo (Associazione di Genitori Omosessuali).
Il volume, che racchiude otto preziose interviste a teologi, personalità di chiesa e non (F. Barbero, S.M. Castillo, M. Fox, E. Green, A. Maggi, V. Mancuso, J. Moight, L. Tomassone), si pone come strumento da utilizzare e da cui partire per esaminare quel binomio Chiesa-omosessualità, termini che ancora si pongono nelle logiche comuni in posizioni dicotomiche e fortemente contrastanti; due mondi apparentemente in collisione poiché retti da ideologie e dogmi insormontabili, ma che scavando a fondo hanno un forte elemento in comune, l'amore. "Se Dio è amore, allora è anche amore omosessuale", questo il concetto che risuona chiaro tra le pagine del libro. Lo stesso professor Taolino ha voluto porre l'accento su una visione più affettiva dell'omosessualità, che sorpassa il limite di fisicità che fa cadere la società – purtroppo ancora troppo spesso – in comportamenti di "deumanizzazione" della persona omosessuale, privandola di qualsiasi dignità tanto da diventare un oggetto che "necessita di essere riprogrammato" alla luce di dottrine e teorie che attingono anche a testi cattolici. E proprio il termine "persona" è uno dei concetti chiave e che l'autore ha volutamente inserito all'interno del titolo del libro: la sfida che Paolo Rigliano ha voluto lanciare è quella di riuscire a vedere la persone nell'altro, la sua umanità, l'unicità e specificità di ognuno, le stesse peculiarità che Gesù riconosceva in quelle "persone diverse", considerate scandalose in un contesto descritto dai Vangeli così oppressivo e chiuso, ma di cui amava circondarsi.
Un dialogo, quello svoltosi nella Sala Finocchiaro, che non poteva tralasciare l'intervento di don Gianni De Robertis che ha riportato le parole di Papa Francesco di ritorno dal suo scorso viaggio a Rio de Janeiro per la Giornata Mondiale della Gioventù: "Se una persona è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarla". Parole del Papa senza dubbio di grande apertura, che pongono uno spiraglio di luce dopo decenni di chiusura, di ostilità e coercizione verso chi è visto come diverso. Lo stesso don Gianni ha poi citato le parole note che il Cardinal Martini ha pronunciato in un confronto con Ignazio Marino, in cui rispetta il fondamento della dottrina morale secondo cui Dio ci ha creati uomo o donna e ammettendo la possibilità della scelta di un tipo di vita con un partner dello stesso sesso – in seguito a casi, circostanze particolari, a causa dell'inconscio e di talune inclinazioni natie – purché si tratti di "un'amicizia" duratura e fedele intesa come esclusiva unione di menti e cuori, superando e non ammettendo la "donazione sessuale". Affermazioni che non sono state certo accolte con lo stesso entusiasmo di quelle del Papa dal pubblico presente e dal sindaco Natalicchio che ha espresso come non può bastare l'idea della semplice e di facciata "amicizia" tra persone dello stesso sesso. Il sindaco ha espresso la necessità che la Chiesa avanzata e aperta descritta nelle pagine del libro sia quella riscontrabile nella realtà che ha bisogno di "illuminati" su determinate tematiche legate alla sfera dell'omosessualità e a cui il Comune sta cercando di far fronte pensando a come tutelare le coppie di fatto, sia etero che omosessuali, e rendendo Molfetta una città gay friendly.
Una tematica, quella dell'omosessualità e del rapporto con la fede, che non passa più taciuta in secondo piano così come dimostrato dai numerosi interventi del pubblico partecipante che ha voluto porre ed esporre le proprie domande e riflessioni ai relatori dell'incontro.