Centro riabilitativo ASL a Molfetta ancora chiuso? In protesta le famiglie dei pazienti disabili
Le terapie sarebbero ferme al pre Coronavirus: per loro urge il ritorno a ricevere cure e terapie
giovedì 11 giugno 2020
16.30
Sono in stato di agitazione le famiglie dei pazienti disabili in cura presso il centro riabilitativo ASL Ba a Molfetta ubicato in un'ala dell'istituto Apicella.
Le terapie, infatti, sarebbero ferme al periodo antecedente al lockdown imposto a ogni genere di attività a causa del Coronavirus e, ad oggi, nessuna comunicazione sarebbe arrivata circa la riattivazione.
E' per questo che le stesse famiglie si stanno organizzando per una forma di protesta pacifica che attiri l'attenzione sul grave patimento e sul grave pregiudizio che stanno subendo i pazienti, ognuno dei quali affetto da patologie croniche che necessitano di assistenza, cura e terapie che non possono essere rimandate. Ancora.
Dai racconti delle famiglie emerge allora che, ad esempio, non potrebbero esserci problemi nello svolgimento delle terapie svolgendosi nel rapporto uno-a-uno tra paziente e operatore sanitario, tra l'altro nel pieno rispetto di ogni prescrizione anti contagio da Covid. Nè è possibile ancora continuare con terapie in video e da remoto, nonostante gli sforzi.
La richiesta, dunque, è quella di poter tornare a ricevere le cure. Richiesta destinata al Sindaco, in quanto massima autorità sanitaria locale.
Le terapie, infatti, sarebbero ferme al periodo antecedente al lockdown imposto a ogni genere di attività a causa del Coronavirus e, ad oggi, nessuna comunicazione sarebbe arrivata circa la riattivazione.
E' per questo che le stesse famiglie si stanno organizzando per una forma di protesta pacifica che attiri l'attenzione sul grave patimento e sul grave pregiudizio che stanno subendo i pazienti, ognuno dei quali affetto da patologie croniche che necessitano di assistenza, cura e terapie che non possono essere rimandate. Ancora.
Dai racconti delle famiglie emerge allora che, ad esempio, non potrebbero esserci problemi nello svolgimento delle terapie svolgendosi nel rapporto uno-a-uno tra paziente e operatore sanitario, tra l'altro nel pieno rispetto di ogni prescrizione anti contagio da Covid. Nè è possibile ancora continuare con terapie in video e da remoto, nonostante gli sforzi.
La richiesta, dunque, è quella di poter tornare a ricevere le cure. Richiesta destinata al Sindaco, in quanto massima autorità sanitaria locale.