Celebrazioni 25 aprile a Molfetta: le parole del Sindaco
Minervini: «Necessario creare una comunità delle nazioni che lavori per la pace»
giovedì 25 aprile 2024
13.43
«Dobbiamo recuperare quel moto che fu alla base del 25 aprile 1945. Quel senso unitario di liberazione che veniva fuori da quei giovani, da quei morti e da quelle violenze, dal popolo che a gran voce gridava mai più guerre e dal Manifesto di Ventotene che auspicava la nascita di un'Europa della cooperazione perché ogni volta che si creano nazionalismi si creano conflitti e le risorse vengono impiegate per una industria basata sulla competizione tra nazioni invece che alla crescita delle persone libere, della cultura e della pace».
Così il Sindaco Tommaso Minervini nel discorso in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Alle sue spalle il Monumento ai Caduti di tutte le guerre, tutto intorno i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d'armi, delle Forze dell'ordine, dei sindacati, delle associazioni, gente comune, numerosa, della Giunta, del Consiglio comunale.
«Oggi – ha continuato il Primo cittadino - abbiamo l'Europa ma non abbiamo ancora un'Europa che lavora per la pace. Oggi abbiamo guerre dappertutto e stiamo subendo l'inganno della storia internazionale che vuole farci schierare da una parte o dall'altra come se i morti degli uni siano diversi da quelli degli altri, come se la violenza fosse diversa, invece di interporsi come sollecitatori di pace. Ecco la grande trappola in cui tutti stiamo cadendo quello di pensare alle ragioni dell'uno o a quelle dell'altro invece di dire che questo è il momento di far cessare le guerre. E' necessario recupere quello spirito unitario di quegli anni e lo spirito del manifesto di Ventotene cioè creare una comunità delle nazioni che lavori per la Pace».
Così il Sindaco Tommaso Minervini nel discorso in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Alle sue spalle il Monumento ai Caduti di tutte le guerre, tutto intorno i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d'armi, delle Forze dell'ordine, dei sindacati, delle associazioni, gente comune, numerosa, della Giunta, del Consiglio comunale.
«Oggi – ha continuato il Primo cittadino - abbiamo l'Europa ma non abbiamo ancora un'Europa che lavora per la pace. Oggi abbiamo guerre dappertutto e stiamo subendo l'inganno della storia internazionale che vuole farci schierare da una parte o dall'altra come se i morti degli uni siano diversi da quelli degli altri, come se la violenza fosse diversa, invece di interporsi come sollecitatori di pace. Ecco la grande trappola in cui tutti stiamo cadendo quello di pensare alle ragioni dell'uno o a quelle dell'altro invece di dire che questo è il momento di far cessare le guerre. E' necessario recupere quello spirito unitario di quegli anni e lo spirito del manifesto di Ventotene cioè creare una comunità delle nazioni che lavori per la Pace».