Cattedrale gremita per l’ultimo saluto ad Antonio Camporeale
L’abbraccio affettuoso della città, degli amici di sempre, delle istituzioni
venerdì 19 dicembre 2014
19.48
La cattedrale quasi non bastava a contenere la folla di autorità, parenti, amici e conoscenti che hanno voluto tributare l'ultimo affettuoso saluto al consigliere regionale, Antonio Camporeale, coordinatore dell'Ncd alla Regione Puglia.
Nei primi banchi da un lato la moglie e le tre figlie con i familiari, dall'altro e il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio, l'assessore regionale Guglielmo Minervini, il senatore Antonio Azzollini, amico fraterno, il senatore Francesco Amoruso, il consigliere Marmo e altre autorità regionali, istituzionali, politiche e militari, giunte anche da Bari.
In rappresentanza della Regione, oltre al gonfalone era presente il presidente Nichi Vendola, il presidente del consiglio regionale Introna e parecchi consiglieri che hanno condiviso con lui impegno politico e battaglie.
Il rito funebre è stato officiato da don Ignazio Pansini che durante l'omelia ha tracciato le qualità umane, professionali di Tonino, come affettuosamente veniva chiamato, mettendo in evidenza il suo impegno anche in politica a favore della società. Prendendo spunto dal vangelo delle beatitudini,si è soffermato sulla forza, sul desiderio di mettere tutti d'accordo di Antonio Camporeale e sul compito del politico che deve impegnarsi per il bene comune, dote questa che il consigliere cercava di tradurre in pratica.
Don Ignazio lo ha paragonato ad un operatore di pace e rivolgendosi ai familiari ha affermato che ora hanno nel cielo una guida. A conclusione del rito funebre ha preso la parola in qualità di politico, compagno di tante battaglie, amico fraterno, Antonio Azzollini, particolarmente commosso che ha voluto ricordarlo in maniera molto personale. Ha sottolineato la sua dirittura morale che può essere portata d'esempio, la sua volontà ad andare incontro all'altro mediando le situazioni, cercando soluzioni che facessero prevalere il bene comune. Camporeale amava la discrezione, sapeva soffrire in silenzio , non amava la ribalta e ci teneva ad aggiornarsi e documentarsi su ogni argomento prima di esporre il suo parere. Affrontava le difficoltà senza tirarsi indietro ed era dedito alle istituzioni. Era rude, ma schietto e sincero; il dovere e l' impegno venivano prima di tutto.
E' stato, a detta del senatore, uno degli uomini migliori della città. Il suo emozionato ricordo si è concluso con la narrazione della passione di Antonio Camporeale per il rock anni '60 di cui lui era un grande conoscitore e i cui nastri si faceva portare direttamente dall'America dai nostri marittimi.
Nei primi banchi da un lato la moglie e le tre figlie con i familiari, dall'altro e il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio, l'assessore regionale Guglielmo Minervini, il senatore Antonio Azzollini, amico fraterno, il senatore Francesco Amoruso, il consigliere Marmo e altre autorità regionali, istituzionali, politiche e militari, giunte anche da Bari.
In rappresentanza della Regione, oltre al gonfalone era presente il presidente Nichi Vendola, il presidente del consiglio regionale Introna e parecchi consiglieri che hanno condiviso con lui impegno politico e battaglie.
Il rito funebre è stato officiato da don Ignazio Pansini che durante l'omelia ha tracciato le qualità umane, professionali di Tonino, come affettuosamente veniva chiamato, mettendo in evidenza il suo impegno anche in politica a favore della società. Prendendo spunto dal vangelo delle beatitudini,si è soffermato sulla forza, sul desiderio di mettere tutti d'accordo di Antonio Camporeale e sul compito del politico che deve impegnarsi per il bene comune, dote questa che il consigliere cercava di tradurre in pratica.
Don Ignazio lo ha paragonato ad un operatore di pace e rivolgendosi ai familiari ha affermato che ora hanno nel cielo una guida. A conclusione del rito funebre ha preso la parola in qualità di politico, compagno di tante battaglie, amico fraterno, Antonio Azzollini, particolarmente commosso che ha voluto ricordarlo in maniera molto personale. Ha sottolineato la sua dirittura morale che può essere portata d'esempio, la sua volontà ad andare incontro all'altro mediando le situazioni, cercando soluzioni che facessero prevalere il bene comune. Camporeale amava la discrezione, sapeva soffrire in silenzio , non amava la ribalta e ci teneva ad aggiornarsi e documentarsi su ogni argomento prima di esporre il suo parere. Affrontava le difficoltà senza tirarsi indietro ed era dedito alle istituzioni. Era rude, ma schietto e sincero; il dovere e l' impegno venivano prima di tutto.
E' stato, a detta del senatore, uno degli uomini migliori della città. Il suo emozionato ricordo si è concluso con la narrazione della passione di Antonio Camporeale per il rock anni '60 di cui lui era un grande conoscitore e i cui nastri si faceva portare direttamente dall'America dai nostri marittimi.