Caso mensa scolastica: i partiti a sostegno delle famiglie
I pareri di Rifondazione comunista, Giovani Democratici e Sinistra italiana
venerdì 10 marzo 2017
17.49
Non si placa l'eco sugli aumenti alle tariffe del servizio della mensa scolastica.
Interviene, infatti, anche la politica che manifesta pieno appoggio alle famiglie.
«Ci rendiamo conto che la diminuzione dei trasferimenti di fondi statali ai Comuni mette in difficoltà le casse degli Enti locali ma pensare di far cassa a spese dei diritti è irricevibile.
Riteniamo doveroso riconsiderare la scelta fatta, invitando il dott. Passerotti a disporsi con spirito d'ascolto verso le esigenze delle famiglie cui garantiamo sin da ora il nostro sostegno affinché la quadratura dei conti non venga scaricata sui diritti dei bambini e dei ragazzi», è il commento di Rifondazione comunista.
«Chiediamo al Commissario straordinario, dott. Mauro Passerotti, di porsi dalla parte delle famiglie; troviamo inammissibile, seppure in un periodo di difficoltà per le casse comunali, tentare di risanarle a spese dei diritti di genitori e figli, aumentando una tassa nel corso dell'anno scolastico e rendendola inoltre retroattiva. Non può essere questa la risposta delle Istituzioni, riteniamo doveroso porsi all'ascolto delle famiglie e riprendere in discussione la scelta fatta. Il servizio mensa si colloca come parte integrante del diritto allo studio, oltre ad essere un servizio necessario per i molti genitori lavoratori, è compito delle Istituzioni difenderlo e renderlo il più possibile economico ed agevole per le famiglie. Non possiamo non essere dalla parte dei genitori e dei diritti dei loro figli», sostengono, invece, i Giovani Democratici.
«Allo stato si ignorano le motivazioni della decisione, posto che il costo del servizio per il Comune è rimasto immutato, mentre la qualità del cibo e del servizio non è migliorata. Sinistra Italiana chiede di: rinviare l'applicazione di nuove tariffe, laddove vengano adeguatamente motivati gli aumenti richiesti, al nuovo anno scolastico; non pretendere, in alcun modo, quote retroattive, che sarebbero del tutto illegittime; garantire un controllo più accurato sulla qualità del cibo e del servizio e permettere comunque la libertà di scelta delle famiglie tra mensa scolastica e pranzo domestico senza alcuna forma di discriminazione dei minori; continuare l'azione di ascolto, prima di qualsiasi decisione sull'argomento, delle famiglie in protesta, condividendo con loro le decisioni da assumere; comunicare con la massima trasparenza le condizioni delle finanze comunali, continuando l'azione rigorosa di risanamento e pulizia messa in atto dall'amministrazione Natalicchio», conclude il circolo.
Interviene, infatti, anche la politica che manifesta pieno appoggio alle famiglie.
«Ci rendiamo conto che la diminuzione dei trasferimenti di fondi statali ai Comuni mette in difficoltà le casse degli Enti locali ma pensare di far cassa a spese dei diritti è irricevibile.
Riteniamo doveroso riconsiderare la scelta fatta, invitando il dott. Passerotti a disporsi con spirito d'ascolto verso le esigenze delle famiglie cui garantiamo sin da ora il nostro sostegno affinché la quadratura dei conti non venga scaricata sui diritti dei bambini e dei ragazzi», è il commento di Rifondazione comunista.
«Chiediamo al Commissario straordinario, dott. Mauro Passerotti, di porsi dalla parte delle famiglie; troviamo inammissibile, seppure in un periodo di difficoltà per le casse comunali, tentare di risanarle a spese dei diritti di genitori e figli, aumentando una tassa nel corso dell'anno scolastico e rendendola inoltre retroattiva. Non può essere questa la risposta delle Istituzioni, riteniamo doveroso porsi all'ascolto delle famiglie e riprendere in discussione la scelta fatta. Il servizio mensa si colloca come parte integrante del diritto allo studio, oltre ad essere un servizio necessario per i molti genitori lavoratori, è compito delle Istituzioni difenderlo e renderlo il più possibile economico ed agevole per le famiglie. Non possiamo non essere dalla parte dei genitori e dei diritti dei loro figli», sostengono, invece, i Giovani Democratici.
«Allo stato si ignorano le motivazioni della decisione, posto che il costo del servizio per il Comune è rimasto immutato, mentre la qualità del cibo e del servizio non è migliorata. Sinistra Italiana chiede di: rinviare l'applicazione di nuove tariffe, laddove vengano adeguatamente motivati gli aumenti richiesti, al nuovo anno scolastico; non pretendere, in alcun modo, quote retroattive, che sarebbero del tutto illegittime; garantire un controllo più accurato sulla qualità del cibo e del servizio e permettere comunque la libertà di scelta delle famiglie tra mensa scolastica e pranzo domestico senza alcuna forma di discriminazione dei minori; continuare l'azione di ascolto, prima di qualsiasi decisione sull'argomento, delle famiglie in protesta, condividendo con loro le decisioni da assumere; comunicare con la massima trasparenza le condizioni delle finanze comunali, continuando l'azione rigorosa di risanamento e pulizia messa in atto dall'amministrazione Natalicchio», conclude il circolo.