Caso D'Ingeo, Rifondazione: "in città assistiamo alla regressione della convivenza civile"
Solidarietà da sindaco e presidente del consiglio, non dall'assessore alla Legalità
mercoledì 6 aprile 2016
10.09
"Sono profondamente turbata e esprimo profondo dispiacere per l'aggressione ignobile a Matteo d'Ingeo, esponente instancabile della cittadinanza attiva cittadina". Così il sindaco Paola Natalicchio all'indomani dell'aggressione al coordinatore del Liberatorio Politico Matteo D'Ingeo. Il sindaco ricorda che proprio nei giorni scorsi proprio insieme con D'Ingeo ha preso parte al Comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali "a lungo incentrata sul tema dell'occupazione abusiva di suolo pubblico da parte degli operatori commerciali".
Alle parole della prima cittadina è seguito poi un coro di dichiarazioni di solidarietà. Il presidente del Consiglio Nicola Piergiovanni parla di una "una vergognosa aggressione" e assicura che "le istituzioni ci sono".
Nessuna solidarietà, al momento, da parte del vicesindaco Bepi Maralfa, che è anche assessore alla Sicurezza, il quale dalla sua pagina Facebook commenta si limita a ricordare che "tutti i cittadini sono responsabili delle loro azioni od omissioni. Nessun pubblico amministratore può essere chiamato a rispondere dei comportamenti che i cittadini, su loro iniziativa individuale, pongano in essere".
Parole di solidarietà invece da Rifondazione Comunista che però non nasconde una verità: nella nostra città si sta assistendo a una "inaccettabile regressione della convivenza civile".
"Un atto intimidatorio ignobile", è il commento di Sinistra Italiana Molfetta che rivendica "una pronta risposta delle istituzioni e delle forze dell'ordine" e "una maggiore sensibilità e collaborazione da parte dell'intera comunità".
"Niente può giustificare la violenza fisica nei confronti di un uomo che si è sempre distinto per il suo impegno sociale", scrivono gli attivisti del Movimento 5 Stelle, convinti che l'attività di Matteo d'Ingeo "proseguirà più efficace di prima".
Per Sinistra ecologia e libertà, l'aggressione al leader del Liberatorio Politico è "inaccettabile.E' necessario non abbassare la guardia e continuare ad operare con sempre maggiore attenzione e determinazione".
Alle parole della prima cittadina è seguito poi un coro di dichiarazioni di solidarietà. Il presidente del Consiglio Nicola Piergiovanni parla di una "una vergognosa aggressione" e assicura che "le istituzioni ci sono".
Nessuna solidarietà, al momento, da parte del vicesindaco Bepi Maralfa, che è anche assessore alla Sicurezza, il quale dalla sua pagina Facebook commenta si limita a ricordare che "tutti i cittadini sono responsabili delle loro azioni od omissioni. Nessun pubblico amministratore può essere chiamato a rispondere dei comportamenti che i cittadini, su loro iniziativa individuale, pongano in essere".
Parole di solidarietà invece da Rifondazione Comunista che però non nasconde una verità: nella nostra città si sta assistendo a una "inaccettabile regressione della convivenza civile".
"Un atto intimidatorio ignobile", è il commento di Sinistra Italiana Molfetta che rivendica "una pronta risposta delle istituzioni e delle forze dell'ordine" e "una maggiore sensibilità e collaborazione da parte dell'intera comunità".
"Niente può giustificare la violenza fisica nei confronti di un uomo che si è sempre distinto per il suo impegno sociale", scrivono gli attivisti del Movimento 5 Stelle, convinti che l'attività di Matteo d'Ingeo "proseguirà più efficace di prima".
Per Sinistra ecologia e libertà, l'aggressione al leader del Liberatorio Politico è "inaccettabile.E' necessario non abbassare la guardia e continuare ad operare con sempre maggiore attenzione e determinazione".