"Caro don Tonino": i giovani scrivono all'indimenticato Vescovo
Presentato il volume con le lettere raccolte in questi mesi
domenica 10 giugno 2018
Il 2018 resterà nella storia molfettese come il 25° anniversario del dies natalis del Servo di Dio Antonio Bello, ricorrenza che ha portato nella nostra terra anche il Santo Padre: si vanno a chiudere quindi in questi giorni, tutta una serie di concorsi ed iniziative rilanciate in quest'occasione. Venerdì 8 giugno, presso l'Auditorium Regina Pacis, con la presentazione del volumetto "Caro don Tonino: Lettere dei ragazzi di oggi", si è idealmente concluso il concorso "Con don Tonino sul passo dei giovani" indetto nel settembre 2017.
Con questo progetto l'Ufficio Comunicazioni sociali-Luce e Vita, l'Ufficio di pastorale scolastica, il Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile e il Museo diocesano hanno portato gli scritti di Don Tonino nelle scuole della diocesi, spingendo i docenti a presentare agli alunni e studenti la biografia di don Tonino Bello, facendone conoscere il pensiero ed il rapporto con i ragazzi e i giovani. Dopo, è stato chiesto a piccoli e grandi di scrivere una lettera a don Tonino, che fungesse da una sorta di risposta agli scritti ancora attualissimi del vescovo. Sono giunte quindi centinaia di lettere, persino da luoghi non molto vicini geograficamente alla diocesi come Marsala, quasi come un afflato spontaneo di risposta a Don Tonino: da una selezione di queste lettere, mediante una giuria tecnica, è nato il libro di 200 pagine che raccoglie le 131 lettere selezionate dalle 35 scuole partecipanti al Concorso diocesano.
Ad assistere alla presentazione del volume, nonché alla consegna degli attestati e dei libri per ciascuna scuola, una platea "colorata", così come è stata definita dal vescovo Mons. Cornacchia, di bambini, ragazzi e docenti che hanno gremito l'Auditorium, mentre sul palco si avvicendavano saluti, ringraziamenti e digressioni sulla vita di Don Tonino, intervallati da interventi musicali della Sezione Archi dell'Orchestra Scolastica dell'I.C. "Scardigno-Savio".
Il mosaico di parole che è nato dalle letture delle lettere che avevano ricevuto una menzione speciale, nonché dagli interventi dei vari partecipanti all'iniziativa, hanno dato ragione dell'incisività della parola scritta, scelta come forma del concorso a dispetto dei vari supporti multimediali, seppure utilizzati in passate edizioni di concorsi similari: come Don Tonino, infatti, pareva sempre scrivere ad un interlocutore dai confini netti, precisi, persino caratterizzato da un nome proprio, così bambini e ragazzi si sono rivolti a lui con accenti familiari, affettuosi, quasi rammaricati da una conoscenza tardiva e solo mediata. Ad alcuni, sembrava infatti di parlare con un amico, finanche con un nonno, a cui raccontarsi in modo istintivo.
La breccia che si è aperta, quindi, è stata a doppio senso di marcia: non solo le parole di don Tonino sono state finalmente conosciute anche dai più giovani, ma anche le parole nascoste, dimenticate, ignorate o soffocate di ragazzi e bambini sono venute fuori, mentre esternavano il loro pensiero verso adulti, istituzioni, rappresentanti politici, da cui si sentono spesso frenati o poco compresi.
Un'occasione preziosa ed insostituibile per educatori e genitori e del cui merito si può solo arrogare l'indimenticato vescovo di Alessano, i cui insegnamenti e massime restano scolpite come pietra nella memoria di tutti.
Con questo progetto l'Ufficio Comunicazioni sociali-Luce e Vita, l'Ufficio di pastorale scolastica, il Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile e il Museo diocesano hanno portato gli scritti di Don Tonino nelle scuole della diocesi, spingendo i docenti a presentare agli alunni e studenti la biografia di don Tonino Bello, facendone conoscere il pensiero ed il rapporto con i ragazzi e i giovani. Dopo, è stato chiesto a piccoli e grandi di scrivere una lettera a don Tonino, che fungesse da una sorta di risposta agli scritti ancora attualissimi del vescovo. Sono giunte quindi centinaia di lettere, persino da luoghi non molto vicini geograficamente alla diocesi come Marsala, quasi come un afflato spontaneo di risposta a Don Tonino: da una selezione di queste lettere, mediante una giuria tecnica, è nato il libro di 200 pagine che raccoglie le 131 lettere selezionate dalle 35 scuole partecipanti al Concorso diocesano.
Ad assistere alla presentazione del volume, nonché alla consegna degli attestati e dei libri per ciascuna scuola, una platea "colorata", così come è stata definita dal vescovo Mons. Cornacchia, di bambini, ragazzi e docenti che hanno gremito l'Auditorium, mentre sul palco si avvicendavano saluti, ringraziamenti e digressioni sulla vita di Don Tonino, intervallati da interventi musicali della Sezione Archi dell'Orchestra Scolastica dell'I.C. "Scardigno-Savio".
Il mosaico di parole che è nato dalle letture delle lettere che avevano ricevuto una menzione speciale, nonché dagli interventi dei vari partecipanti all'iniziativa, hanno dato ragione dell'incisività della parola scritta, scelta come forma del concorso a dispetto dei vari supporti multimediali, seppure utilizzati in passate edizioni di concorsi similari: come Don Tonino, infatti, pareva sempre scrivere ad un interlocutore dai confini netti, precisi, persino caratterizzato da un nome proprio, così bambini e ragazzi si sono rivolti a lui con accenti familiari, affettuosi, quasi rammaricati da una conoscenza tardiva e solo mediata. Ad alcuni, sembrava infatti di parlare con un amico, finanche con un nonno, a cui raccontarsi in modo istintivo.
La breccia che si è aperta, quindi, è stata a doppio senso di marcia: non solo le parole di don Tonino sono state finalmente conosciute anche dai più giovani, ma anche le parole nascoste, dimenticate, ignorate o soffocate di ragazzi e bambini sono venute fuori, mentre esternavano il loro pensiero verso adulti, istituzioni, rappresentanti politici, da cui si sentono spesso frenati o poco compresi.
Un'occasione preziosa ed insostituibile per educatori e genitori e del cui merito si può solo arrogare l'indimenticato vescovo di Alessano, i cui insegnamenti e massime restano scolpite come pietra nella memoria di tutti.