Caputo (Molfetta Futura): Si imboccherà la strada dell'accanimento terapeutico?

Sulle dimissioni del primo cittadino l'opposizione rompe il silenzio

lunedì 27 luglio 2015 7.36
E' Mariano Caputo, esponente in Consiglio comunale di Molfetta Futura, a rompere il silenzio dei partiti di opposizione attorno alle dimissioni del sindaco, Paola Natalicchio. L'ex assessore ai lavori pubblici (giunta Azzollini) utilizza toni forti e "invita" il primo cittadino a non tornare sui suoi passi.

«Le dimissioni del Sindaco Natalicchio sono il primo atto giusto di questa amministrazione, che - scrive Caputo in una nota - in due anni ha deluso le aspettative dei cittadini. Basti pensare allo scandalo dell'asfalto dinanzi al Duomo di Molfetta, allo scandalo di dirigenti che scrivono a se stessi, di gare mai avviate, di centri comunali chiusi, di personale assunto senza alcun concorso, di consulenze ad amici di partito, della tensione sociale, della poca trasparenza nella gestione degli appalti e del notevole contezioso».

«Le dimissioni del Sindaco - continua - mi sembrano un atto doveroso dinanzi ad un fallimento politico ed amministrativo, che non si può certo nascondere di fronte agli occhi dei molfettesi. L'amministrazione Natalicchio ha scelto una politica improntata alla sola ed esclusiva cura dell'immagine e della millantata legalità, tanto ostentata e mai del tutto praticata, perdendo però di vista i tanti ed irrisolti problemi che gravano sulla nostra città.
Al di là delle motivazioni riportate nelle dimissioni è evidente ormai a tutti che questo Sindaco e la sua maggioranza non hanno più i presupposti per governare la nostra città.

E poi. «Adesso ce lo auguriamo, anzi ne siamo certi, di più ne è certissima la cittadinanza, che il Sindaco Natalicchio non ci ripenserà e siamo sicuri che il primo cittadino non continuerà a fare ammuina ritornando sui suoi passi. Non ci racconterà la barzelletta di essersi confuso, di aver preso solo una botta di sole in testa. È bene, invece, che il primo cittadino perseveri nella scelta che prosegua sul sentiero delle dimissioni, per il bene di una città che merita il meglio ed anche, a dirla tutta, per il bene suo poiché negli ultimi mesi lo abbiamo visto stanco, teso, nervoso, irascibile oltre ogni forma dei comportamenti consentibili».