Caparezza “emigra” in Europa
Il rapper molfettese si prepara al suo primo tour nelle principali capitali europee
mercoledì 24 settembre 2014
07.15
Caparezza esce dal tunnel Italia e approda in Europa. Il giovane cantautore molfettese partirà il prossimo 7 ottobre alla volta di Barcellona in un tour europeo che lo terrà impegnato nelle principali capitali europee fino al 12 ottobre.
Una settimana di "Museica", il suo ultimo album, tra Parigi, Bruxelles, Londra e Amsterdam. E per il "Capa" sarà il primo vero tour internazionale fuori dai confini italiani, all'indomani dell'esordio europeo (ad agosto scorso) a Budapest.
«Sono contento per essere riuscito a fare qualcosa che è un po' fuori dagli schemi per me che non abituato a questi giri», afferma il rapper molfettese in un'intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno. Del resto i suoi pezzi nascono quasi sempre per celebrare (o dissacrare) vizi e virtù dell'italianità, ma certo questo non sarà un problema per Caparezza il cui sound è di per sé alla portata di un pubblico anche non italiano. Certo è che sul palco canterà tutti i suoi pezzi in italiano, senza traduzioni e senza rinunciare alle sue gag più divertenti «che spero di riuscire a fare in francese, in inglese o in spagnolo».
Una settimana di "Museica", il suo ultimo album, tra Parigi, Bruxelles, Londra e Amsterdam. E per il "Capa" sarà il primo vero tour internazionale fuori dai confini italiani, all'indomani dell'esordio europeo (ad agosto scorso) a Budapest.
«Sono contento per essere riuscito a fare qualcosa che è un po' fuori dagli schemi per me che non abituato a questi giri», afferma il rapper molfettese in un'intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno. Del resto i suoi pezzi nascono quasi sempre per celebrare (o dissacrare) vizi e virtù dell'italianità, ma certo questo non sarà un problema per Caparezza il cui sound è di per sé alla portata di un pubblico anche non italiano. Certo è che sul palco canterà tutti i suoi pezzi in italiano, senza traduzioni e senza rinunciare alle sue gag più divertenti «che spero di riuscire a fare in francese, in inglese o in spagnolo».