"Cantieri lavoro" fermi, Lama Scotella occupata
Una sessantina di lavoratori chiedono al Sindaco il rinnovo dei contratti
martedì 20 gennaio 2015
15.05
Mattinata estremamente movimenta negli uffici comunali di Lama Scotella, nella zona 167. Un gruppo di una sessantina di lavoratori del servizio civico, beneficiari dei cosiddetti "Contratti di Lavoro", ha inscenato una rumorosa protesta occupando l'intero secondo piano dell'edificio. Giovani mamme senza lavoro e uomini disoccupati per quasi tutta la mattinata hanno presidiato i corridoi che portano agli uffici del sindaco per chiedere il rinnovo dei "voucher lavoro". Si tratta delle stesse persone che fino a qualche settimana fa, con tanto di pettorina fluorescente, si trovavano all'esterno delle scuole per svolgere il servizio civico retribuito e che ora vorrebbero tornare a lavorare: «Abbiamo lavorato per due mesi, per un totale di quaranta ore, ci hanno promesso il rinnovo del contratto per altri quattro mesi, siamo a gennaio ma ad oggi ancora niente. Restiamo a casa senza lavoro. Dicono che devono ripresentare il bando e che ci vorranno altri tre mesi» dice Annamaria, 23 anni, una delle portavoce della protesta.
Disperazione che si fa esasperazione, parole grosse all'indirizzo del sindaco Paola Natalicchio e dell'assessore al Welfare Bepi Maralfa e momenti di tensione. Alcuni manifestanti hanno provato a bloccare tutte le uscite del plesso comunale nel tentativo di essere ricevuti dal primo cittadino, poi sono state convinte ad atteggiamenti più miti. Oltre alla polizia municipale, sul posto sono intervenute quattro pattuglie dei carabinieri della stazione e della compagnia di Molfetta, anche se a parte la rabbia urlata di alcune manifestanti non si sono registrati episodi di violenza: «Questa amministrazione ha azzerato anche i sussidi straordinari. Vogliamo solo che il sindaco esca fuori dal suo ufficio e venga a dirci la verità.»
Ecco la scena raccontata direttamente dalla stanza del sindaco sul suo profilo Facebook: «Oltre quaranta persone questa mattina con urla moleste e minacce stanno paralizzando la sede di Lama Scotella. Siamo tutti chiusi da oltre mezz'ora nelle stanze. E' in corso una incivile protesta di persone assistite dai servizi sociali. Insulti, minacce, oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico ufficio. Si sbattono pugni contro le porte e le vetrate. S'interrompe l'attività dell'intero ufficio tecnico. Mi sono resa comunque disponibile a incontrare una delegazione per comprendere le "ragioni" della protesta tutt'altro che nonviolenta.»
La protesta è terminata dopo la promessa di un incontro più tranquillo, programmato per domani mattina.
Disperazione che si fa esasperazione, parole grosse all'indirizzo del sindaco Paola Natalicchio e dell'assessore al Welfare Bepi Maralfa e momenti di tensione. Alcuni manifestanti hanno provato a bloccare tutte le uscite del plesso comunale nel tentativo di essere ricevuti dal primo cittadino, poi sono state convinte ad atteggiamenti più miti. Oltre alla polizia municipale, sul posto sono intervenute quattro pattuglie dei carabinieri della stazione e della compagnia di Molfetta, anche se a parte la rabbia urlata di alcune manifestanti non si sono registrati episodi di violenza: «Questa amministrazione ha azzerato anche i sussidi straordinari. Vogliamo solo che il sindaco esca fuori dal suo ufficio e venga a dirci la verità.»
Ecco la scena raccontata direttamente dalla stanza del sindaco sul suo profilo Facebook: «Oltre quaranta persone questa mattina con urla moleste e minacce stanno paralizzando la sede di Lama Scotella. Siamo tutti chiusi da oltre mezz'ora nelle stanze. E' in corso una incivile protesta di persone assistite dai servizi sociali. Insulti, minacce, oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico ufficio. Si sbattono pugni contro le porte e le vetrate. S'interrompe l'attività dell'intero ufficio tecnico. Mi sono resa comunque disponibile a incontrare una delegazione per comprendere le "ragioni" della protesta tutt'altro che nonviolenta.»
La protesta è terminata dopo la promessa di un incontro più tranquillo, programmato per domani mattina.