Camusso e Minervini intitolano una strada di Molfetta a Guido Rossa
Ieri la cerimonia con l'ex vertice della CGIL
sabato 26 gennaio 2019
1.58
Doveva essere il giorno di Maurizio Landini, eletto proprio a Bari neo segretario generale del CGIL con il 92,7% dei consensi, invece a Molfetta è tornata Susanna Camusso segretaria generale uscente.
Un incontro svoltosi ieri pomeriggio a Molfetta, sotto una pioggia battente, per la commemorazione dell'assassinio di Guido Rossa, operaio e delegato sindacale CGIL, avvenuto 40 anni fa per mano dei brigatisti. Proprio in memoria dell'operaio dell'Italsider di Genova ucciso il 24 gennaio del 1979 da un commando delle Brigate Rosse (per aver denunciato un brigatista, condannato a 4 anni di reclusione) è stata intitolata la strada che si trova in zona 167 tra Via Palmiro Togliatti e Via Martiri di Via Fani.
Presenti alla cerimonia, oltre a Susanna Camusso, anche il Sindaco Tommaso Minervini, la segretaria provinciale CGIL Gigia Bucci e i rappresentati cittadini del sindacato. Ricordare per non dimenticare, ma soprattutto per difendere nella vita quotidiana quella democrazia per cui tanto ci si è battuti: questo il messaggio su cui sia la Camusso che il primo cittadino di Molfetta hanno voluto puntare nel ricordo del sindacalista insignito di una medaglia d'oro al valore civile, due giorni dopo l'assassinio, dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini "pur consapevole dei pericoli cui andava incontro, non esitava a collaborare a fini di giustizia nella lotta contro il terrorismo. Mirabile esempio di spirito civico e di non comune coraggio spinti fino all'estremo sacrificio".
«Ricordare oggi Guido Rossa – ha affermato Minervini – ha un senso. Essere baluardo della democrazia è sempre stato un nostro obiettivo ed è per questo che ho promesso alla CIGIL locale, prossimamente, di intitolare una strada anche al giovane barese Benedetto Petrone, militante comunista assassinato nel 1977 a Bari. Ritengo – ha proseguito il Sindaco – che l'organizzazione di uno stato non può reggersi senza il contrappeso delle organizzazioni di base. La stagione degli anni di piombo non è finita, ma è solo mutata. Da qui l'importanza di evitare la violenza in ogni campo, soprattutto in quello istituzionale».
Sulla falsa riga di quanto affermato da Tommaso Minervini, Susanna Camusso dapprima ha ricordato il giorno del funerale di Guido Rossa, per condizioni meteo simile a quello di ieri, e poi ha precisato quanto corale sia stata la risposta al terrorismo.
«Guido Rossa fu la prima vittima sindacale del movimento operaio – ha commentato l'ex segretario generale della CIGIL – ma non fu l'unica. Questo è il motivo per cui la difesa della democrazia non va fatta negli anniversari ma nella vita quotidiana. Se non ci fosse stata quella forte spinta operaia nata dalle viscere stesse delle aziende, temo che la storia di questo Paese sarebbe stata diversa. L'attenzione ai giorni nostri deve essere massima – ha poi concluso – perché quando si decide di stringersi introno a poche voci forti ma isolate, si corre il rischio di ricadere negli anni più bui della nostra storia».
Un incontro svoltosi ieri pomeriggio a Molfetta, sotto una pioggia battente, per la commemorazione dell'assassinio di Guido Rossa, operaio e delegato sindacale CGIL, avvenuto 40 anni fa per mano dei brigatisti. Proprio in memoria dell'operaio dell'Italsider di Genova ucciso il 24 gennaio del 1979 da un commando delle Brigate Rosse (per aver denunciato un brigatista, condannato a 4 anni di reclusione) è stata intitolata la strada che si trova in zona 167 tra Via Palmiro Togliatti e Via Martiri di Via Fani.
Presenti alla cerimonia, oltre a Susanna Camusso, anche il Sindaco Tommaso Minervini, la segretaria provinciale CGIL Gigia Bucci e i rappresentati cittadini del sindacato. Ricordare per non dimenticare, ma soprattutto per difendere nella vita quotidiana quella democrazia per cui tanto ci si è battuti: questo il messaggio su cui sia la Camusso che il primo cittadino di Molfetta hanno voluto puntare nel ricordo del sindacalista insignito di una medaglia d'oro al valore civile, due giorni dopo l'assassinio, dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini "pur consapevole dei pericoli cui andava incontro, non esitava a collaborare a fini di giustizia nella lotta contro il terrorismo. Mirabile esempio di spirito civico e di non comune coraggio spinti fino all'estremo sacrificio".
«Ricordare oggi Guido Rossa – ha affermato Minervini – ha un senso. Essere baluardo della democrazia è sempre stato un nostro obiettivo ed è per questo che ho promesso alla CIGIL locale, prossimamente, di intitolare una strada anche al giovane barese Benedetto Petrone, militante comunista assassinato nel 1977 a Bari. Ritengo – ha proseguito il Sindaco – che l'organizzazione di uno stato non può reggersi senza il contrappeso delle organizzazioni di base. La stagione degli anni di piombo non è finita, ma è solo mutata. Da qui l'importanza di evitare la violenza in ogni campo, soprattutto in quello istituzionale».
Sulla falsa riga di quanto affermato da Tommaso Minervini, Susanna Camusso dapprima ha ricordato il giorno del funerale di Guido Rossa, per condizioni meteo simile a quello di ieri, e poi ha precisato quanto corale sia stata la risposta al terrorismo.
«Guido Rossa fu la prima vittima sindacale del movimento operaio – ha commentato l'ex segretario generale della CIGIL – ma non fu l'unica. Questo è il motivo per cui la difesa della democrazia non va fatta negli anniversari ma nella vita quotidiana. Se non ci fosse stata quella forte spinta operaia nata dalle viscere stesse delle aziende, temo che la storia di questo Paese sarebbe stata diversa. L'attenzione ai giorni nostri deve essere massima – ha poi concluso – perché quando si decide di stringersi introno a poche voci forti ma isolate, si corre il rischio di ricadere negli anni più bui della nostra storia».