Campagna vaccinale: il bilancio del referente del Comune di Molfetta

Balducci: “La pandemia si è trasformata in endemia”

lunedì 4 aprile 2022 8.38
La chiusura dell'hub PalaCozzoli il 31 marzo scorso ha lasciato le cittadinanze di Molfetta e Giovinazzo disorientate in merito al prosieguo della campagna vaccinale.
Su dove si potrà ora fare il vaccino anti Covid non si hanno indicazioni ben precise, se Molfetta rimarrà operativa in qualche modo, anche in strutture alternative.
Il disservizio, al momento, per queste due città certamente c'è.

Fermo restando che in 13 mesi di attività il centro vaccini di Molfetta i suoi frutti li ha dati con le sue 186.370 dosi somministrate.

In questi mesi trade d'union fra il Comune di Molfetta, i vertici della Asl Ba e il Dipartimento di prevenzione è stato il dottor Ottavio Balducci, referente della campagna vaccinale per il Comune.

Intervistato ai nostri microfoni ha tenuto a puntualizzare da medico che «l'emergenza Covid 19 è finita ma non la diffusione del virus. Da pandemia si è passati ad una situazione di endemia e cioè uno stato morboso dovuto ad un agente infettivo che è ormai costantemente presente in una popolazione e in una determinata area geografica senza pervenire più dall'esterno. Il virus continua a girare soprattutto nella popolazione pediatrica ma provoca meno ricoveri in terapia intensiva e meno decessi. Questa è la Polaroid del Covid oggi».

Due anni di pandemia e oltre un anno di campagna vaccinale, oggi da tutto quello che è avvenuto che bilancio, o meglio che insegnamenti possiamo trarne?
«La prima è che un evento terribile ed imprevisto può sempre presentarsi. La capacità di reazione dipende dallo spirito di resilienza di una comunità. Molfetta ha saputo dimostrare di volere e saper reagire. Aveva già a disposizione meravigliose associazioni di volontariato organizzate per far fronte alle emergenze che prontamente sono scese per prime in campo.
Ma questa risposta non bastava. Allora altri cittadini si sono aggregati e hanno fatto fronte ai servizi di contatto e assistenza alla popolazione con entusiasmo ed abnegazione. Tra quelli con cui ho lavorato a più stretto contatto cito con affetto il gruppo indicato come Covid Scout e i Volontari del Tribunale dei diritti del malato. Insieme alla parte più attiva della Città hanno dimostrato che ai grandi eventi perturbanti della nostra inconscia tranquillità si può reagire e non subirne passivamente le gravi implicazioni e conseguenze.
La seconda considerazione è che da questi eventi bisogna imparare qualcosa per il futuro. Il nostro Sistema Sanitario, tra i migliori nel mondo, ha mostrato comunque dei limiti, lacune e carenze nell'organizzazione della medicina ospedaliera, preventiva e di quella territoriale.
Occorre potenziare da subito i reparti delle cure intensive, dotare il Dipartimento di Prevenzione di maggiore personale, mezzi e spazi attrezzati. Occorre migliorare l'organizzazione ed il collegamento ai servizi sanitari essenziali della rete dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.
Il "sistema Covid" non potrà essere smantellato o messo in cantina ma dovrà rimanere una componente importante della nostra assistenza sanitaria anche per l'eventualità di esacerbazioni delle infezioni durante la prossima stagione invernale».

Quindi che proiezione possiamo fare per il futuro?
«Il nuovo Piano di Protezione Civile di Molfetta, che sarà approvato nel prossimo Consiglio Comunale del 6 aprile, è la risposta più recente e concreta della nostra attuale amministrazione alle emergenze sanitarie che fino all'era pre-Covid erano state poco valutate. Lo stesso piano attiverà una nuova componente della Protezione Civile, i Volontari Comunali di Protezione Civile e questo per dare valore e non disperdere le esperienze dei cittadini che si sono avvicinati all'emergenza in modo spontaneo e che hanno espresso la volontà di continuare con questa meravigliosa esperienza di solidarietà verso i propri concittadini. La mia speranza è che il loro esempio sia il più contagioso possibile e possa invogliare altri cittadini a dedicare un piccolo spazio del loro tempo al bene comune della nostra bella Città».