Calvani e Minervini spaccano il Pd?
Le dimissioni dividono i democratici. Dal mondo Social tardivi segnali di vicinanza.
giovedì 9 aprile 2015
15.23
Odi et amo. L'ex segretario e il candidato alle regionali hanno diviso, spaccato. "Ex..." è diventato quasi un hashtag su facebook, argomento di discussione principale, quasi unico, del mondo democratico di ieri.
Il tutto parte dalle proposte di candidature piddíne alle regionali, tutte rispedite al mittente, ovvero al segretario, anzi ex, che sconvolto dall'atteggiamento dei tesserati del partito decide di fare dietrofront. Le dimissioni sono figlie di un Calvani che ha visto accostare il suo nome a quello di Guglielmo, soprattutto al di là della scelta di candidatura in SEL.
E pazienza se...odi et amo. E pazienza se la coerenza osannata da Guglielmo Minervini non è piaciuta a tutti. Se in molti hanno visto nei toni usati dal candidato alle regionali un assist per delegittimare un Partito Democratico in fase di evoluzione, di renziana memoria, a svantaggio di chi in quel partito è tesserato senza colpe.
Ma nonostante tutto, sia Minervini, sia Calvani e sia Renna hanno preso atto della situazione senza grandi sussulti. Tutti ben coscienti che sono davvero pochi i precedenti di segretari e vice, così come per i tesserati, del partito democratico che hanno avuto la forza di andare contro i propri iscritti.
Il tutto parte dalle proposte di candidature piddíne alle regionali, tutte rispedite al mittente, ovvero al segretario, anzi ex, che sconvolto dall'atteggiamento dei tesserati del partito decide di fare dietrofront. Le dimissioni sono figlie di un Calvani che ha visto accostare il suo nome a quello di Guglielmo, soprattutto al di là della scelta di candidatura in SEL.
E pazienza se...odi et amo. E pazienza se la coerenza osannata da Guglielmo Minervini non è piaciuta a tutti. Se in molti hanno visto nei toni usati dal candidato alle regionali un assist per delegittimare un Partito Democratico in fase di evoluzione, di renziana memoria, a svantaggio di chi in quel partito è tesserato senza colpe.
Ma nonostante tutto, sia Minervini, sia Calvani e sia Renna hanno preso atto della situazione senza grandi sussulti. Tutti ben coscienti che sono davvero pochi i precedenti di segretari e vice, così come per i tesserati, del partito democratico che hanno avuto la forza di andare contro i propri iscritti.