Braccio di ferro in piazza Principe di Napoli
«All’emmerse» si difende: «facciamo cultura»
martedì 20 maggio 2014
9.39
«L'intenzione è quella di rivitalizzare una piazza, che da sempre è al centro del quadrilatero commerciale». È questa la risposta di Corrado Minervini , proprietario del bar «All'emmerse» a quanti lo accusano di disturbare con le sue iniziative, la quiete e la tranquillità di piazza Principe di Napoli. Un braccio di ferro, tra il proprietario dell'esercizio commerciale, e chi abita in quella piazza che dura da poco meno di un anno, da quando cioè quel bar ha aperto i battenti.
«Nel mio locale promuoviamo cultura – è ancora la difesa di Minervini – lo facciamo rispettando tutte le regole imposte dai regolamenti comunali. A cominciare dai volumi durante le serate in cui proponiamo musica anche dal vivo. I nostri impianti di diffusione audio sono stati controllati con misurazioni accurate. Chi si lamenta non vuole la città si sviluppi turisticamente». Molfetta come Berlino o Londra, questa l'intenzione di Minervini, dove locali pubblici come il suo se ne incontrano ad ogni angolo. «Abbiamo potenzialità culturali ed artistiche notevoli che hanno il diritto di esprimersi – afferma – e il mio locale è tra quelli disposto a promuovere tutto quanto fa cultura».
Buone intenzioni ch però si scontrano con il desiderio dei residenti di quiete di quella piazza che, a loro dire, avrebbero perso il sonno da agosto dello scorso anno.
«Nel mio locale promuoviamo cultura – è ancora la difesa di Minervini – lo facciamo rispettando tutte le regole imposte dai regolamenti comunali. A cominciare dai volumi durante le serate in cui proponiamo musica anche dal vivo. I nostri impianti di diffusione audio sono stati controllati con misurazioni accurate. Chi si lamenta non vuole la città si sviluppi turisticamente». Molfetta come Berlino o Londra, questa l'intenzione di Minervini, dove locali pubblici come il suo se ne incontrano ad ogni angolo. «Abbiamo potenzialità culturali ed artistiche notevoli che hanno il diritto di esprimersi – afferma – e il mio locale è tra quelli disposto a promuovere tutto quanto fa cultura».
Buone intenzioni ch però si scontrano con il desiderio dei residenti di quiete di quella piazza che, a loro dire, avrebbero perso il sonno da agosto dello scorso anno.