Boom di visite a Molfetta per la mostra dedicata alle opere di Vito Zaza
Anche oggi mostra aperta dalle ore 18 alle 21
martedì 16 luglio 2024
Proseguono a Molfetta le visite per la mostra dal titolo "Vito Zaza, dal Silenzio al Mistero. Viaggio nelle maternità violate" in corso al Museo Diocesano.
Composta di tre sezioni, comprenderà l'esposizione permanente delle sale Zaza dedicate a Mara e Diana con opere degli anni '80 e '90; i "Frammenti" ed i "Reperti", serie di grafiche colorate che ripercorrono il vissuto, a volte doloroso, ma ricco di speranza e di bellezza incomparabile; il "Silenzio", ovvero le 20 terracotte a indirizzo sociale.
Zaza aveva immaginato ogni aspetto di questa mostra, suo lascito al futuro, quasi consapevole di non poter essere in grado di vederla realizzata, ma per la quale aveva già suggerito, insieme ai suoi più stretti collaboratori e amici, il titolo da adottare: il silenzio, perché quella è la voce di Dio, ma anche, nel suo essere un progetto umanitario, il dover dar voce a chi una voce non ce l'ha, a chi sta in silenzio, ma in quel silenzio urla.
L'esposizione ha luogo nei nuovi ambienti del Museo diocesano di Molfetta, recentemente acquisiti alla struttura museale diocesana e già oggetto di pregevoli iniziative nei mesi scorsi, ed è promossa dalla ati "Arte in Arte" di cui la FeArT società cooperativa è capogruppo e coordinatrice dei servizi, con il contributo critico della prof.ssa Anna D'Elia, già docente presso l'Accademia di Belle Arti di Bari.
Ad impreziosire l'esposizione delle opere di Zaza i contributi artistici di Roberto Lusito, fotografo molfettese di grande sensibilità, e di Enzo Quarto, giornalista e volto noto della televisione regionale, autore dei testi poetici pensati per guidare lo spettatore alla fruizione delle opere.
Rassegna con ingresso libero visitabile fino all'8 settembre 2024, dal martedì alla domenica dalle 18.00 alle 21.00.
Composta di tre sezioni, comprenderà l'esposizione permanente delle sale Zaza dedicate a Mara e Diana con opere degli anni '80 e '90; i "Frammenti" ed i "Reperti", serie di grafiche colorate che ripercorrono il vissuto, a volte doloroso, ma ricco di speranza e di bellezza incomparabile; il "Silenzio", ovvero le 20 terracotte a indirizzo sociale.
Zaza aveva immaginato ogni aspetto di questa mostra, suo lascito al futuro, quasi consapevole di non poter essere in grado di vederla realizzata, ma per la quale aveva già suggerito, insieme ai suoi più stretti collaboratori e amici, il titolo da adottare: il silenzio, perché quella è la voce di Dio, ma anche, nel suo essere un progetto umanitario, il dover dar voce a chi una voce non ce l'ha, a chi sta in silenzio, ma in quel silenzio urla.
L'esposizione ha luogo nei nuovi ambienti del Museo diocesano di Molfetta, recentemente acquisiti alla struttura museale diocesana e già oggetto di pregevoli iniziative nei mesi scorsi, ed è promossa dalla ati "Arte in Arte" di cui la FeArT società cooperativa è capogruppo e coordinatrice dei servizi, con il contributo critico della prof.ssa Anna D'Elia, già docente presso l'Accademia di Belle Arti di Bari.
Ad impreziosire l'esposizione delle opere di Zaza i contributi artistici di Roberto Lusito, fotografo molfettese di grande sensibilità, e di Enzo Quarto, giornalista e volto noto della televisione regionale, autore dei testi poetici pensati per guidare lo spettatore alla fruizione delle opere.
Rassegna con ingresso libero visitabile fino all'8 settembre 2024, dal martedì alla domenica dalle 18.00 alle 21.00.