Bitcoin e Deep-Web oggi: quali sono i rischi di truffa?

Proteggere le transazioni e garantire la privacy

giovedì 13 giugno 2019
Bitcoin e Deep-Web sono animati da un'esigenza comune: garantire il rispetto della privacy degli utenti. Tutti noi siamo più che consapevoli del fatto che la navigazione su Internet attraverso i motori di ricerca ufficiali comporta una fuga di informazioni e dati personali sulla quale non si ha alcun potere: proprio per evitare ciò, per proteggere le transazioni online tanto quanto la navigazione dalle continue violazioni della privacy, nel 1995 fu inventato il Deep-Web e nel 2009 il Bitcoin, la prima criptovaluta.

La problematica principale che coinvolge qualsiasi sistema capace di garantir efficacemente l'anonimato è che si sa cosa si fa, ma non si può sapere chi lo ha fatto! Tutti sanno che il Deep-Web ospita alcune tra le manifestazioni più brutali e barbare dell'essere umano (compravendita di esseri umani, armi e riciclaggio di denaro) e che il mezzo con cui si sono perpetuate è stato il Bitcoin, l'unica moneta che garantisca l'anonimato della transazione.

Da questa problematica ne sorgono poi molte altre, soprattutto da quando il Bitcoin è stato quotato in un mercato finanziario apposito, quello delle criptovalute, che attira un numero sempre maggiore di investitori: come essere sicuri della sorgente, che la compravendita di Bitcoin su cui si sta investendo non sia in realtà una truffa?
Il Bitcoin, infatti, come tutte le criptovalute, è decentralizzato, ovvero è interamente pubblico: chiunque in possesso dei mezzi tecnici necessari può dedicarsi al mining di criptovalute!

Investire su Bitcoin al riparo da truffe: i CFD

Uno dei modi principali per investire su Bitcoin e sulle altre criptovalute senza il rischio di incorrere in truffe è ricorrere al trading online tramite una piattaforma di broker. Il broker, infatti, vi permetterà di fare trading su CFD e non direttamente sulla valuta. I CFD (Contratti Per Differenza) sono strumenti finanziari secondari, ovvero, molto semplicisticamente, un modo per investire sul comportamento di un investimento sull'asset (in questo caso il Bitcoin) che voi di fatto non possedete.

Attraverso i CFD il problema del rapporto tra Bitcoin e le truffe non si pone minimamente, in quanto sarà garantito dal broker di riferimento. Il problema permane sempre, ma non riguarda più l'investitore!

In generale c'è comunque da tener conto del fatto che, dopo la creazione del Bitcoin, sono state create molte altre criptovalute: la maggior parte delle transazioni nel Deep-Web ormai non si appoggia più alla prima criptovaluta, ma ha come linea preferenziali Altcoin costruiti appositamente per questo tipo di scambi, come Manero, proprio in quanto la popolarità e la diffusione del Bitcoin sta comportando un aumento delle spese per accelerare la velocità di transizione.

Regolamentare le criptovalute: la risposta del Giappone

Il Giappone è sempre stato all'avanguardia per quel che riguarda le politiche nei confronti delle criptovalute. Da anni il governo Giapponese, infatti, ha riconosciuto a queste lo statuto ufficiale di monete, rendendo legittimo il loro impiego per qualsiasi forma di transazione: la FSA (Financial Security Agency, l'ente governativo per la regolamentazione finanziaria in Giappone) ha affermato che nel 2018 il volume delle transazioni attraverso criptovalute è stato dieci volte maggiore di quelle in moneta fisica.

Una simile sproporzione ha portato il Governo giapponese ad approvare una nuova normativa che potrebbe rivelarsi la risposta più efficace al pericolo di truffa associato alle criptovalute: gli operatori del settore, infatti, per poter continuare ad esercitare la propria professione sono obbligati a registrarsi presso gli uffici della FSA entro e non oltre il 2020, per ottenere il permesso ufficiale a continuare ad emettere i servizi finanziari legati alle criptovalute.

Si tratta di un provvedimento che potrebbe portare a conservare tutti i vantaggi garantiti dalle criptovalute senza esporre gli investitori a rischi inutili!