Bimbo rapito a Molfetta: i due arrestati non rispondono al Gip
La coppia si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Un anno fa ne avevano chiesto l'affidamento
martedì 24 aprile 2018
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere le due persone, una 53enne napoletana e il suo compagno, un 47enne di Palo del Colle, arrestate venerdì scorso a Bari per il sequestro di persona di un bimbo di 3 anni, sottratto un anno fa, con la complicità della mamma del piccolo, da una comunità per minori di Molfetta.
La donna è stata interrogata per rogatoria nel carcere di Trani e il suo compagno a Bari dove è detenuto. Entrambi, difesi dall'avvocato Michele Colaleo, hanno scelto di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari. Sulla vicenda indagano le Procure di Trani e Bari.
La prima ha aperto un fascicolo per sottrazione di minore dopo che il bimbo, nel maggio 2017, fu portato via dalla struttura alla quale il Tribunale per i Minorenni lo aveva affidato. I magistrati baresi che hanno ritrovato il bambino alcune settimane fa dopo averlo rintracciato in compagnia della coppia, ipotizzano invece il reato di sequestro di persona aggravato.
A quanto si apprende da fonti della difesa la 53enne napoletana, amica della madre del piccolo, accudiva il bambino fin dalla nascita e avrebbe voluto continuare a prendersene cura come fosse suo figlio. Sarebbe questo - secondo il legale - il motivo per il quale la coppia ha portato via il bambino, affetto da gravi patologie congenite.
Quando il Tribunale per i Minorenni, un anno fa, lo ha affidato alla comunità di Molfetta, lei e il compagno ne avevano anche chiesto l'affidamento, dichiarato inammissibile dai giudici minorili.
La donna è stata interrogata per rogatoria nel carcere di Trani e il suo compagno a Bari dove è detenuto. Entrambi, difesi dall'avvocato Michele Colaleo, hanno scelto di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari. Sulla vicenda indagano le Procure di Trani e Bari.
La prima ha aperto un fascicolo per sottrazione di minore dopo che il bimbo, nel maggio 2017, fu portato via dalla struttura alla quale il Tribunale per i Minorenni lo aveva affidato. I magistrati baresi che hanno ritrovato il bambino alcune settimane fa dopo averlo rintracciato in compagnia della coppia, ipotizzano invece il reato di sequestro di persona aggravato.
A quanto si apprende da fonti della difesa la 53enne napoletana, amica della madre del piccolo, accudiva il bambino fin dalla nascita e avrebbe voluto continuare a prendersene cura come fosse suo figlio. Sarebbe questo - secondo il legale - il motivo per il quale la coppia ha portato via il bambino, affetto da gravi patologie congenite.
Quando il Tribunale per i Minorenni, un anno fa, lo ha affidato alla comunità di Molfetta, lei e il compagno ne avevano anche chiesto l'affidamento, dichiarato inammissibile dai giudici minorili.