Bilancio regionale, Guglielmo Minervini attacca la maggioranza di Emiliano
Bagarre in una "seduta surreale". I lavori riprenderanno venerdì 5 febbraio
giovedì 4 febbraio 2016
06.30
"È stata una seduta surreale, che costituisce purtroppo un amaro precedente".
Guglielmo Minervini attacca con queste parole l'intera maggioranza e il Governatore della regione Puglia Michele Emiliano, all'indomani della sospensione dei lavori del consiglio regionale per l'approvazione del bilancio, lavori che riprenderanno il prossimo 5 febbraio.
Una decisione voluta dallo stesso ex sindaco di Bari dopo diciotto ore di discussione, a tratti tesissima, e che ha visto anche Gianni Liviano, ex assessore al Turismo, abbandonare la seduta per protesta.
"Il poco edificante assalto al bilancio denuncia la doppia debolezza dei gruppi e del governo, cui sono mancati la fermezza necessaria per contenere le spinte individuali all'interno di un profilo politico generale, autorevole e qualificante", spiega il capogruppo di Noi a Sinistra per la Puglia, che ha proposto un emendamento sulla lotta al caporalato.
Ma il politico molfettese, da mesi in rotta con la figura carismatica di Emiliano, non si sottrae ad accuse pesanti.
"E' mancata la politica, necessaria per trasformare una maggioranza elettorale in una maggioranza vera. Il Governo regionale, soprattutto il Presidente, ma anche tutti i gruppi, si riapproprino dell'impegno, senza altre distrazioni, per la ricostruzione di un'unità politica alta della maggioranza attorno a un bilancio che abbia la forza di un'idea vitale di Puglia. Altrimenti si rischia lo sfaldamento e, soprattutto, una programmazione economica inadeguata alle esigenze della nostra Regione".
"I cittadini pugliesi non hanno investito la loro fiducia per ritrovarsi di fronte a questo spettacolo degno del peggior passato", è la chiosa finale di Minervini.
Guglielmo Minervini attacca con queste parole l'intera maggioranza e il Governatore della regione Puglia Michele Emiliano, all'indomani della sospensione dei lavori del consiglio regionale per l'approvazione del bilancio, lavori che riprenderanno il prossimo 5 febbraio.
Una decisione voluta dallo stesso ex sindaco di Bari dopo diciotto ore di discussione, a tratti tesissima, e che ha visto anche Gianni Liviano, ex assessore al Turismo, abbandonare la seduta per protesta.
"Il poco edificante assalto al bilancio denuncia la doppia debolezza dei gruppi e del governo, cui sono mancati la fermezza necessaria per contenere le spinte individuali all'interno di un profilo politico generale, autorevole e qualificante", spiega il capogruppo di Noi a Sinistra per la Puglia, che ha proposto un emendamento sulla lotta al caporalato.
Ma il politico molfettese, da mesi in rotta con la figura carismatica di Emiliano, non si sottrae ad accuse pesanti.
"E' mancata la politica, necessaria per trasformare una maggioranza elettorale in una maggioranza vera. Il Governo regionale, soprattutto il Presidente, ma anche tutti i gruppi, si riapproprino dell'impegno, senza altre distrazioni, per la ricostruzione di un'unità politica alta della maggioranza attorno a un bilancio che abbia la forza di un'idea vitale di Puglia. Altrimenti si rischia lo sfaldamento e, soprattutto, una programmazione economica inadeguata alle esigenze della nostra Regione".
"I cittadini pugliesi non hanno investito la loro fiducia per ritrovarsi di fronte a questo spettacolo degno del peggior passato", è la chiosa finale di Minervini.