Addio a Berlusconi: il ricordo dei senatori Azzollini e Minuto
L’affabilità del Presidente il tratto caratteristico che emerge da entrambi
venerdì 16 giugno 2023
Molfetta e Silvio Berlusconi non hanno avuto un rapporto diretto. Il Cavaliere non è mai venuto nella nostra città. Eppure Forza Italia dal 1994 ha fatto anche la storia politica di Molfetta, cambiando, dopo tangentopoli, i partiti storici e facendo emergere nuove personalità politiche.
Una di queste è stata il Senatore Antonio Azzollini, che già dal 1994 ha abbracciato la fede politica di Berlusconi, diventando il primo senatore molfettese di Forza Italia. Dall'allora è stato per 22 anni al Senato, di cui 12 come presidente della Commissione Bilancio.
In tempi più recenti l'altra senatrice molfettese di Forza Italia è stata Carmela Minuto.
Ai due senatori abbiamo chiesto di tracciarci un ricordo del Presidente Berlusconi.
Il senatore Azzollini ci racconta di essere sempre stato affascinato «dalla intuizione fulminea con cui comprendeva i problemi, mi è capitato di dover andare a spiegare al Presidente del Consiglio la Legge di bilancio, quali erano tutti gli elementi e lui captava i punti essenziali in un tempo brevissimo.
Aveva una grande capacità di sintesi e subito dopo dava le indicazioni di quelle che erano le cose che dovevano essere emendate o modificate, quindi quali erano i punti salienti che dovevano essere proposti al Parlamento, lo faceva con una intuizione straordinaria e coglieva immediatamente i problemi, non è un episodio sporadico che sto raccontando è sempre accaduto quando mi sono dovuto confrontare con lui».
Azzollini ci racconta un particolare inedito: «Era un conoscitore delle piante straordinario. Durante i nostri incontri di lavoro ad Arcore la maggior parte del tempo l'impiegava a spiegarmi tutte le nuove essenze che aveva piantato. Dopo questa visita nei giardini ci si sedeva al tavolo e chiedeva sintesi nell'esposizione dei problemi e con altrettanta velocità diceva quello che il Governo intendeva fare».
Questa concretezza di Berlusconi l'ha portata anche lei quando è stato sindaco di Molfetta?
«Si certo, perché l'organismo politico non parla, decide soprattutto. Gli uffici fanno le istruttorie, l'assessore è già un organismo politico, deve dire l'essenziale e la giunta a sua volta deve decidere, questo deve fare l'amministratore, non deve parlare molto, ma dare concretezza ai suoi impegni».
E precisa: «Diversa è la situazione in Parlamento dove è necessario parlare, perché è li che si devono formare le opinioni».
Nessun aneddoto per il senatore Azzollini, che però ci tiene a sottolineare come le conversazioni con lui fossero piacevoli.
Anche la senatrice Carmela Minuto sottolinea la capacità locutoria del Presidente Berlusconi, in particolare ricorda un episodio ante Covid «ci incontrammo per una votazione interna al partito, riuscì a tenere una conversazione per tre ore interrottamente senza dire il nome, che disse solo alla fine del suo discorso. Tre ore senza mai annoiare i presenti, ma riuscendo a tenerci tutti con il fiato sospeso in attesa del nome».
E continua nel suo ricordo: «a quell'l incontro mi ero seduta accanto a Galliani che era il senatore più anziano, quasi come senso di protezione essendo io alla mia prima esperienza al Senato, Berlusconi, anche in quel caso, non perse occasione per fare degli sfottò al suo amico di sempre, in particolare sulla possibilità di Galliani di diventare presidente di una squadra di calcio femminile del Monza, poi hanno preso una squadra maschile con i risultati che tutti conosciamo».
La Senatrice Minuto descrive Berlusconi come «un uomo carismatico, un leone, anche molto simpatico, personalmente mi sarebbe piaciuto conoscerlo prima. Altra cosa che mi ha colpito del Presidente la simpatia, non c'era incontro in cui non raccontasse una barzelletta, stemperando i toni nelle situazioni più complicate».
Dell'ultimo incontro avuto con il Presidente racconta: «è stato in videochiamata, quando hanno ritirato le truppe dall'Afganistan e in quella occasione interruppe chi stava parlando per lasciarmi la parola perché portando la nostra esperienza di pugliesi chiedevo che venissero salvate quante più donne e bambini possibili. Era una persona attenta a tutto».
Degli insegnamenti che ha carpito da Berlusconi nei quattro anni e mezzo come parlamentare quello di cui la senatrice cerca di farne tesoro è quello di avere un dialogo franco con tutti. Mente della sua esperienza da senatrice dice: «mi ha insegnato a stare più in silenzio, ad essere meno prorompente nelle situazioni».
Una di queste è stata il Senatore Antonio Azzollini, che già dal 1994 ha abbracciato la fede politica di Berlusconi, diventando il primo senatore molfettese di Forza Italia. Dall'allora è stato per 22 anni al Senato, di cui 12 come presidente della Commissione Bilancio.
In tempi più recenti l'altra senatrice molfettese di Forza Italia è stata Carmela Minuto.
Ai due senatori abbiamo chiesto di tracciarci un ricordo del Presidente Berlusconi.
Il senatore Azzollini ci racconta di essere sempre stato affascinato «dalla intuizione fulminea con cui comprendeva i problemi, mi è capitato di dover andare a spiegare al Presidente del Consiglio la Legge di bilancio, quali erano tutti gli elementi e lui captava i punti essenziali in un tempo brevissimo.
Aveva una grande capacità di sintesi e subito dopo dava le indicazioni di quelle che erano le cose che dovevano essere emendate o modificate, quindi quali erano i punti salienti che dovevano essere proposti al Parlamento, lo faceva con una intuizione straordinaria e coglieva immediatamente i problemi, non è un episodio sporadico che sto raccontando è sempre accaduto quando mi sono dovuto confrontare con lui».
Azzollini ci racconta un particolare inedito: «Era un conoscitore delle piante straordinario. Durante i nostri incontri di lavoro ad Arcore la maggior parte del tempo l'impiegava a spiegarmi tutte le nuove essenze che aveva piantato. Dopo questa visita nei giardini ci si sedeva al tavolo e chiedeva sintesi nell'esposizione dei problemi e con altrettanta velocità diceva quello che il Governo intendeva fare».
Questa concretezza di Berlusconi l'ha portata anche lei quando è stato sindaco di Molfetta?
«Si certo, perché l'organismo politico non parla, decide soprattutto. Gli uffici fanno le istruttorie, l'assessore è già un organismo politico, deve dire l'essenziale e la giunta a sua volta deve decidere, questo deve fare l'amministratore, non deve parlare molto, ma dare concretezza ai suoi impegni».
E precisa: «Diversa è la situazione in Parlamento dove è necessario parlare, perché è li che si devono formare le opinioni».
Nessun aneddoto per il senatore Azzollini, che però ci tiene a sottolineare come le conversazioni con lui fossero piacevoli.
Anche la senatrice Carmela Minuto sottolinea la capacità locutoria del Presidente Berlusconi, in particolare ricorda un episodio ante Covid «ci incontrammo per una votazione interna al partito, riuscì a tenere una conversazione per tre ore interrottamente senza dire il nome, che disse solo alla fine del suo discorso. Tre ore senza mai annoiare i presenti, ma riuscendo a tenerci tutti con il fiato sospeso in attesa del nome».
E continua nel suo ricordo: «a quell'l incontro mi ero seduta accanto a Galliani che era il senatore più anziano, quasi come senso di protezione essendo io alla mia prima esperienza al Senato, Berlusconi, anche in quel caso, non perse occasione per fare degli sfottò al suo amico di sempre, in particolare sulla possibilità di Galliani di diventare presidente di una squadra di calcio femminile del Monza, poi hanno preso una squadra maschile con i risultati che tutti conosciamo».
La Senatrice Minuto descrive Berlusconi come «un uomo carismatico, un leone, anche molto simpatico, personalmente mi sarebbe piaciuto conoscerlo prima. Altra cosa che mi ha colpito del Presidente la simpatia, non c'era incontro in cui non raccontasse una barzelletta, stemperando i toni nelle situazioni più complicate».
Dell'ultimo incontro avuto con il Presidente racconta: «è stato in videochiamata, quando hanno ritirato le truppe dall'Afganistan e in quella occasione interruppe chi stava parlando per lasciarmi la parola perché portando la nostra esperienza di pugliesi chiedevo che venissero salvate quante più donne e bambini possibili. Era una persona attenta a tutto».
Degli insegnamenti che ha carpito da Berlusconi nei quattro anni e mezzo come parlamentare quello di cui la senatrice cerca di farne tesoro è quello di avere un dialogo franco con tutti. Mente della sua esperienza da senatrice dice: «mi ha insegnato a stare più in silenzio, ad essere meno prorompente nelle situazioni».