Basta! Ora parliamo noi

Tutto quello che vi abbiamo taciuto finora e che abbiamo subito

mercoledì 28 giugno 2017 16.06
Nel nostro lavoro quotidiano di giornalisti siamo abituati a raccontarvi i fatti, di qualsiasi ambito della vita cittadina; in parte informando su quelli che sono sotto gli occhi di tutti, e in parte portando alla luce quelli meno noti. Qualche volta, però, abbiamo taciuto e questo lo ammettiamo; non vi abbiamo raccontato proprio tutti i fatti. Per un verso siamo venuti meno alla nostra missione d'informatori, dall'altro abbiamo rispettato in pieno e in modo ineccepibile i dettami della deontologia giornalistica in campagna elettorale; abbiamo mantenuto la giusta rotta etica professionale e prima ancora personale nel marasma elettorale. Abbiamo mantenuto salda la nostra dignità.

Sì, perché i fatti che non vi abbiamo raccontato sono accaduti proprio in questa appena conclusa campagna elettorale e hanno per protagonisti noi, componenti a vario titolo della testata giornalistica MolfettaViva, e gli esponenti della compagine elettorale del centrodestra. E se la premessa non vi è chiara, ora stiamo per raccontarvi proprio quei fatti finora taciuti.

Partiamo da quello che è alla base di un giornale che vive di sola pubblicità, non avendo a disposizione fondi pubblici: un contratto commerciale, in questo caso di sponsorizzazione politica.

Sul giornale hanno aderito ai nostri piani di sponsorizzazione – secondo le modalità previste dalla regolamentazione degli spazi elettorali che abbiamo provveduto a pubblicare e mettere in evidenza per diverse settimane sulla nostra homepage – i seguenti candidati nell'ordine: Tommaso Minervini, Gianni Porta, Isabella de Bari, Leonardo Siragusa.

Nello specifico i candidati Tommaso Minervini e Isabella de Bari hanno deciso di aderire a un pacchetto pubblicitario definito "premium" – dunque con un costo superiore a quelli cui gli altri due candidati hanno aderito – e comprendente videointerviste, banner in evidenza e dirette Facebook. Com'è sotto gli occhi di tutti, il contratto di Tommaso Minervini è stato rispettato pienamente, mentre quello di Isabella de Bari si è fermato all'iniziale intervista video realizzata presso i nostri studi e molto apprezzata da tutta la coalizione e i suoi sostenitori e per questo condivisa sulle proprie bacheche Facebook.

Nonostante gli innumerevoli solleciti fatti pervenire telefonicamente all'entourage della stessa de Bari, per realizzare quanto previsto da accordo, nonostante l'aver messo a sua disposizione anche in termini di orari e luoghi attrezzature e competenze professionali, la risposta a tutto ciò è stata il temporeggiare oppure il silenzio.

Arriviamo al fatidico confronto pubblico tra i candidati sindaco organizzato in data 20 maggio 2017 presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico. Tanto il regolamento quanto le domande sono stati inoltrati via mail nello stesso momento a tutti i candidati partecipanti, davanti ai quali poco prima dell'inizio del dibattito è stato eseguito il sorteggio per definire gli abbinamenti della cosiddetta "domanda incrociata". Per estrema trasparenza e soprattutto imparzialità nei confronti di tutti abbiamo deciso che a moderare fosse il direttore di TraniViva, il dottor Antonio Quinto, mentre alla gestione del timer fosse posizionato un componente del service audio. Come si può evincere dal filmato del confronto, visionabile sul canale YouTube MolfettaViva WebTV, tutto si è svolto regolarmente. Qualche ora dopo la fine del confronto, tuttavia, l'avvocato de Bari ha pubblicato a mezzo Facebook un video autoprodotto in cui definiva il confronto "indegno e offensivo verso coloro che dovremmo rassicurare".

Da quel momento in poi ha avuto inizio la pioggia di critiche, insulti e fotomontaggi rivolti all'editore e a tutta la redazione. Accettiamo le critiche sul nostro operato, perché consapevoli facciano parte del mestiere che svolgiamo con passione e professionalità ogni giorno mettendoci la faccia e il nome, e pur di mantenere la linea di imparzialità che ci eravamo prefissati, abbiamo sofferto in silenzio decidendo di non rispondere anche alle accuse giunte dai tanti profili social "fake".

In virtù di tutto questo abbiamo continuato a pubblicare tempestivamente ed essere presenti agli incontri di cui eravamo a conoscenza appartenenti a tutte le compagini politiche. Così in data 5 giugno, dopo aver visto un post con locandina sulla pagina Facebook a suo sostegno, in cui si rendeva noto che il candidato sindaco Isabella de Bari avrebbe incontrato alle ore 19:30 i residenti del Quartiere Madonna dei Martiri, il direttore Maria Marino si è recata sul posto. Dopo alcuni convenevoli il candidato, apprendendo non si trattasse di un residente ma in realtà fosse lì per scrivere successivamente un articolo, le ha chiesto di andare via in quanto non si trattava di un incontro pubblico bensì di un incontro privato. Sollecitazione accolta dal direttore nonostante diverse rimostranze. Nei minuti successivi il suddetto post che pubblicizzava l'evento è stato prontamente eliminato e il giorno seguente sul nostro giornale sono stati pubblicati gli articoli sulle iniziative dei candidati Bepi Maralfa e Gianni Porta tenutesi in contemporanea.

Pur ricevendo questo trattamento, abbiamo ugualmente assicurato la nostra presenza e successiva pubblicazione dell'articolo sul comizio di chiusura della campagna elettorale.

Veniamo alla notte tra l'11 e il 12 giugno. In quell'occasione vi abbiamo raccontato e fatto vedere quello che succedeva all'interno dei comitati elettorali dei candidati Bepi Maralfa, Gianni Porta, Tommaso Minervini e Leonardo Siragusa, intervistandoli in diretta Facebook al netto dei primi risultati scrutinati. Tutti ci hanno accolto favorevolmente con garbo, educazione e rispetto, anche se stanchi e tesi in vista dell'esito finale. Manca all'appello Isabella de Bari e il suo comitato perché non ci è stato possibile farlo. Dopo esserci presentati e qualificati nei locali posti nei pressi della Villa Comunale, siamo stati malamente allontanati da una collaboratrice molto vicina al Senatore Antonio Azzollini. Per questo pur di ovviare e fornirvi un'informazione quanto più libera e trasparente, abbiamo realizzato una diretta Facebook dal marciapiede opposto al comitato e lunedì 12 giugno, in occasione della lunga giornata di spoglio, abbiamo comunque dato voce ai candidati consiglieri di centrodestra intervistando sempre in diretta Pino Amato, Adele Claudio, Carmela Minuto, Leonardo Scardigno, i quali hanno positivamente accolto il nostro invito.

Nei giorni precedenti al ballottaggio il candidato Tommaso Minervini ha siglato con noi un nuovo accordo elettorale pubblicitario proposto alle stesse condizioni altresì alla candidata Isabella de Bari, la quale non ha mai risposto. Anche senza la sottoscrizione di tale accordo la redazione ha continuato a seguire e informarvi sugli eventi elettorali dell'avvocato.

Il risultato del ballottaggio è sotto gli occhi di tutti e secondo un'esigenza giornalistica di analisi del voto abbiamo obiettivamente riconosciuto l'ottimo risultato raggiunto dalla de Bari – che ha incrementato di circa 500 voti il risultato del primo turno – nonostante la sconfitta.

Veniamo, dunque, a oggi, all'ultimo attacco perpetrato nei nostri confronti e in particolare in quelli dell'editore: sul suo profilo Facebook Isabella de Bari apostrofa Salvatore Farinato come "Giuda" e millanta che lo stesso e di conseguenza il giornale si sia svenduto a Tommaso Minervini a fronte di gestione e cessione di spazi pubblici cittadini. Tutto ciò non corrisponde assolutamente al vero. Da parte dell'editore e di ogni singolo componente della redazione non ci sono mai stati atteggiamenti di incitamento o tifo nei confronti di uno o dell'altro candidato e da cittadini liberi abbiamo espresso la nostra preferenza solo nel segreto della cabina elettorale, svincolati da ricatti e pressioni. In merito a fantomatici buffet fatti da un'azienda vicina all'editore, si precisa che l'unico buffet realmente realizzato da tale azienda, negli ultimi sei mesi, e al quale hanno partecipato esponenti politici cittadini e regionali, è stato allestito in occasione della benedizione del cantiere di Palazzo Dogana e commissionato direttamente dall'amministratore della società di gestione.

Annunciamo che l'editore si riserva di adire le competenti autorità alla luce di tutto quanto esposto finora.

Questo è quanto vi abbiamo finora taciuto. Nonostante tutto continueremo a dare spazio alle proposte del consigliere di opposizione Isabella de Bari, confermando che la nostra è un'informazione senza padroni e neutrale.


L'editore e tutta la redazione di MolfettaViva
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