Azione Cattolica, festa di piazza con lo "slot mob"
Raccolte 93mila firme contro il gioco d’azzardo
lunedì 19 maggio 2014
11.41
«Ragazzi, ragazze, questo io vorrei dirvi: la vita giocatevela bene, non perché la si vive soltanto una volta, ma giocatevela bene. Voi sapete che rischio correte? Che in questa vostra smania di libertà, di grandezza, di orizzonti larghi, invece che raggiungere gli orizzonti larghi vi incastrate nei blocchi. Qualche volta noi corriamo proprio questo rischio: andiamo alla ricerca di obiettivi che pensiamo ci debbano liberare e invece ci danno proprio la prigione. Vivetela bene la vostra vita, perché vi capita di viverla una volta soltanto. Non bruciatela! È splendido, soprattutto se voi la vostra vita la mettete al servizio degli altri: non è la conclusione moraleggiante di un vescovo di passaggio che viene a rifilarvi degli scampoli di omelia che non è riuscito a riciclare in chiesa. Sto dicendo davvero! Questo è un fatto umano che vi dà una grande voglia di vivere. Io sono convinto che se voi la vostra vita la spendiate per gli altri, la mettete a disposizione degli altri, voi non la perdete! Perderete il sonno, ma non la vita! La vita è diversa dal sonno. Perderete il denaro, ma non la vita! La vita è diversa dal denaro. Perderete la quiete, ma non la vita! La vita travalica la quiete, soprattutto la quiete sonnolenta ruminante del gregge. Perderete la salute, ma non la vita!».
Con le parola del Servo di Dio, mons. Antonio Bello, vescovo di Molfetta dal 1982 al 1993, Angela Paparella, presidente dell'Azione Cattolica diocesana, ha introdotto la festa di piazza che ieri mattina ha concluso la compagna formativa «La vita giocatevela bene», lanciata lo scorso febbraio, con cui sensibilizzare tutti i cittadini verso l'increscioso e crescente fenomeno del gioco d'azzardo e della possibile conseguente ludopatia.
La campagna è stata articolata in diversi momenti che hanno coinvolto tutte le parrocchie diocesane con incontri formativi per i gruppi ACR, Giovani, Giovanissimi e Adulti, con la collaborazione degli organi istituzionali comunali. Allo stesso tempo, la raccolta firme per la proposta di legge d'iniziativa popolare «Tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d'azzardo» ha segnato a livello nazionale quota 93mila firme, di cui 6mila raccolte nella Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
In particolare, questa proposta di legge, elaborata dall'azione congiunta di Azione Cattolica, Scuola delle Buone Pratiche, LegaAutonomie e Terre di Mezzo, prevede livelli essenziali di assistenza, misure di tutela per i minorenni, la regolamentazione della comunicazione di tali tipologie di giochi, l'istituzione di un osservatorio nazionale per le dipendenze dal GAP (gioco d'azzardo patologico), la limitazione de i luoghi di gioco e l'introduzione di divieti e obblighi per i locali preposti, oltre a contrastare l'azione della criminalità organizzata che cavalca l'onda di questo sconcertante piaga sociale.
La festa di ieri mattina in Villa Comunale, preceduta dalla celebrazione eucaristica presieduta da mons. Pietro Rubini, ha focalizzato l'attenzione dei partecipanti sul reale valore del gioco, quello vissuto con semplicità, divertimento e san(t)ità. Sono stati allestiti in piazza 10 stand dove i vari gruppi parrocchiali, composti da bambini, giovanissimi, giovani e adulti di Azione Cattolica, guidati da un referente, hanno realizzato dei giochi e delle piccole sfide fino allo slot mob finale proprio per rafforzare l'idea di un gioco sano, centrato sul suo autentico e salutare significato, liberandolo dal "peso" di dover decidere le sorti di una vita.
La festa di piazza si è svolta in contemporanea anche nei Comuni di Ruvo di Puglia e Giovinazzo, mentre la Terlizzi l'evento conclusivo è stato spostato al primo giugno.
Con le parola del Servo di Dio, mons. Antonio Bello, vescovo di Molfetta dal 1982 al 1993, Angela Paparella, presidente dell'Azione Cattolica diocesana, ha introdotto la festa di piazza che ieri mattina ha concluso la compagna formativa «La vita giocatevela bene», lanciata lo scorso febbraio, con cui sensibilizzare tutti i cittadini verso l'increscioso e crescente fenomeno del gioco d'azzardo e della possibile conseguente ludopatia.
La campagna è stata articolata in diversi momenti che hanno coinvolto tutte le parrocchie diocesane con incontri formativi per i gruppi ACR, Giovani, Giovanissimi e Adulti, con la collaborazione degli organi istituzionali comunali. Allo stesso tempo, la raccolta firme per la proposta di legge d'iniziativa popolare «Tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d'azzardo» ha segnato a livello nazionale quota 93mila firme, di cui 6mila raccolte nella Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
In particolare, questa proposta di legge, elaborata dall'azione congiunta di Azione Cattolica, Scuola delle Buone Pratiche, LegaAutonomie e Terre di Mezzo, prevede livelli essenziali di assistenza, misure di tutela per i minorenni, la regolamentazione della comunicazione di tali tipologie di giochi, l'istituzione di un osservatorio nazionale per le dipendenze dal GAP (gioco d'azzardo patologico), la limitazione de i luoghi di gioco e l'introduzione di divieti e obblighi per i locali preposti, oltre a contrastare l'azione della criminalità organizzata che cavalca l'onda di questo sconcertante piaga sociale.
La festa di ieri mattina in Villa Comunale, preceduta dalla celebrazione eucaristica presieduta da mons. Pietro Rubini, ha focalizzato l'attenzione dei partecipanti sul reale valore del gioco, quello vissuto con semplicità, divertimento e san(t)ità. Sono stati allestiti in piazza 10 stand dove i vari gruppi parrocchiali, composti da bambini, giovanissimi, giovani e adulti di Azione Cattolica, guidati da un referente, hanno realizzato dei giochi e delle piccole sfide fino allo slot mob finale proprio per rafforzare l'idea di un gioco sano, centrato sul suo autentico e salutare significato, liberandolo dal "peso" di dover decidere le sorti di una vita.
La festa di piazza si è svolta in contemporanea anche nei Comuni di Ruvo di Puglia e Giovinazzo, mentre la Terlizzi l'evento conclusivo è stato spostato al primo giugno.