Avvistamento di un cervone nella zona di ponente a Molfetta
Pasquale Salvemini del WWF rassicura: «Non è pericoloso, fa parte della fauna locale»
sabato 13 aprile 2024
16.41
Arriva direttamente da un nostro lettore la segnalazione di un serpente, per la precisione un cervone, nella zona di ponente a Molfetta e in prossimità della zona residenziale situata alla periferia nord della città.
Si tratta di un serpente non velenoso della famiglia dei Colubridi: è il più lungo serpente italiano ed uno tra i più lunghi d'Europa. La lunghezza da adulto può variare da 110 a 250 cm, anche se raramente supera i 160. È di colore bruno-giallastro con le caratteristiche quattro barre longitudinali scure (da cui il nome scientifico). È un serpente diurno, terricolo, sebbene a volte possa trovarsi su arbusti, poco veloce e buon nuotatore.
Come caratteristica, risulta essere molto agile nell'arrampicata: facendo forza sulla coda prensile, può raggiungere un ramo distante un metro o più, in alto o in lungo. Si nutre di piccoli mammiferi che soffoca tra le spire, nidiacei di uccelli fino alle dimensioni di un piccione, uova che inghiotte intere e poi rompe con i muscoli del tronco, qualche lucertola. In ogni caso, è del tutto innocuo per l'uomo come ricordato da Pasquale Salvemini del WWF Molfetta: «Non crea alcun pericolo anche se comprendo che le sue dimensioni possano inizialmente preoccupare ma, in realtà, è un esemplare tipico della fauna locale».
«In questa fase dell'anno - aggiunge - spesso arriva nelle zone urbane trasportato involontariamente dai lavoratori dell'agro. Questo serpente, infatti, è solito nascondersi nel vano motore o all'interno delle ruote di trattori e mezzi campestri».
Si tratta di un serpente non velenoso della famiglia dei Colubridi: è il più lungo serpente italiano ed uno tra i più lunghi d'Europa. La lunghezza da adulto può variare da 110 a 250 cm, anche se raramente supera i 160. È di colore bruno-giallastro con le caratteristiche quattro barre longitudinali scure (da cui il nome scientifico). È un serpente diurno, terricolo, sebbene a volte possa trovarsi su arbusti, poco veloce e buon nuotatore.
Come caratteristica, risulta essere molto agile nell'arrampicata: facendo forza sulla coda prensile, può raggiungere un ramo distante un metro o più, in alto o in lungo. Si nutre di piccoli mammiferi che soffoca tra le spire, nidiacei di uccelli fino alle dimensioni di un piccione, uova che inghiotte intere e poi rompe con i muscoli del tronco, qualche lucertola. In ogni caso, è del tutto innocuo per l'uomo come ricordato da Pasquale Salvemini del WWF Molfetta: «Non crea alcun pericolo anche se comprendo che le sue dimensioni possano inizialmente preoccupare ma, in realtà, è un esemplare tipico della fauna locale».
«In questa fase dell'anno - aggiunge - spesso arriva nelle zone urbane trasportato involontariamente dai lavoratori dell'agro. Questo serpente, infatti, è solito nascondersi nel vano motore o all'interno delle ruote di trattori e mezzi campestri».