Auto in fiamme in via Nullo, «L'ennesimo grave episodio di vandalismo»
L'intervento di Rinascere e Felice Spaccavento: «Dopo l'accoltellamento in vico V Madonna dei Martiri, un'auto in fiamme»
domenica 26 febbraio 2023
10.04
«L'ennesimo grave episodio di vandalismo (?) nel quartiere Immacolata. Dopo l'accoltellamento in vico V Madonna dei Martiri della scorsa settimana e i numerosi episodi di violenza che nelle ultime settimane stanno interessando il quartiere, nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 vigili del fuoco e forze dell'ordine hanno dovuto contenere i danni di un'auto in fiamme nel quartiere Immacolata».
È quanto si legge nella nota di Rinascere, firmata dal suo consigliere comunale Felice Spaccavento, dopo l'incendio di una Fiat Panda avvenuto la scorsa notte in via Nullo, ad angolo con via Bruno (leggi qui).
«Le colonne di fumo nero non hanno inghiottito solo la vettura, le strade ed i palazzi in prossimità del sinistro - si legge nella nota -, ma un'intera comunità inerme e silente dinnanzi alla violenza strisciante che si impone giorno dopo giorno nella nostra città. Molfetta non si scandalizza più, si è abituata, così come non sorprendono più i fuochi d'artificio esplosi senza autorizzazione e senza preavviso tutto l'anno.
Occhio non vede, cuore non duole. È così che le periferie urbane vengono abbandonate al proprio destino. Mentre si tagliano nastri per opere pubbliche che poi non vengono manutenute, interi quartieri vivono nel terrore, nella solitudine e nella totale assenza di controllo. Una condizione che coinvolge gli abitanti del quartiere, i piccoli esercenti, gli avventori delle attività commerciali. Una condizione che negli ultimi mesi si è estesa sempre, fino al centro città».
Rinascere esprime la propria solidarietà «ai cittadini del quartiere e a tutti gli operatori di frontiera che, in una insostenibile solitudine, ogni giorno si prendono cura delle persone più umili ed emarginate, attraverso i servizi destinati agli ultimi (dal doposcuola alla raccolta di alimenti e beni di prima necessità). È il caso delle parrocchie Immacolata e San Domenico, punti di riferimento per tutta la comunità.
Se da un lato le istituzioni non possono limitarsi ad auspicare un maggior intervento delle forze dell'ordine - ma da questa amministrazione non ci aspettiamo nulla di più: auspicare, senza ottenere. Costantemente sotto organico. Ci si chiede a quale scopo si bandiscano concorsi e si assumano nuove unità di Vigili Urbani -, dall'altro la politica deve avere uno scatto di reni, per riportare il tema della sicurezza nei giusti binari.
Si tratta di un profondo e drammatico problema sociale. Mentre si fa spazio la cultura della violenza, bisogna intervenire in modo deciso e coraggioso sulla povertà educativa, facendo sistema tra agenzie educative (prima di tutto la scuola), le altre istituzioni e le attività di volontariato che ancora resistono».
«Non gireremo la testa dall'altra parte - afferma invece Felice Spaccavento, consigliere comunale di Rinascere - ma ci faremo promotori di un impegno a tutto campo per superare l'isolamento delle periferie, a partire dal quartiere Immacolata, ma non solo. Non sarà facile. Sappiamo che non bastano i proclami. Occorre un serrato lavoro di rete».
«Le politiche che attuiamo oggi - conclude - determineranno se domani avremo buoni o cattivi cittadini. Nessuno nasce delinquente, ma il contesto in cui si vive può rendere impossibile un destino diverso».
È quanto si legge nella nota di Rinascere, firmata dal suo consigliere comunale Felice Spaccavento, dopo l'incendio di una Fiat Panda avvenuto la scorsa notte in via Nullo, ad angolo con via Bruno (leggi qui).
«Le colonne di fumo nero non hanno inghiottito solo la vettura, le strade ed i palazzi in prossimità del sinistro - si legge nella nota -, ma un'intera comunità inerme e silente dinnanzi alla violenza strisciante che si impone giorno dopo giorno nella nostra città. Molfetta non si scandalizza più, si è abituata, così come non sorprendono più i fuochi d'artificio esplosi senza autorizzazione e senza preavviso tutto l'anno.
Occhio non vede, cuore non duole. È così che le periferie urbane vengono abbandonate al proprio destino. Mentre si tagliano nastri per opere pubbliche che poi non vengono manutenute, interi quartieri vivono nel terrore, nella solitudine e nella totale assenza di controllo. Una condizione che coinvolge gli abitanti del quartiere, i piccoli esercenti, gli avventori delle attività commerciali. Una condizione che negli ultimi mesi si è estesa sempre, fino al centro città».
Rinascere esprime la propria solidarietà «ai cittadini del quartiere e a tutti gli operatori di frontiera che, in una insostenibile solitudine, ogni giorno si prendono cura delle persone più umili ed emarginate, attraverso i servizi destinati agli ultimi (dal doposcuola alla raccolta di alimenti e beni di prima necessità). È il caso delle parrocchie Immacolata e San Domenico, punti di riferimento per tutta la comunità.
Se da un lato le istituzioni non possono limitarsi ad auspicare un maggior intervento delle forze dell'ordine - ma da questa amministrazione non ci aspettiamo nulla di più: auspicare, senza ottenere. Costantemente sotto organico. Ci si chiede a quale scopo si bandiscano concorsi e si assumano nuove unità di Vigili Urbani -, dall'altro la politica deve avere uno scatto di reni, per riportare il tema della sicurezza nei giusti binari.
Si tratta di un profondo e drammatico problema sociale. Mentre si fa spazio la cultura della violenza, bisogna intervenire in modo deciso e coraggioso sulla povertà educativa, facendo sistema tra agenzie educative (prima di tutto la scuola), le altre istituzioni e le attività di volontariato che ancora resistono».
«Non gireremo la testa dall'altra parte - afferma invece Felice Spaccavento, consigliere comunale di Rinascere - ma ci faremo promotori di un impegno a tutto campo per superare l'isolamento delle periferie, a partire dal quartiere Immacolata, ma non solo. Non sarà facile. Sappiamo che non bastano i proclami. Occorre un serrato lavoro di rete».
«Le politiche che attuiamo oggi - conclude - determineranno se domani avremo buoni o cattivi cittadini. Nessuno nasce delinquente, ma il contesto in cui si vive può rendere impossibile un destino diverso».