Assunzioni lavoratori interinali Multiservizi
La posizione di Sel e Rifondazione
sabato 20 dicembre 2014
7.57
Sulla vicenda assunzioni lavoratori interinali alla Multiservizi intervengono, con due note distinte, Sel e Rifondazione.
«Riteniamo che – scrive Silvio Salvemini, segretario Sel Molfetta - un chiarimento più dettagliato e tempestivo da parte del Presidente avrebbe smorzato sul nascere le solite strumentalizzazioni, il cui obiettivo è di raffigurare sistematicamente come "tutti uguali" amministratori e politici di qualsiasi colore, ordine e grado».
Salvemini va oltre. «Non possiamo che – continua - prendere nettamente le distanze dalla vicenda oggetto del clamore di questi giorni, avendo noi contribuito al percorso fatto in questi mesi di risanamento dell'azienda partecipata ereditata in condizioni al limite del dissesto. E' necessario dunque continuare a operare nei prossimi anni senza l'ombra di un qualsiasi sospetto. Confidiamo in un gesto tangibile del Presidente dell'Azienda Molfetta Multiservizi, che siamo sicuri non avrà difficoltà nel rassegnare le sue dimissioni pur di tutelare l'interesse dell'azienda stessa, dell'Ente comunale e della comunità politica che sostiene una gestione diametralmente opposta rispetto alle opacità del passato. Ciò consentirebbe – conclude - un rapido recupero di fiducia nelle istituzioni da parte dell'opinione pubblica e darebbe chiara dimostrazione della forza della nostra coalizione, basata su un programma e valori condivisi».
Sulla stessa linea la posizione di Rifondazione.
«Le dichiarazioni di disponibilità alle dimissioni del presidente della Multiservizi sono sagge e responsabili. Crediamo che – scrive Beppe Zanna, segretario del partito - vadano accolte per dare un segnale chiaro alla città, a differenza delle passate stagioni amministrative. Quando si commettono questi errori la politica deve dimostrare di sapersi autocorreggere. Siamo convinti che Piero De Nicolo, per la sua storia politica, le sue caratteristiche personali, il suo approccio laico alla politica, facendo un passo indietro dimostrerebbe la diversità rispetto a chi c'era prima. Del resto, in un paese in cui quando ci sono errori, tutti si dimettono o si autosospendono dal loro partito senza lasciare gli incarichi istituzionali, gli fa onore – conclude - la serena disponibilità a fare un passo indietro dall'incarico di presidente».
«Riteniamo che – scrive Silvio Salvemini, segretario Sel Molfetta - un chiarimento più dettagliato e tempestivo da parte del Presidente avrebbe smorzato sul nascere le solite strumentalizzazioni, il cui obiettivo è di raffigurare sistematicamente come "tutti uguali" amministratori e politici di qualsiasi colore, ordine e grado».
Salvemini va oltre. «Non possiamo che – continua - prendere nettamente le distanze dalla vicenda oggetto del clamore di questi giorni, avendo noi contribuito al percorso fatto in questi mesi di risanamento dell'azienda partecipata ereditata in condizioni al limite del dissesto. E' necessario dunque continuare a operare nei prossimi anni senza l'ombra di un qualsiasi sospetto. Confidiamo in un gesto tangibile del Presidente dell'Azienda Molfetta Multiservizi, che siamo sicuri non avrà difficoltà nel rassegnare le sue dimissioni pur di tutelare l'interesse dell'azienda stessa, dell'Ente comunale e della comunità politica che sostiene una gestione diametralmente opposta rispetto alle opacità del passato. Ciò consentirebbe – conclude - un rapido recupero di fiducia nelle istituzioni da parte dell'opinione pubblica e darebbe chiara dimostrazione della forza della nostra coalizione, basata su un programma e valori condivisi».
Sulla stessa linea la posizione di Rifondazione.
«Le dichiarazioni di disponibilità alle dimissioni del presidente della Multiservizi sono sagge e responsabili. Crediamo che – scrive Beppe Zanna, segretario del partito - vadano accolte per dare un segnale chiaro alla città, a differenza delle passate stagioni amministrative. Quando si commettono questi errori la politica deve dimostrare di sapersi autocorreggere. Siamo convinti che Piero De Nicolo, per la sua storia politica, le sue caratteristiche personali, il suo approccio laico alla politica, facendo un passo indietro dimostrerebbe la diversità rispetto a chi c'era prima. Del resto, in un paese in cui quando ci sono errori, tutti si dimettono o si autosospendono dal loro partito senza lasciare gli incarichi istituzionali, gli fa onore – conclude - la serena disponibilità a fare un passo indietro dall'incarico di presidente».