Assemblea PD, de Nicolo: «il prossimo segretario non sarò io»
Frammentato e diviso: ecco il PD dopo l'Assemblea
martedì 13 settembre 2016
21.19
La confusione è grande in casa dem, ma è ancora presto per certificare la fase calante del PD. «È un momento delicato per il PD», ha detto Piero de Nicolo. Eppure i tesserati piddìni hanno infatti dimostrato una forte resilienza nonostante errori, espulsioni, gaffe e fallimenti amministrativi. Certo, questo volta la crisi è profonda, così come la ferita che si è aperta tra il leader del Partito Democratico e i GD. Tuttavia la situazione è tutta da decifrare. L'esito, piuttosto, sarebbe quello di veder riempirsi nuovamente il sacco dell'epurazione.
«Quello dei Giovani Democratici è un comunicato che entra a gamba tesa - dichiara il segretario de Nicolo - Ma questa è la serata della chiarezza della ritrovata unità. Il comunicato dei GD non cade come un fulmine a ciel sereno. Mi hanno chiesto di farmi da parte. Sono disponibile a farlo, perché questo Circolo il Congresso lo farà e il prossimo segretario non sarò io. Ma quello dei GD è stato un vero e proprio ricatto. La richiesta di un componente del gruppo è stata quella di farmi firmare un documento affinché mi impegnassi ad eleggere un nuovo segretario scelto tra i GD».
Certificata l'incapacità di firmare un armistizio tra PD e GD, questo stato di cose permarrà almeno fino a quando non emergerà un'alternativa alla segreteria del Partito Democratico. «Non intendiamo cedere a questo ricatto... Il PD ha 370 tessere, i GD 50...»- ha ribadito Piero de Nicolo, replicando alle accuse di scarsa partecipazione dei tesserati e rimarcando analoghi problemi nel gruppo dei GD.
Il sentiero, però, è stretto e insidioso. Il centrosinistra è sostanzialmente spaccato in più tronconi. Uno status quo che, senza pace, consente pochi margini di manovra. «Finalmente vedo un'assemblea partecipata - chiosa Matteo Petruzzella (GD) -, sarà un caso? La nostra esigenza è quella di dare nuovamente vigore a questo Partito Democratico. Ma la segreteria di questo PD dov'è?... Dov'è l'iniziativa politica?».
Questo impasse non può essere superato con operazioni rabberciate e di respiro corto, soprattutto considerando i prossimi importanti appuntamenti: la Festa Metropolitana dell'Unità, in programma il 25 settembre (ma potrebbe anche svolgersi in due giornate: sabato 24 e domenica 25 settembre), la consultazione referendaria e le prossime elezioni amministrative. Dunque, che fare? Innanzitutto, aspettare sulla riva del fiume l'esito del Congresso e poi compiere una serie di scelte politiche. Per recuperare la serenità nel PD è opportuno avviare un processo democratico. Cosa significa? Serve un Congresso, che garantisca un nuovo leader dem. Niente coalizione o correnti, che negli ultimi mesi ha ammazzato il Partito Democratico, ma un nuovo soggetto politico capace di unire diverse sensibilità, scegliere democraticamente un leader e una classe dirigente, puntare al governo della città.
Concludendo l'assemblea, dopo gli interventi di diversi esponenti del partito - da Roberto la Grasta ad Annalisa Altomare, da Aldo Spadavecchia a Erika Cormio (solo per citarne alcuni) - il segretario cittadino De Nicolo ha confermato la volontà di indire entro metà ottobre il Congresso, che sarà organizzato da un gruppo ristretto nel quale trovino rappresentanza tutte le anime del partito.
Ufficializzati i nomi di coloro che comporranno tale gruppo: Franco Grieco, Ignazio Cuocci, Roberto La Grasta, Antonio Di Gioia, Pietro Capurso, Leo Gesmundo, Aldo Spadavecchia, EriKa Cormio, Oronzo Amato, Adriano Failli e Matteo Petruzzella.