Arriva il G7 a Bari: per un molfettese scatta il foglio di VIA
La decisione presa dalla Questura di Bari, si rifà all'occupazione di Villa Roth
venerdì 21 aprile 2017
2.01
E' pervenuta alcuni giorni fa al domicilio del diretto interessato, un molfettese di circa quarant'anni, la notifica del "procedimento amministrativo volto all'adozione del provvedimento di ingiunzione di non fare ritorno nel Comune di Bari", ovvero il cosiddetto foglio di VIA che intima i destinatari a non far ritorno nel capoluogo pugliese per un periodo di tempo che oscilla tra 1 e 3 anni.
Un provvedimento alquanto inaspettato per il destinatario, considerato che parliamo di un molfettese sicuramente attivo politicamente e nelle lotte sociali ma che non appartiene di certo a gruppi terroristici.
Perché allora un divieto così restrittivo della libertà personale nei confronti di un individuo?
La storia del nostro concittadino, che preferisce rimanere anonimo, coincide con quella di altri tre pugliesi, anche loro destinatari del provvedimento ed inizia diversi anni fa quando si resero responsabili dell'occupazione dello stabile denominato Villa Roth, a Bari.
Nel 2011 infatti l'edificio abbandonato da più di quindici anni e sito nei pressi del Politecnico barese, viene occupato da un gruppo di attivisti: ne nasce, con alti e bassi, una esperienza di coesistenza tra diverse famiglie, seppur il tutto rimane nell'abusivismo fino al 2014 quando la Provincia, allora proprietaria dello stabile, ne reclama lo sgombero che verrà poi effettuato dai Carabinieri il 14 gennaio di quell'anno.
Da allora il destinatario del provvedimento non risulta più essere protagonista di altre vicende simili, ed anche il procedimento giudiziario ed amministrativo che scatta dopo lo sgombero di Villa Roth ha visto le indagini chiudersi ben tre anni fa ed il processo non ha ancora sancito alcuna condanna.
Dopo tre anni dalla chiusura di Villa Roth però, ecco l'amara sorpresa: il 17 marzo scorso infatti gli viene notificato il foglio di VIA, motivato dal fatto che "il medesimo risulta indagato per reati che (...) in concorso con altri (...), arbitrariamente invadeva, al fine di occuparlo, lo stabile (...) denominato Villa Roth e (...) si impossessava di energia elettrica utilizzata per l'impianto elettrico di Villa Roth".
Tutti reati però contestati ma non ancora passati in giudicato e che non è escluso vadano in prescrizione.
La motivazione del provvedimento però, potrebbe avere radici più profonde, ovvero evitare che i quattro destinatari del provvedimento, tra cui il nostro concittadino, possano partecipare alle manifestazioni di protesta previste a Bari nei giorni del G7 finanziario che si terrà dall'11 al 13 maggio prossimo.
Tra qualche settimana infatti, i ministri dell'Economia di Italia, Francia, USA, Germania, Gran Bretagna, Canada e Giappone, si troveranno a Bari per discutere sull'economia globale e, purtroppo, questi incontri divengono spesso occasione di manifestazioni a volte violente.
Ovviamente nessuno può avere la certezza di questo collegamento tra G7 e fogli di VIA, ma le tempistiche di notifica dei provvedimenti pongono qualche dubbio, ed i coinvolti vedono nel VIA una vera e propria scelta politica o addirittura un'azione di polizia preventiva, seppur la Questura di Bari ha invece motivato il provvedimento rifacendosi all'occupzione appunto di Villa Roth, avvenuta 6 anni addietro.
Alla fine della faccenda però, rimane che un molfettese ed altri 3 pugliesi, vedranno ora limitarsi la propria libertà personale di movimento e anche recarsi a Bari per lavoro, studio o per motivi di salute, diverrà un vero e proprio problema.
Un provvedimento alquanto inaspettato per il destinatario, considerato che parliamo di un molfettese sicuramente attivo politicamente e nelle lotte sociali ma che non appartiene di certo a gruppi terroristici.
Perché allora un divieto così restrittivo della libertà personale nei confronti di un individuo?
La storia del nostro concittadino, che preferisce rimanere anonimo, coincide con quella di altri tre pugliesi, anche loro destinatari del provvedimento ed inizia diversi anni fa quando si resero responsabili dell'occupazione dello stabile denominato Villa Roth, a Bari.
Nel 2011 infatti l'edificio abbandonato da più di quindici anni e sito nei pressi del Politecnico barese, viene occupato da un gruppo di attivisti: ne nasce, con alti e bassi, una esperienza di coesistenza tra diverse famiglie, seppur il tutto rimane nell'abusivismo fino al 2014 quando la Provincia, allora proprietaria dello stabile, ne reclama lo sgombero che verrà poi effettuato dai Carabinieri il 14 gennaio di quell'anno.
Da allora il destinatario del provvedimento non risulta più essere protagonista di altre vicende simili, ed anche il procedimento giudiziario ed amministrativo che scatta dopo lo sgombero di Villa Roth ha visto le indagini chiudersi ben tre anni fa ed il processo non ha ancora sancito alcuna condanna.
Dopo tre anni dalla chiusura di Villa Roth però, ecco l'amara sorpresa: il 17 marzo scorso infatti gli viene notificato il foglio di VIA, motivato dal fatto che "il medesimo risulta indagato per reati che (...) in concorso con altri (...), arbitrariamente invadeva, al fine di occuparlo, lo stabile (...) denominato Villa Roth e (...) si impossessava di energia elettrica utilizzata per l'impianto elettrico di Villa Roth".
Tutti reati però contestati ma non ancora passati in giudicato e che non è escluso vadano in prescrizione.
La motivazione del provvedimento però, potrebbe avere radici più profonde, ovvero evitare che i quattro destinatari del provvedimento, tra cui il nostro concittadino, possano partecipare alle manifestazioni di protesta previste a Bari nei giorni del G7 finanziario che si terrà dall'11 al 13 maggio prossimo.
Tra qualche settimana infatti, i ministri dell'Economia di Italia, Francia, USA, Germania, Gran Bretagna, Canada e Giappone, si troveranno a Bari per discutere sull'economia globale e, purtroppo, questi incontri divengono spesso occasione di manifestazioni a volte violente.
Ovviamente nessuno può avere la certezza di questo collegamento tra G7 e fogli di VIA, ma le tempistiche di notifica dei provvedimenti pongono qualche dubbio, ed i coinvolti vedono nel VIA una vera e propria scelta politica o addirittura un'azione di polizia preventiva, seppur la Questura di Bari ha invece motivato il provvedimento rifacendosi all'occupzione appunto di Villa Roth, avvenuta 6 anni addietro.
Alla fine della faccenda però, rimane che un molfettese ed altri 3 pugliesi, vedranno ora limitarsi la propria libertà personale di movimento e anche recarsi a Bari per lavoro, studio o per motivi di salute, diverrà un vero e proprio problema.