Armi e droga dall'Albania, il legale di Grosso: «Il mio assistito rimesso in libertà»
L'avvocato Masellis: «Ha chiarito la propria posizione, sostenenendo la propria estraneità ai fatti»
lunedì 23 dicembre 2019
12.41
«Il mio assistito, Raffaele Grosso, a seguito dell'interrogatorio di garanzia svoltosi dinanzi al giudice per per le indagini preliminari Francesco Mattiace ha chiarito la propria posizione e la dinamica degli eventi, sostenendo la propria estraneità ai fatti ed è stato immediatamente rimesso in libertà».
Ė quanto afferma l'avvocato penalista Maurizio Masellis, difensore del 69enne molfettese accusato del reato di ricettazione, arrestato - insieme ad altre 19 persone - dalla Guardia di Finanza di Bari all'esito di
una lunga e complessa indagine partita nel dicembre 2015 nei confronti di un'organizzazione criminale composta da italiani - tra cui personaggi contigui al clan Strisciuglio - e albanesi, ritenuti responsabili di molteplici reati, a partire dall'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
L'organizzazione criminale italo-albanese aveva messo in piedi un imponente traffico di stupefacenti e di armi. I natanti utilizzati per il traffico di droga dalle coste albanesi a quelle pugliesi - gommoni dotati di potenti motori fuoribordo - erano rubati e modificati per il trasporto di grandi quantità di marijuana, rimuovendo gli arredi nautici, ampliando la capacità dei serbatoi e potenziando le motorizzazioni. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo agli arresti domiciliari anche Grosso.
Il 69enne, a distanza di 10 giorni, è tornato un uomo libero: «A seguito dell'interrogatorio di garanzia - ha detto Masellis - ha chiarito la propria posizione in riferimento ai fatti contestati, sostenendo la propria estraneità in relazione alle persone coinvolte e ai gravi fatti oggetto di imputazioni».
Ė quanto afferma l'avvocato penalista Maurizio Masellis, difensore del 69enne molfettese accusato del reato di ricettazione, arrestato - insieme ad altre 19 persone - dalla Guardia di Finanza di Bari all'esito di
una lunga e complessa indagine partita nel dicembre 2015 nei confronti di un'organizzazione criminale composta da italiani - tra cui personaggi contigui al clan Strisciuglio - e albanesi, ritenuti responsabili di molteplici reati, a partire dall'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
L'organizzazione criminale italo-albanese aveva messo in piedi un imponente traffico di stupefacenti e di armi. I natanti utilizzati per il traffico di droga dalle coste albanesi a quelle pugliesi - gommoni dotati di potenti motori fuoribordo - erano rubati e modificati per il trasporto di grandi quantità di marijuana, rimuovendo gli arredi nautici, ampliando la capacità dei serbatoi e potenziando le motorizzazioni. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo agli arresti domiciliari anche Grosso.
Il 69enne, a distanza di 10 giorni, è tornato un uomo libero: «A seguito dell'interrogatorio di garanzia - ha detto Masellis - ha chiarito la propria posizione in riferimento ai fatti contestati, sostenendo la propria estraneità in relazione alle persone coinvolte e ai gravi fatti oggetto di imputazioni».