Appuntamento con l'archeologia oggi presso l'Aneb di Molfetta
L'archeologo molfettese Nicola de Pinto illustrerà i risultati dello “Scavo del Santuario di Santa Maria di Agnano a Ostuni”
mercoledì 20 giugno 2018
10.04
Appuntamento con l'archeologia mercoledì 20 giugno alle ore 18,30 presso la sede dell'ANEB di Molfetta in Via Cap. De Gennaro n.23.
Il dott. Nicola De Pinto, archeologo molfettese impegnato da diversi mesi negli scavi del Parco Archeologico e Naturalistico della Murgia Meridionale con la direzione scientifica del prof. Donato Coppola, docente di Paletnologia alla Scuola superiore di specializzazione dell'Università "Aldo Moro" di Bari, illustrerà i risultati dello "Scavo del Santuario di Santa Maria di Agnano a Ostuni", che ha portato alla scoperta del reperto "Ostuni 1", simbolicamente ribattezzato come "La madre più antica del mondo".
Si tratta dello scheletro di una gestante di 27.000 anni fa, ritrovato nella grotta di Agnano, e ora conservato nel Museo di Ostuni, insieme ai resti di un feto di circa 33 settimane di gestazione. Il corpo della madre è stato rinvenuto in posizione fetale, con la mano sinistra posta sotto il capo e la destra delicatamente appoggiata sul ventre, quasi a proteggere la creatura mai nata. La donna, che al momento della morte doveva avere all'incirca 20 anni, è diventata il simbolo della tenerezza materna che resta immutata nel corso della storia.
Apprezzamenti per questi scavi sono arrivati dalla Direttrice del Museo nazionale Archeologico di Taranto, dott.ssa Eva Degl'Innocenti, e dal giornalista e divulgatore scientifico Alberto Angela, che ha dato risalto alla scoperta della "Madre Antica" in una puntata della trasmissione televisiva "Ulisse, il piacere della scoperta" su RAI3.
Il dott. Nicola De Pinto, archeologo molfettese impegnato da diversi mesi negli scavi del Parco Archeologico e Naturalistico della Murgia Meridionale con la direzione scientifica del prof. Donato Coppola, docente di Paletnologia alla Scuola superiore di specializzazione dell'Università "Aldo Moro" di Bari, illustrerà i risultati dello "Scavo del Santuario di Santa Maria di Agnano a Ostuni", che ha portato alla scoperta del reperto "Ostuni 1", simbolicamente ribattezzato come "La madre più antica del mondo".
Si tratta dello scheletro di una gestante di 27.000 anni fa, ritrovato nella grotta di Agnano, e ora conservato nel Museo di Ostuni, insieme ai resti di un feto di circa 33 settimane di gestazione. Il corpo della madre è stato rinvenuto in posizione fetale, con la mano sinistra posta sotto il capo e la destra delicatamente appoggiata sul ventre, quasi a proteggere la creatura mai nata. La donna, che al momento della morte doveva avere all'incirca 20 anni, è diventata il simbolo della tenerezza materna che resta immutata nel corso della storia.
Apprezzamenti per questi scavi sono arrivati dalla Direttrice del Museo nazionale Archeologico di Taranto, dott.ssa Eva Degl'Innocenti, e dal giornalista e divulgatore scientifico Alberto Angela, che ha dato risalto alla scoperta della "Madre Antica" in una puntata della trasmissione televisiva "Ulisse, il piacere della scoperta" su RAI3.