Appalto "Cozzoli", le forze di opposizione di Molfetta dialogano sul caso
Tra incongruenze e problemi nella gestione degli incarichi: ieri l'incontro a san Filippo Neri
mercoledì 13 marzo 2024
9.44
Ha avuto luogo ieri sera, nella Sala Giovanni Paolo II della parrocchia San Filippo Neri, un incontro di discussione sulle questioni riguardanti i lavori di riqualificazione che coinvolgono il plesso "Cozzoli". La conferenza è stata costellata dall'intervento di vari consiglieri dell'opposizione, i quali hanno dibattuto sull'effettivo iter da seguire per concretizzare un corretto dialogo città-amministrazione, rilevando l'attenzione sulle attuali indagini svolte dalla Guardia di Finanza, la quale pare abbia nel mirino gli appalti della scuola Cozzoli.
Hanno introdotto la serata il giornalista Matteo Diamante, nelle vesti di moderatore, e Leonardo Siragusa, che ha esplicato le sue perplessità sullo svolgersi di diverse vicende in ambito comunale, nell'ottica di pregresse tensioni che lo avevano già interessato. Seguente è stato l'intervento del consigliere Domenico Gagliardi, che ha affermato: «Premetto che i consiglieri di opposizione hanno voluto trovarsi tutti insieme già una seconda volta per dare uno scossone alla maggioranza. Dobbiamo cercare con vari passi di pungolare l'amministrazione. Ho sempre ritenuto che per entrare in politica bisogna ispirarsi a Norberto Bobbio, il quale afferma che sia necessario lottare per la trasparenza del potere, contro le opacità dell'amministrazione, per instaurare un sano rapporto di fiducia tra città e potere».
Ha preso poi la parola il consigliere Alberto d'Amato, che ha commentato: «La vicenda di cui stiamo discutendo va collocata nel contesto della gestione degli appalti pubblici che coinvolge non solo il caso Cozzoli. Spesso la questione degli appalti è finita sotto la lente della magistratura. Noi confidiamo nel principio di non colpevolezza fino a condanna, ma il quadro generale segnala instabilità politica. La sciatteria della gestione degli appalti paralizza».
La consigliera Annamaria Gagliardi ha invece così dichiarato: «Ci sono incongruenze e problematiche nella gestione della città e sugli incarichi».
Le sue parole sono state immediatamente seguite da quelle del consigliere Felice Spaccavento, il quale ha asserito: «Siamo qui per rispetto alla nostra città e all'affetto che proviamo per lei. Temiamo una gestione che porti al deserto. Vediamo opere ancora ferme».
Di rilevante spicco l'intervento del consigliere Mauro Binetti: «Chiediamo la nascita di un ufficio appalti di controllo, con organi competenti che sappiano indire una gara secondo le normative» e del consigliere Pietro Mastropasqua «È necessario maggiore dialogo, abbiamo espresso dunque le nostre riserve in consiglio comunale, dove abbiamo evidenziato una serie di problematiche, bisognerebbe creare un ufficio appalti strutturato. Non siamo convinti della questione Cozzoli».
In conclusione ha preso dunque la parola Adamo Logrieco, consigliere di Fratelli d'Italia, determinato a riportare a Molfetta una politica sana di dibattito.: «L'opera Cozzoli è strategica per le future generazioni. Sarebbe opportuno prevedere procedure che favoriscano ampia partecipazione alle gare d'appalto».
Hanno introdotto la serata il giornalista Matteo Diamante, nelle vesti di moderatore, e Leonardo Siragusa, che ha esplicato le sue perplessità sullo svolgersi di diverse vicende in ambito comunale, nell'ottica di pregresse tensioni che lo avevano già interessato. Seguente è stato l'intervento del consigliere Domenico Gagliardi, che ha affermato: «Premetto che i consiglieri di opposizione hanno voluto trovarsi tutti insieme già una seconda volta per dare uno scossone alla maggioranza. Dobbiamo cercare con vari passi di pungolare l'amministrazione. Ho sempre ritenuto che per entrare in politica bisogna ispirarsi a Norberto Bobbio, il quale afferma che sia necessario lottare per la trasparenza del potere, contro le opacità dell'amministrazione, per instaurare un sano rapporto di fiducia tra città e potere».
Ha preso poi la parola il consigliere Alberto d'Amato, che ha commentato: «La vicenda di cui stiamo discutendo va collocata nel contesto della gestione degli appalti pubblici che coinvolge non solo il caso Cozzoli. Spesso la questione degli appalti è finita sotto la lente della magistratura. Noi confidiamo nel principio di non colpevolezza fino a condanna, ma il quadro generale segnala instabilità politica. La sciatteria della gestione degli appalti paralizza».
La consigliera Annamaria Gagliardi ha invece così dichiarato: «Ci sono incongruenze e problematiche nella gestione della città e sugli incarichi».
Le sue parole sono state immediatamente seguite da quelle del consigliere Felice Spaccavento, il quale ha asserito: «Siamo qui per rispetto alla nostra città e all'affetto che proviamo per lei. Temiamo una gestione che porti al deserto. Vediamo opere ancora ferme».
Di rilevante spicco l'intervento del consigliere Mauro Binetti: «Chiediamo la nascita di un ufficio appalti di controllo, con organi competenti che sappiano indire una gara secondo le normative» e del consigliere Pietro Mastropasqua «È necessario maggiore dialogo, abbiamo espresso dunque le nostre riserve in consiglio comunale, dove abbiamo evidenziato una serie di problematiche, bisognerebbe creare un ufficio appalti strutturato. Non siamo convinti della questione Cozzoli».
In conclusione ha preso dunque la parola Adamo Logrieco, consigliere di Fratelli d'Italia, determinato a riportare a Molfetta una politica sana di dibattito.: «L'opera Cozzoli è strategica per le future generazioni. Sarebbe opportuno prevedere procedure che favoriscano ampia partecipazione alle gare d'appalto».