Antonio Bufi, chef e tanto altro

Dalla cucina alla musica, passando per la scultura. Sempre al top

sabato 20 settembre 2014 8.04
A cura di Paola Copertino
La storia va avanti da anni. Ed è un successo. I più lo conoscono come lo chef di Eataly, e invece l'eclettico e barbuto Antonio Bufi, molfettese purosangue, grazie ad uno pseudonimo, conquista i "palconoscenici" del mondo con la musica e le sue sculture.

Presso il colosso della ristorazione di Oscar Farinetti a Bari, prepara piatti prelibati mettendo in mostra il suo estro creativo ed organizza eventi a tema, ma non basta. Insieme con Antonio Lisena, sotto il nome di P.oZ, alcuni anni fa, ha deciso di combinare musica elettronica e concreta con sonorità di matrice rock in 16.61 – Viviamo in tempi moderni... dopotutto, nel 2010.

Oggi il duo pugliese torna a colpire, volando però parecchio alto: 2974 Musik for Dark Airport è un disco apertamente ispirato al crollo delle Torri Gemelle e dedicato alle vittime di tutti gli attentati aerei. Le tracce, a occhio, prendono spunto dalle sigle degli aerei.
Si apre perciò con D1 che ci porta immediatamente nell'alto dei cieli, con le comunicazioni di servizio di un pilota, su un tappeto sonoro minimal. Si chiude con il pianoforte malinconico di DA2974, e con una voce che sussurra: "Don't do it again".

Il suono del disco è vario e strutturato in modo intelligente: è vero che le atmosfere elettroniche prendono spesso il centro della scena, ma un bilanciamento sapiente con l'analogico consente all'album di proporre più facce differenti.

Ma non è ancora tutto. Il creativo, originale, vulcanico e instancabile Antoni Bufi ha esposto le sue sculture in biennali e triennali riscontando favorevoli giudizi di pubblico e critica, ha pubblicato libri e recensioni, ha realizzato scatti artistici diventati copertine per pregevoli volumi. Ha inoltre esposto nel nord Europa e, come dicevamo, realizzato due dischi, sempre utilizzando pseudonimi. Il suo vero nome lo usa, ci dice, solo in cucina.