Annalisa Altomare: "Nè prospettiva, né progettualità. Quali erano gli interessi di Natalicchio?»

L’ex consigliera ha chiarito il suo pensiero in merito alle dimissioni del sindaco Natalicchio

mercoledì 1 giugno 2016 9.30
A cura di Andrea Teofrasto
"Chi è causa del suo male pianga se stessa!", questo è stato il tema dell'incontro che Annalisa Altomare ha offerto alla stampa nella sede dello Sporting in Corso Umberto. Organizzato dall'Associazione Culturale "Cambia Verso", che vede ai suoi vertici proprio la consigliera del PD, l'incontro è stato organizzato per chiarire cosa davvero non abbia funzionato nell'amministrazione targata Paola Natalicchio.

L'ex consigliera, ha toccato tutti i temi caldi di questi giorni post-dimissioni del sindaco Natalicchio. «Non è un caso che questa conferenza venga tenuta oggi. Non è un caso che sia io il primo a parlare», ha esordito Sergio de Pinto: «Era opportuno tenere il basso profilo, senza rispondere agli attacchi e agli insulti che ci sono pervenuti dal sindaco e da altri. Non volevamo avvelenare un clima già caldo, caldo per decisione dello stesso sindaco, brava ad attribuire agli altri le proprie colpe. Sindaco Natalicchio che mi ha definito muto e sordo. Non sono né muto né sordo. Semplicemente preferisco non apparire, preferisco essere. Abbiamo avuto un sindaco che non aggregava ma che disgregava, un sindaco non autorevole ma autoritario, un sindaco orientato più verso Roma che verso Molfetta».

«Se qualcuno pensa che con le dimissioni del sindaco si sia chiusa una vicenda, devo dissentire" ha dichiarato Annalisa Altomare all'inzio della conferenza "Questo è un percorso politico che parte dal 2013, con una personalità politica che ha voluto dare vita ad una propaggine. Una monarchia. Si è costruito il percorso per l'ambizione. C'era un peccato di presunzione fin dall'inizio. Un peccato originale: inesperienza contrabbandata dalla giovinezza. Vi è stata la confusione di segnare la discontinuità dal governo di centrodestra senza avere il rispetto di persone, dei partiti, fuorviando il dibattito. Non è stata costruita una collegialità». «La verità è quella che emerge dagli atti», ha aggiunto «il sindaco deve essere super partes, e deve esserlo non elarcendo marchette e incarichi a destra e a manca».

ECCO I VERI "RISULTATI" DELL'AMMINISTRAZIONE NATALICCHIO
«È stata la politica del mancato rispetto istituzionale, con assessori che non partecipano alle commissioni» ha affermato ancora Annalisa Altomare. «Due segretari generali in tre anni. Cosa si lascia a questa città? ». E ancora. «La messa in sicurezza del Porto Commerciale è stata bocciato dalla Commissione Lavori Pubblici. Facciamo consulenze a 500.000 euro. La questione Waterfront ci lascia solo un'idea, non è stata presa in considerazione la questione degli scarichi reflui inerenti il depuratore. Non si è fatto nulla per la condotta sottomarina di Torre Calderina. Il regolamento della raccolta differenziata porta a porta non è passato neppure dal Consiglio Comunale. Abbiamo la città invasa da moscerini, gli anziani che non sanno gestire i mastelli». «I comparti sono i pozzi di San Patrizio delle casse comunali. Questi signori, questi proprietari, si vedono negati i loro diritti e pagano tasse senza avere mai una risposta da parte dell'amministrazione. Siamo il 5° comune in Italia per consulenze e spese legali. In questi 3 anni vi è stata una paralisi. Questo abbiamo detto noi del Partito Democratico, questo abbiamo evidenziato». Ha poi elencato i risultati non raggiunti: «Quanto al Park Club, non c'è un idea. È stato deciso che non ci interessa più la Cittadella dello Sport. Chi l'ha deciso? Perché non si è discusso in Consiglio Comunale. Il Piano dei Servizi così come il Piano dell'Agro non è stato fatto. La questione del Pirp della Madonna dei Martiri? Altri finanziamenti all'aria. Cosa ci lasciano? Le piscine chiuse. Dopo che a febbraio è stato fatto un sopralluogo. Ma gli amministratori non fanno i sopralluoghi, li fanno i funzionari competenti che hanno studiato per questo. Questa è confusione. Quanto alla Pista di Atletica, al Centro degli anziani, al Parco di Mezzogiorno chiuso, è tutto fermo e tutto chiuso. Dove adesso lavorano coloro che lavoravano alle piscine e al Centro Anziani».

«Non vi è stata prospettiva, non vi è stata progettualità. Ma allora perché si è dimesso il sindaco? Perché non vuole essere ricattato? Ma quattro consiglieri comunali non hanno ricattato nessuno, volevano solo chiarimenti in merito al Bilancio Preventivo. Chiarimenti non pervenuti. Quali sono gli interessi inconfessabili? Da quale parte stanno? Sono interessi di carrierismo politico. A cosa serve avere una maggioranza di 13, 15, 18 o 25 consiglieri se nel 2015 il Consiglio Comunale si è riunito solo 7 volte con 49 atti deliberativi. Quali sono le delibere programmatiche che meritavano una maggioranza così ampia? Adesso costruiamo dei ponti, liberiamoci dalle sentenze di Facebook, cerchiamo una solidarietà interna. Ripristiniamo l'agire politico dell'interlocuzione sostituendo i click ai rapporti con le persone».