Annalisa Altomare: «Diamo impulso ai servizi sanitari per Molfetta, Terlizzi e Corato»

La nota della candidata alle elezioni regionali con "Senso Civico - Un nuovo Ulivo per la Puglia"

giovedì 2 luglio 2020 21.01
In un periodo in cui torna a farsi serrato il confronto sulla sanità, Annalisa Altomare esprime con forza il suo pensiero e lo fa da cittadina e medico, attenta alle persone e allo sviluppo del territorio da sempre. "Sono ormai terminati i lavori di manutenzione delle sale operatorie dell'Ospedale don Tonino Bello. Adesso è urgente la piena riattivazione delle attività di Urologia, Chirurgia e Ortopedia".

"Quando parliamo di ospedali – prosegue Annalisa Altomare – occorre assicurare la piena attività dei reparti e dei servizi presenti senza limitarci ad aspettare la nascita dell'ospedale unico del nord barese. Ci vorrà tempo perché sia realizzato e funzionale. E nel frattempo cosa ne sarà dei servizi al cittadino? La buona salute delle persone ha bisogno della piena attività dei servizi di prevenzione, della valorizzazione del ruolo dei medici di medicina generale e delle strutture territoriali, del rafforzamento degli ospedali già esistenti semplificando i percorsi di accesso alle cure con l'eliminazione di lunghi passaggi burocratici. Occorre prestare estrema attenzione alle esigenze di Molfetta, Terlizzi e Corato".

Il punto di vista di Annalisa Altomare risulta ancora più forte nel contesto del dibattito che sta caratterizzando il tema sanità, a partire da un calcolo dei fondi che spetterebbero alle Regioni, qualora il governo decidesse di accogliere le risorse del Mes, cioè del meccanismo europeo di stabilità del quale tanto sentiamo parlare. Secondo una simulazione del Corriere della Sera, ci sarebbe un tesoretto di 37 miliardi da ripartire tra le Regioni che porterebbe in Puglia 2,5 miliardi e mezzo di euro. "Finanziamenti – prosegue Annalisa Altomare – che andrebbero finalizzati al potenziamento dell'edilizia sanitaria, alla sburocratizzazione, al miglioramento dei servizi per il cittadino".

A prescindere dall'adozione o meno del Mes, il principio, ma soprattutto il piano d'azione, devono essere gli stessi. "Non possiamo fermarci a guardare ed aspettare – conclude Annalisa Altomare – Diamoci da fare. Insieme".