Annalisa Altomare: «Basta con l'ideologismo ed i colori politici»

Altomare: «Se il mio appello viene raccolto sono disposta a fare il candidato sindaco»

giovedì 16 febbraio 2017 19.20
A cura di Andrea Teofrasto
«Grande rispetto per i partiti ma in questo momento bisogna abdicare alle casacche e servire le istituzioni. Abbiamo necessità di dare autorevolezza a questo territorio abbandonando il passato che ci ha visti uno contro l'altro», ha detto Annalisa Altomare durante l'appuntamento «Occupiamoci di Molfetta» in corso a Palazzo Giovene, di fatto anticipando le sue dimissioni dal PD.

«Molfetta è una città complicata - ha detto Altomare - dobbiamo renderla una città semplice. Non dobbiamo guardarci indietro. Abbiamo il dovere civico e morale di andare avanti. Ai nostri giovani abbiamo lasciato un complicato infinito».

«Pensiamo soltanto alla raccolta porta a porta. La raccolta differenziata si deve fare, ma va rimodulata. Inoltre questa sarà un'altra estate con il Park Club chiuso, per non parlare delle vicende politiche con il balletto degli assessori sul Comparto 18. Bisogna rimettere tutto sul tavolo».

«La partecipazione deve portare ad una sintesi certa - ha detto -. Va fatta la Pianificazione delle Coste, la Pianificazione dell'Agro. Abbiamo un Piano dell'Agro che deve essere revocato e approvato nuovamente. Terra e mare devono tornare al centro delle nostre attenzioni, così come il depuratore. C'è la dog beach, la spiaggia dei cani, ma non quella delle persone. Non abbiamo nemmeno il Wi-Fi nella casa comunale. La comunicazione è importante».

«Chi deve occuparsi della città deve abdicare alla casacca, soprattutto se abbiamo voglia ed interesse ad impegnarci. Cominciamo a decidere cosa vogliamo fare noi. Non mi piace quando le decisioni si dilatano. È la prima incapacità delle persone».

«Faccio appello a tutte le forze e alle persone interessate di abdicare dal distintivo e di recuperare le risorse che devono essere utilizzate per la città di Molfetta» ha aggiunto. «Su questa strada io ci sto. Se ne facciamo una questione di casacca basta. Siamo logorati. Non laceriamoci sul nome del candidato sindaco. Abbiamo bisogno di passione, fiducia e coraggio. È un richiamo al coraggio».