Ancora tartarughe spiaggiate lungo il litorale
Piena attività per il Centro Recupero Tartarughe Marine di Molfetta
mercoledì 11 giugno 2014
9.10
Una tartaruga spiaggiata in zona Cala S. Giacomo, l'altra nelle immediate vicinanze del Lido Nettuno. Nel giro di poche ore. Si allunga la scia di morte che riguarda le tartarughe marine.
Gli spiaggiamenti riguardano soprattutto esemplari adulti, aventi dimensioni oltre i 70 cm di lunghezza carapace. Il dato già obbiettivamente sconcertante è aggravato dal fatto che queste tartarughe sarebbero state prossime alla riproduzione e quindi alla conservazione della specie.
Le attività di verifica sono state svolte con il personale della Capitaneria di Porto, dei medici del servizio veterinario dell'ASL, del personale della polizia municipale e dei volontari del Centro di recupero tartarughe marine di Molfetta diretto da Pasquale Salvemini. Ora si ricercano le cause. Nel mirino c'è l'attività antropica (in primo luogo la pesca e l'inquinamento), per questo motivo diventa importante incrementare le conoscenze su questi animali e sensibilizzare al fenomeno chi ha fatto della pesca la propria attività di sussistenza.
A tal fine il Centro molfettese ha organizzato per gran parte del periodo estivo dei "Work Camp" e "International Summer School", coordinati da Stefano Bellomo e Maurizio Ingrosso attivisti del centro molfettese, con l'intento di rendere edotti in merito veterinari e biologi.
Numerose sono le adesioni ricevute da tutto il mondo e questo dimostra l'importanza della salvaguardia di questa specie che interessa molti professionisti e non solo.
Il Work Camp si svolgerà dal 6 al 17 luglio ed è prevista la partecipazione di professionisti provenienti dalla Bulgaria, Croazia, Spagna e Marocco. L'International Summer School si terrà dal 3 al 12 agosto e vedrà protagonisti partecipanti provenienti da gran parte dei paesi del Mediterraneo. Entrambe le iniziative hanno come finalità quella di dare una impronta corretta all'approccio verso questi animali sia che si tratti di esemplari vivi (biologia, contenimento, cura e rilascio in natura) sia che si tratti di esemplari morti (valutazione delle carcasse ed esami e prelievi da effettuare). Il Centro molfettese si è inoltre impegnato nella organizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alle associazioni di categoria della grande e piccola pesca.
In tali iniziative verrà spiegato cosa fare e, soprattutto, cosa non fare nel caso in cui venga accidentalmente pescata una tartaruga sia in caso di pesca a strascico sia in caso di pesca con il palangaro, due tecniche di pesca già di per sé dannose per le tartarughe e letali nel caso in cui si commettano errori. Spesso piccoli ma indispensabili accorgimenti, consentirebbero di correggere tali errori e potrebbero salvare la vita di molti esemplari.
I suddetti progetti hanno già ottenuto il patrocinio della Regione Puglia e della Provincia di Bari e rientrano nell'ambito del programma internazionale NetCet per la tutela e la salvaguardia di cetacei e tartarughe.
Gli spiaggiamenti riguardano soprattutto esemplari adulti, aventi dimensioni oltre i 70 cm di lunghezza carapace. Il dato già obbiettivamente sconcertante è aggravato dal fatto che queste tartarughe sarebbero state prossime alla riproduzione e quindi alla conservazione della specie.
Le attività di verifica sono state svolte con il personale della Capitaneria di Porto, dei medici del servizio veterinario dell'ASL, del personale della polizia municipale e dei volontari del Centro di recupero tartarughe marine di Molfetta diretto da Pasquale Salvemini. Ora si ricercano le cause. Nel mirino c'è l'attività antropica (in primo luogo la pesca e l'inquinamento), per questo motivo diventa importante incrementare le conoscenze su questi animali e sensibilizzare al fenomeno chi ha fatto della pesca la propria attività di sussistenza.
A tal fine il Centro molfettese ha organizzato per gran parte del periodo estivo dei "Work Camp" e "International Summer School", coordinati da Stefano Bellomo e Maurizio Ingrosso attivisti del centro molfettese, con l'intento di rendere edotti in merito veterinari e biologi.
Numerose sono le adesioni ricevute da tutto il mondo e questo dimostra l'importanza della salvaguardia di questa specie che interessa molti professionisti e non solo.
Il Work Camp si svolgerà dal 6 al 17 luglio ed è prevista la partecipazione di professionisti provenienti dalla Bulgaria, Croazia, Spagna e Marocco. L'International Summer School si terrà dal 3 al 12 agosto e vedrà protagonisti partecipanti provenienti da gran parte dei paesi del Mediterraneo. Entrambe le iniziative hanno come finalità quella di dare una impronta corretta all'approccio verso questi animali sia che si tratti di esemplari vivi (biologia, contenimento, cura e rilascio in natura) sia che si tratti di esemplari morti (valutazione delle carcasse ed esami e prelievi da effettuare). Il Centro molfettese si è inoltre impegnato nella organizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alle associazioni di categoria della grande e piccola pesca.
In tali iniziative verrà spiegato cosa fare e, soprattutto, cosa non fare nel caso in cui venga accidentalmente pescata una tartaruga sia in caso di pesca a strascico sia in caso di pesca con il palangaro, due tecniche di pesca già di per sé dannose per le tartarughe e letali nel caso in cui si commettano errori. Spesso piccoli ma indispensabili accorgimenti, consentirebbero di correggere tali errori e potrebbero salvare la vita di molti esemplari.
I suddetti progetti hanno già ottenuto il patrocinio della Regione Puglia e della Provincia di Bari e rientrano nell'ambito del programma internazionale NetCet per la tutela e la salvaguardia di cetacei e tartarughe.