Ancora melma in mare nei pressi dello sbocco del depuratore
A Torre Calderina le immagini di un nuovo sversamento
lunedì 28 luglio 2014
8.17
La Lac Puglia torna a scrivere alla Procura di Trani, ancora una volta per denunciare lo scempio che si registra in prossimità di Torre Calderina, nel tratto a nord di Molfetta in prossimità dello sbocco del depuratore di Molfetta.
A distanza di pochi giorni dall'ultimo esposto, i volontari della Lac Puglia durante il loro consueto controllo del territorio, si sono imbattuti in un mare di schiuma e fanghi depositati per circa cinquecento metri a valle dello sbocco del depuratore e per oltre duecento metri sulla verticale dello stesso, immagine resa ancora più forte per via di una importante concentrazione di odori nauseabondi tipici dei tensioattivi.
Fotografie e relazioni sono state consegnate in un dossier (l'ennesimo) depositato in Procura a Trani.
«Un film già visto in diverse altre occasioni che – sottolinea Pasquale Salvemini delegato regionale Lac Puglia - mette in evidenza l'esigenza di bonificare quel tratto di costa, che resta ancora un tratto destinato alla sosta dell'avifauna migratoria. Il nostro intento non è solo quello di scrivere in Procura per individuare i colpevoli di tale scempio ma anche quello di coinvolgere il Ministero dell'Ambiente e l'Ispra con un dossier dedicato che rappresenta la faccia reale di quell'area. Noi non vendiamo cartoline».
A distanza di pochi giorni dall'ultimo esposto, i volontari della Lac Puglia durante il loro consueto controllo del territorio, si sono imbattuti in un mare di schiuma e fanghi depositati per circa cinquecento metri a valle dello sbocco del depuratore e per oltre duecento metri sulla verticale dello stesso, immagine resa ancora più forte per via di una importante concentrazione di odori nauseabondi tipici dei tensioattivi.
Fotografie e relazioni sono state consegnate in un dossier (l'ennesimo) depositato in Procura a Trani.
«Un film già visto in diverse altre occasioni che – sottolinea Pasquale Salvemini delegato regionale Lac Puglia - mette in evidenza l'esigenza di bonificare quel tratto di costa, che resta ancora un tratto destinato alla sosta dell'avifauna migratoria. Il nostro intento non è solo quello di scrivere in Procura per individuare i colpevoli di tale scempio ma anche quello di coinvolgere il Ministero dell'Ambiente e l'Ispra con un dossier dedicato che rappresenta la faccia reale di quell'area. Noi non vendiamo cartoline».