Anche il Gruppo Scout Agesci Molfetta2 da Papa Francesco

L'incontro degli scout con papa Francesco in piazza San Pietro

lunedì 15 giugno 2015 7.48
A cura di Andrea Teofrasto
Una marea di camicie azzurre ha accolto nella giornata di ieri Papa Francesco che ha incontrato in piazza San Pietro gli scout dell'Agesci provenienti da tutta Italia. Tra questi era presente anche il Gruppo Scout Agesci Molfetta 2 della Parrocchia sant'Achille. Anche loro erano parte integrante di quei circa centomila scout che hanno festeggiato Papa Francesco attorno alle 11,15 appena giunto in una piazza San Pietro riempitasi a partire dalle prime ore delle notte: lupetti e coccinelle, esploratori e guide, rover e scolte, capi, adulti, giunti da un po' tutta Italia e da Molfetta. Per l'occasione, Bergoglio ha detto: «Mi raccomando: capacità di dialogo; fare ponti; fare ponti in questa società, dove c'è l'abitudine di fare muri. Voi fate ponti, per favore! E col dialogo, fate ponti».

Parole che mettono in evidenza la consapevolezza nell'essere scout come ricordato da Matteo Petruzzella (sua è la foto pubblicata) presente a Piazza san Pietro con il Gruppo Scout Agesci Molfetta2: «guardando gli occhi dei centomila scout ho avuto la definitiva la consapevolezza che un'Italia migliore è possibile. Ma non solo perché siamo scout, ma perché noi scout siamo e dobbiamo essere un esempio (come altri) di come l'onestà, il rispetto, la fede e l'amore per l'ambiente possano trionfare o emergere in un modo che verso un'altra direzione».

«Quello dello scautismo - spiega don Andrea Azzollini, padre spirituale del Molfetta 2 - è una realtà associativa che completa la mia conoscenza di quelle che si possono definire associazioni cattoliche. Ne ho avuto conferma proprio dall'incontro nazionale di sabato 13 u.s. a Roma da Papa Francesco caratterizzato da un entusiasmo contagiante che ha coinvolto i quasi cento mila scouts li convenuti da tutta la nostra Italia. Abbiamo potuto respirare quel clima familiare sostenuto dal calore delle parole di papa Francesco. Le sue sono state parole di incoraggiamento ma nello stesso tempo di sprone a operare sempre meglio e all'interno della realtà pastorale parrocchiale per poter essere espressione dell'unica chiesa. Molto incisivo è stato l'imperativo a costruire ponti e non muri per favorire relazioni proficue con tutti. In sintonia con gli orientamenti associativi insegnati dal fondatore B. P. penso che ogni scout sia tornato a casa rinfrancato e con un motivo in più per poter essere segno e strumento dell'amore di Dio per la costruzione del suo Regno di giustizia e di pace. Grazie papa Francesco, grazie ad ogni scout, camminiamo insieme per servire con amore e con tanta gioia».