Cosa sta accadendo in Forza Italia Molfetta?
Partito commissariato. E la lotta tra "azzoliniani" e "minutiani"...
venerdì 30 marzo 2018
1.07
Quando, in politica, si pensa a divisioni, lotte intestine, correnti e via dicendo viene spontaneo pensare alla sinistra che per DNA ha nel suo storico decine di scissioni e micro scissioni.
Difficile vedere a destra invece scenari simili, sopratutto a Molfetta poi, quando da decenni il popolo dei moderati si è rifugiato e rivisto nella figura di Antonio Azzollini, padre e per alcuni anche padrone del centrodestra a Molfetta. Senza di lui, a destra, non si muoveva foglia.
Nel giro di due mesi però è crollato anche il Senatore, in maniera troppo veloce ed ingenerosa vista la sua carriera, ma in politica si sa, non c'è spazio per i sentimentalismi e dopo la mancata ricandidatura al Senato è crollato anche il suo controllo sul partito locale con il commissariamento della segreteria della sezione "Tonino Camporeale". In realtà il giocattolo si era già rotto quando era stato accantonato "Tonino" per poi spaccarsi irrimediabilmente quando al suo posto era stata scelta Carmela Minuto, il nuovo (forse neanche così tanto) che avanza.
La pillola da ingoiare è amarissima e la sezione di Forza Italia Molfetta non spende forse al completo tutte le sue energie per sostenere la Minuto che si ritroverà in Senato solo dopo aver fatto prima e vinto poi un ricorso ma "è la somma che fa il totale" e Carmela è senatrice: viva Carmela allora.
Questione chiusa? Neanche a pensarci: dopo aver conquistato lo scranno di Azzollini, Carmela vuole anche il controllo del Partito ed ecco che Vitali commissaria la segreteria molfettese nominando reggente proprio la stessa Carmela.
Eppure i risultati molfettesi delle scorse politiche sono stati tendenzialmente in linea con quelli regionali, ed addirittura migliori di quelli nazionali che sono stati invece largamente deludenti. Perché quindi epurare Antonio Azzollini e la sua segreteria come se fossero loro il problema di Forza Italia a Molfetta ed in Puglia?
Sicuramente Antonio Azzollini ha delle responsabilità nell'esser stato sempre un accentratore ma molto probabilmente paga anche delle cadute di stile, paga delle interviste molto audaci in televisione, paga le critiche fatte fuori dalle stanze di partito: paga insomma, il non aver accettato serenamente che il suo ciclo politico fosse semplicemente finito. O almeno è finito in Forza Italia.
Per un ciclo che finisce però esiste sempre un altro che inizia: quello di Carmela Minuto.
Difficile vedere a destra invece scenari simili, sopratutto a Molfetta poi, quando da decenni il popolo dei moderati si è rifugiato e rivisto nella figura di Antonio Azzollini, padre e per alcuni anche padrone del centrodestra a Molfetta. Senza di lui, a destra, non si muoveva foglia.
Nel giro di due mesi però è crollato anche il Senatore, in maniera troppo veloce ed ingenerosa vista la sua carriera, ma in politica si sa, non c'è spazio per i sentimentalismi e dopo la mancata ricandidatura al Senato è crollato anche il suo controllo sul partito locale con il commissariamento della segreteria della sezione "Tonino Camporeale". In realtà il giocattolo si era già rotto quando era stato accantonato "Tonino" per poi spaccarsi irrimediabilmente quando al suo posto era stata scelta Carmela Minuto, il nuovo (forse neanche così tanto) che avanza.
La pillola da ingoiare è amarissima e la sezione di Forza Italia Molfetta non spende forse al completo tutte le sue energie per sostenere la Minuto che si ritroverà in Senato solo dopo aver fatto prima e vinto poi un ricorso ma "è la somma che fa il totale" e Carmela è senatrice: viva Carmela allora.
Questione chiusa? Neanche a pensarci: dopo aver conquistato lo scranno di Azzollini, Carmela vuole anche il controllo del Partito ed ecco che Vitali commissaria la segreteria molfettese nominando reggente proprio la stessa Carmela.
Eppure i risultati molfettesi delle scorse politiche sono stati tendenzialmente in linea con quelli regionali, ed addirittura migliori di quelli nazionali che sono stati invece largamente deludenti. Perché quindi epurare Antonio Azzollini e la sua segreteria come se fossero loro il problema di Forza Italia a Molfetta ed in Puglia?
Sicuramente Antonio Azzollini ha delle responsabilità nell'esser stato sempre un accentratore ma molto probabilmente paga anche delle cadute di stile, paga delle interviste molto audaci in televisione, paga le critiche fatte fuori dalle stanze di partito: paga insomma, il non aver accettato serenamente che il suo ciclo politico fosse semplicemente finito. O almeno è finito in Forza Italia.
Per un ciclo che finisce però esiste sempre un altro che inizia: quello di Carmela Minuto.