Anche a Molfetta la raccolta firme per l'eutanasia legale

Sarà possibile firmare il 31 agosto dalle 18:30 alle 20:30

venerdì 27 agosto 2021 10.28
Un referendum che permetta a persone gravemente malate di poter accedere a un fine vita consapevole, controllato e sereno. È questo, in sintesi, il senso della raccolta firme sull'eutanasia legale lanciata il 30 giugno dal Comitato promotore e l'Associazione Luca Coscioni e che in poche settimane ha superato le 500.000 sottoscrizioni.

Obiettivo della raccolta è semplice e al tempo stesso rivoluzionario: promuovere un referendum che abbia lo scopo di abrogare parzialmente l'articolo 579 del Codice penale, quello relativo all'«omicidio del consenziente» eliminando così alcune parti del testo che oggi puniscono questo reato con la reclusione in carcere dai 6 ai 15 anni. A 37 anni dal deposito della prima proposta di legge sull'eutanasia, per gli organizzatori la raccolta firme serve "solo a riconoscere un diritto umano", dal momento che ogni giorno in Italia ci sono malati terminali che si suicidano nelle condizioni più terribili a causa della legge italiana, che nega la possibilità di essere accompagnati alla fine della vita senza soffrire, condannando invece al carcere chi li aiuta.

Per le centinaia di promotori di banchetti e volontari sparsi per tutta Italia è il momento di rimuovere gli ostacoli alla legalizzazione dell'eutanasia anche con intervento attivo da parte del medico su richiesta del paziente, così come avviene già in Olanda, Belgio, Lussemburgo e Spagna, e seguendo i principi già stabiliti anche dalla Corte costituzionale tedesca.

Tra quest'ultimi anche alcuni liberi cittadini di Molfetta, che hanno deciso di contribuire alla raccolta firme organizzando una prima giornata che si terrà il 31 agosto dalle ore 18:30 alle ore 20:30 presso il Corso Umberto, altezza Galleria Patrioti Molfettesi. Tutti i cittadini residenti sono invitati a partecipare e a contribuire alla buona riuscita della raccolta rilanciando la notizia attraverso il passaparola.

Affinché si possa difendere la dignità delle persone e il diritto di mettere un punto alle proprie sofferenze e a una vita ormai segnata da una malattia terminale.