Amnesty allestisce a Molfetta una mostra contro le torture nel mondo
La rassegna si terrà nella Chiesa della Morte dal 7 al 21 aprile
giovedì 4 aprile 2024
Il gruppo Italia 236 Amnesty International di Molfetta, con il patrocinio morale del Comune di Molfetta, allestisce la mostra "testimonianze e strumenti di tortura nel mondo".
La mostra sarà caratterizzata dall'esposizione di illustrazioni con testimonianze da diversi Paesi del mondo e le riproduzioni di strumenti di tortura utilizzati per questa pratica crudele. La tortura è tra i crimini più ripugnanti e barbarici che un essere umano può infliggere a un altro e, nonostante ciò, in molti Paesi è una pratica abituale. Uno studio recente, in 21 Paesi di ogni continente, ha rivelato che almeno la metà del mondo teme di essere torturata in caso di arresto.
Oltre 155 paesi hanno firmato la convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, che Amnesty International ha contribuito a scrivere oltre 30 anni fa. Diversi governi però, tradiscono i propri cittadini continuando a permettere, e spesso supportare, la tortura in segreto. La tortura ha luogo nell'ombra e messa in atto senza il timore di arresti, persecuzione, né punizione.
Amnesty International si oppone alla tortura e ad altri trattamenti o punizioni crudeli, disumane o degradanti nei confronti di chiunque, in qualsiasi situazione, ad esempio se impiegata nell'estorcere informazioni, confessioni o come strumento punitivo o intimidatorio, anche quando commessa da un funzionario pubblico o chiunque agisca a titolo ufficiale. Dal 7 al 21 aprile, quindi, sarà possibile visitare l'esposizione presso la Chiesa della Morte dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 21.00 tutti i giorni tranne il lunedì.
Durante la serata di inaugurazione del 7 aprile alle 19.30 presso lo stesso luogo interverranno gli attivisti di Amnesty International, le istituzioni locali e Mohamed Dihani, attivista per i diritti umani del popolo saharawi e vittima di persecuzioni e torture.
La mostra sarà caratterizzata dall'esposizione di illustrazioni con testimonianze da diversi Paesi del mondo e le riproduzioni di strumenti di tortura utilizzati per questa pratica crudele. La tortura è tra i crimini più ripugnanti e barbarici che un essere umano può infliggere a un altro e, nonostante ciò, in molti Paesi è una pratica abituale. Uno studio recente, in 21 Paesi di ogni continente, ha rivelato che almeno la metà del mondo teme di essere torturata in caso di arresto.
Oltre 155 paesi hanno firmato la convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, che Amnesty International ha contribuito a scrivere oltre 30 anni fa. Diversi governi però, tradiscono i propri cittadini continuando a permettere, e spesso supportare, la tortura in segreto. La tortura ha luogo nell'ombra e messa in atto senza il timore di arresti, persecuzione, né punizione.
Amnesty International si oppone alla tortura e ad altri trattamenti o punizioni crudeli, disumane o degradanti nei confronti di chiunque, in qualsiasi situazione, ad esempio se impiegata nell'estorcere informazioni, confessioni o come strumento punitivo o intimidatorio, anche quando commessa da un funzionario pubblico o chiunque agisca a titolo ufficiale. Dal 7 al 21 aprile, quindi, sarà possibile visitare l'esposizione presso la Chiesa della Morte dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 21.00 tutti i giorni tranne il lunedì.
Durante la serata di inaugurazione del 7 aprile alle 19.30 presso lo stesso luogo interverranno gli attivisti di Amnesty International, le istituzioni locali e Mohamed Dihani, attivista per i diritti umani del popolo saharawi e vittima di persecuzioni e torture.