Alluvione a Valencia, il racconto di un molfettese: «La città è bloccata»
Giovanni Gadaleta è nella città iberica per lavoro: «Gravi disagi in periferia»
giovedì 31 ottobre 2024
10.30
Giovanni Gadaleta è uno dei molfettesi che vive in Spagna per lavoro, essendo un ingegnere ambientale operante in un centro di ricerca nei pressi di Valencia. Vive, però, proprio nel centro della città iberica che da giorni è balzata tristemente sulle cronache nazionali e mondiali per l'alluvione che sta creando devastazioni in molte periferie e anche nei paesi limitrofi.
Sono ancora in corso, infatti, le ricerche dei dispersi nelle gravi alluvioni che tra martedì e mercoledì hanno colpito la provincia di Valencia e quelle vicine di Castiglia-La Mancia e Malaga. Al momento si contano 95 morti, il disastro più mortale dal 1973, ma si teme che il bilancio possa aumentare, dato che il numero dei dispersi è imprecisato. Alle operazioni di soccorso partecipano un migliaio di soldati dell'Unità militare di emergenza, oltre a migliaia di guardie civili, vigili del fuoco e agenti di polizia.
Delle vittime 92 state registrate solo a Valencia, uno a Malaga e due a Castilla-La Mancha. Giovanni racconta così la sua esperienza di questi giorni complicati: «Tutto è nato nel giro di pochissime ore, io lavoro fuori città e mi muovo ogni giorno con bus e mezzi pubblici e per fortuna martedì, ancora ignaro di tutto, sono tornato a casa senza troppi problemi. In quella stessa giornata, però, hanno avuto avvio quelle piogge che stanno distruggendo tutto alla periferia sud della città e in molte città vicine».
«Molti miei colleghi che magari vivono proprio nelle zone più colpite - aggiunge - sono rimasti bloccati perché ovviamente ad ora l'intera città è paralizzata, con l'unico vantaggio per chi vive al centro, come me, di non vedere direttamente con i propri occhi le immagini che stanno circolando in tutti i giornali e siti del mondo. C'è sicuramente preoccupazione, anche perché al momento non è possibile spostarsi e l'unico collegamento con ciò che è fuori Valencia è via web o telefono».
«La mia speranza è che tutto possa rientrare il prima possibile - spiega il molfettese - anche perché in città si sono creati anche allarmismi, tipici di queste situazioni di emergenza, legati ad esempio al rifornimento idrico che ovviamente in queste ore è stato complicato vista l'interruzione della circolazione stradale in entrata e in uscita dalla città. I supermercati, infatti, ieri sono stati letteralmente presi d'assalto per recuperare acqua per il timore di rimanerne sprovvisti».
Sono ancora in corso, infatti, le ricerche dei dispersi nelle gravi alluvioni che tra martedì e mercoledì hanno colpito la provincia di Valencia e quelle vicine di Castiglia-La Mancia e Malaga. Al momento si contano 95 morti, il disastro più mortale dal 1973, ma si teme che il bilancio possa aumentare, dato che il numero dei dispersi è imprecisato. Alle operazioni di soccorso partecipano un migliaio di soldati dell'Unità militare di emergenza, oltre a migliaia di guardie civili, vigili del fuoco e agenti di polizia.
Delle vittime 92 state registrate solo a Valencia, uno a Malaga e due a Castilla-La Mancha. Giovanni racconta così la sua esperienza di questi giorni complicati: «Tutto è nato nel giro di pochissime ore, io lavoro fuori città e mi muovo ogni giorno con bus e mezzi pubblici e per fortuna martedì, ancora ignaro di tutto, sono tornato a casa senza troppi problemi. In quella stessa giornata, però, hanno avuto avvio quelle piogge che stanno distruggendo tutto alla periferia sud della città e in molte città vicine».
«Molti miei colleghi che magari vivono proprio nelle zone più colpite - aggiunge - sono rimasti bloccati perché ovviamente ad ora l'intera città è paralizzata, con l'unico vantaggio per chi vive al centro, come me, di non vedere direttamente con i propri occhi le immagini che stanno circolando in tutti i giornali e siti del mondo. C'è sicuramente preoccupazione, anche perché al momento non è possibile spostarsi e l'unico collegamento con ciò che è fuori Valencia è via web o telefono».
«La mia speranza è che tutto possa rientrare il prima possibile - spiega il molfettese - anche perché in città si sono creati anche allarmismi, tipici di queste situazioni di emergenza, legati ad esempio al rifornimento idrico che ovviamente in queste ore è stato complicato vista l'interruzione della circolazione stradale in entrata e in uscita dalla città. I supermercati, infatti, ieri sono stati letteralmente presi d'assalto per recuperare acqua per il timore di rimanerne sprovvisti».