All'Istituto Alberghiero il primo premio del concorso dedicato a don Tonino Bello

La manifestazione indetta dall'IISS "Mons. Bello", in collaborazione con l'USR Puglia, l'Assessorato alla formazione e al lavoro della Regione Puglia e la Fondazione Don Tonino Bello di Alessano

giovedì 31 maggio 2018 10.25
Venerdì 25 Maggio si è tenuta la manifestazione conclusiva del concorso "Don Tonino Bello, profeta ed educatore-Siate luce e non scintille", indetto dall'IISS Mons Bello di Molfetta, in collaborazione con l'USR Puglia, l'Assessorato alla formazione e al lavoro della Regione Puglia e la Fondazione Don Tonino Bello di Alessano.

Il concorso, organizzato in occasione del 25°anniversario della morte di Don Tonino Bello, ha avuto come tema "La carezza per Don Tonino Bello". Nella cerimonia di premiazione, presso l'IISS Mons. Bello, Primo Classificato nella Sezione Produzione Scritta, è risultato l'Istituto Alberghiero di Molfetta, con referente del progetto la Prof.ssa Altomare M.Antonietta.

Una giornata dedicata ai giovani, ai piccoli nella condivisione dei valori tanto cari a don Tonino, da sempre vicino ai ragazzi con cui aveva un rapporto unico e speciale. Gli studenti nelle varie forme artistiche hanno perfettamente interpretato il messaggio del vescovo con il grembiule facendolo loro. Per quanto concerne l'elaborato presentato dall'Istituto Alberghiero, l'opera era costituita da una lettera, da una poesia intitolata "Una carezza tra immagini e parole" di Andrea Porro della 2^ E e da una foto che ritrae un tenero abbraccio e una carezza di Giovanni Cipriani 1^ A .

Nella lettera a cura di Claudio Bellapianta, Marianna la Mastra, Maria Altamura della 2^A e di Vittoria Ferrara e Fabio Berardino della 2^ F, si parla del valore di una carezza, la stessa che don Tonino donava ai bisognosi, ai drogati e agli umili. I ragazzi pongono l'attenzione verso l'altro, l'amore, i fratelli. Tutto è fugace e veloce infatti non si ripara più come facevano gli artigiani. Quindi c'è anche una riflessione sul mondo del lavoro, sulla sua precarietà. Si donano meno carezze e si incassano più pugni, oggi. si parla di recupero di valori e di società incentrata sull'avere e non sull'essere. Ancora in primo piano parole come consolare, gioia, lenire le ferite, sofferenza, vocaboli tanto cari a don Tonino.