All’anfiteatro è di scena il male in tutte le sue forme
Malo et Malo, di Giordano Cozzoli, giovedì alle 20.30
lunedì 16 giugno 2014
7.31
Lo spettacolo vuole essere una rivisitazione del capolavoro shakespeariano "Amleto". Pone come protagonista principale ed assoluto "il male" e tutte le forme attraverso le quali esso può manifestarsi. La traduzione dal latino del titolo, anagramma del nome "Amleto", significa "al male e per il male".
In questa rappresentazione, in scena giovedì 19 giugno, alle 20.30, nell'anfiteatro comunale, i protagonisti sono costantemente sotto pressione emotiva, situazione che garantisce al pubblico di restare letteralmente incollato alla poltrona. Notoriamente Shakespeare utilizza le ambientazioni come contenitore per il suo intento di mostrare quelli che sono i peggiori drammi esistenziali dell'essere umano.
Vien da se, quindi, che la maggior parte dei testi shakespeariani possono essere liberamente ambientati in diversi contesti storico/temporali. Infatti la scenografia ed i costumi, anch'essi cronologicamente rivisti, si fondono col il testo che, come da desiderio dell'autore, rimane inalterato per espressioni e linguaggio.
Da questo assunto nasce l'idea di rappresentare l' "Amleto" ed il suo dramma, parallelamente a quello degli altri personaggi, in chiave post-moderna in cui una società cessa di esistere a causa di disastri post nucleari ed una nuova ne nasce, come una fenice, dalle ceneri della precedente. Se il mondo fisico per questa nuova società non è più lo stesso di prima, una cosa rimane invariata: l'animo umano con i suoi drammi, ardenti desideri ed oscure perversioni.
In questa rappresentazione, in scena giovedì 19 giugno, alle 20.30, nell'anfiteatro comunale, i protagonisti sono costantemente sotto pressione emotiva, situazione che garantisce al pubblico di restare letteralmente incollato alla poltrona. Notoriamente Shakespeare utilizza le ambientazioni come contenitore per il suo intento di mostrare quelli che sono i peggiori drammi esistenziali dell'essere umano.
Vien da se, quindi, che la maggior parte dei testi shakespeariani possono essere liberamente ambientati in diversi contesti storico/temporali. Infatti la scenografia ed i costumi, anch'essi cronologicamente rivisti, si fondono col il testo che, come da desiderio dell'autore, rimane inalterato per espressioni e linguaggio.
Da questo assunto nasce l'idea di rappresentare l' "Amleto" ed il suo dramma, parallelamente a quello degli altri personaggi, in chiave post-moderna in cui una società cessa di esistere a causa di disastri post nucleari ed una nuova ne nasce, come una fenice, dalle ceneri della precedente. Se il mondo fisico per questa nuova società non è più lo stesso di prima, una cosa rimane invariata: l'animo umano con i suoi drammi, ardenti desideri ed oscure perversioni.