Alga tossica: si riduce l'emergenza, ma resta il bollino rosso
I dati diffusi da Arpa Puglia. Ancora certificata la presenza a Molfetta
giovedì 18 agosto 2016
0.21
Si ridimensiona l'emergenza alga tossica sulla costa pugliese, ma resta sempre l'allarme.
Dopo la rilevazione della seconda settimana di luglio che aveva evidenziato la presenza dell'alga e della tossina in tutte le località di Bari e provincia, la situazione nelle prime due settimane di agosto migliora. Resta, però, il livello rosso a Molfetta e Giovinazzo, a Santo Spirito, a Cozze e a porto Badisco.
Resta dunque il bollino rosso, con presenza dell'alga "molto abbondante", in località Prima Cala, ad esempio, dove la concentrazione è di 1.560.923 cellule per litro sul fondale e di 848.066 in colonna.
L'alga tossica, scientificamente chiamata Ostreopsis ovata, è arrivata sulle coste pugliesi nel 2000 e prolifera in ambienti caldi e con mare calmo. Contiene una tossina che provoca danni alla fauna marina (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi) e fastidi ai bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, febbre, bronchiti, congiuntiviti).
L'Arpa Puglia, a cominciare da giugno e fino a settembre, effettua un monitoraggio su tutta la costa pugliese. In caso di certificata fioritura, l'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente consiglia di non stazionare lungo le coste rocciose durante le mareggiate (l'alga, in superficie, va a finire sulle rocce e libera quindi nell'aria le tossine).
Inoltre bisogna evitare, nelle zone colpite, il consumo di frutti di mare crudi, soprattutto dei ricci. Mangiarli può comportare conseguenze gastrointestinali.
Dopo la rilevazione della seconda settimana di luglio che aveva evidenziato la presenza dell'alga e della tossina in tutte le località di Bari e provincia, la situazione nelle prime due settimane di agosto migliora. Resta, però, il livello rosso a Molfetta e Giovinazzo, a Santo Spirito, a Cozze e a porto Badisco.
Resta dunque il bollino rosso, con presenza dell'alga "molto abbondante", in località Prima Cala, ad esempio, dove la concentrazione è di 1.560.923 cellule per litro sul fondale e di 848.066 in colonna.
L'alga tossica, scientificamente chiamata Ostreopsis ovata, è arrivata sulle coste pugliesi nel 2000 e prolifera in ambienti caldi e con mare calmo. Contiene una tossina che provoca danni alla fauna marina (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi) e fastidi ai bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, febbre, bronchiti, congiuntiviti).
L'Arpa Puglia, a cominciare da giugno e fino a settembre, effettua un monitoraggio su tutta la costa pugliese. In caso di certificata fioritura, l'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente consiglia di non stazionare lungo le coste rocciose durante le mareggiate (l'alga, in superficie, va a finire sulle rocce e libera quindi nell'aria le tossine).
Inoltre bisogna evitare, nelle zone colpite, il consumo di frutti di mare crudi, soprattutto dei ricci. Mangiarli può comportare conseguenze gastrointestinali.